Caso Razgatlioglu: è ora di rivedere la regola dei track limits?
La tripletta di Magny-Cours diventa una doppietta per Toprak Razgatlioglu, privato della vittoria in Superpole Race per aver superato i limiti della pista all’ultimo giro. Il caso Yamaha-Kawasaki riapre la questione dei track limits, considerati ormai un’esasperazione che condiziona fin troppo gli esiti delle gare.
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Il motociclismo moderno è fatto di tecnologia, nuovi standard di sicurezza , regole e limiti imposti per rendere le gare meno pericolose ma non per questo meno avvincenti. Ma le novità, si sa, dividono sempre: c’è chi le accoglie con maggior entusiasmo e chi invece manifesta nostalgia per il passato. Se c’è però una regola che mette d’accordo quasi tutti è quella dei track limits, considerata dalla stragrande maggioranza di appassionati e piloti un’esagerazione.
L’ultimo a farne le spese è stato proprio Toprak Razgatlioglu, che nel round di Magny-Cours si è visto privare di una tripletta che gli garantiva un margine più ampio nella classifica generale. Il diretto rivale Jonathan Rea ha approfittato della regola dei track limits, che gli ha consentito di vantare una vittoria nell’appuntamento francese. Uno scambio di posizioni che, in un campionato così serrato, può essere decisivo. Ma questo limite è davvero così necessario?
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