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F1 | Gasly furioso: "Se avessi perso la macchina sarei morto"

Il pilota dell'AlphaTauri ha attaccato duramente la direzione gara per aver fatto entrare in pista una gru mentre le vetture erano ancora sul tracciato. Per Gasly si è corso un rischio inutile e non si è avuto rispetto per la memoria di Jules Bianchi.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT03

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Il Gran Premio del Giappone verrà ricordato non solo per la conquista del secondo titolo iridato da parte di Max Verstappen, ma anche per la controversa gestione delle prime fasi della corsa quando un violento acquazzone ha costretto la direzione gara a sospendere le operazioni con bandiera rossa.

Già nel corso del primo giro, quando tutti i piloti sono partiti dalla griglia con gomme intermedie, si è verificato un incidente con Carlos Sainz che ha perso il controllo della sua Ferrari in uscita di curva 8 per poi restare fermo con metà vettura a bordo pista.

Il rischio corso dallo spagnolo è stato enorme dato che, complici le condizioni di visibilità pessime, la F1-75 è stata sfiorata dalla Mercedes di Lewis Hamilton, ma quanto accaduto poco dopo è stato surreale.

Quando i piloti erano ancora in pista dietro la safety car, infatti, i commissari sono intervenuti sul tracciato con le gru per rimuovere la monoposto di Sainz. Una scena che ha riportato alla memoria quanto accaduto otto anni fa sullo stesso tracciato, quando Jules Bianchi perse il controllo della sua Marussia, e che ha fatto infuriare Pierre Gasly.

Il pilota dell’AlphaTauri ha dapprima sfogato tutta la sua rabbia via radio e poi è stato convocato dai commissari per aver essere transitato ad una velocità elevata in regime di bandiera rossa. A fine gara, però, Gasly non si è nascosto dietro ad un dito ed ha accusato la direzione gara di una scelta folle che avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche.

“Abbiamo già perso Jules per i motivi che tutti conosciamo otto anni fa sulla stessa pista. Era un ragazzo straordinario ed un pilota eccezionale. Lo abbiamo perso nelle stesse condizioni con una gru sul tracciato. Com’è possibile oggi rivedere una gru in pista, nemmeno sulla ghiaia, mentre noi stavamo ancora girando? Non lo capisco”.

“Ovviamente mi sono spaventato. Se avessi perso la macchina nello stesso modo in cui l’ha persa Carlos il giro prima, a qualsiasi velocità, sarei semplicemente morto”.

Pierre ha poi rincarato la dose accusando la Federazione di non aver avuto rispetto né per la memoria di Bianchi, né per l’incolumità dei piloti.

“Non capisco, davvero. È irrispettoso nei confronti di Jules, nei confronti della sua famiglia e nei confronti di tutti noi piloti. Noi rischiamo la vita in pista. Facciamo il miglior lavoro del mondo, ma abbiamo bisogno di qualcuno che ce lo faccia fare in sicurezza perché è già abbastanza pericoloso”.

L'incidente di Carlos Sainz al Gran Premio del Giappone

L'incidente di Carlos Sainz al Gran Premio del Giappone

Il pilota dell’AlphaTauri non ha compreso perché sia stata mandata in pista la gru con le monoposto ancora sul tracciato impegnate a seguire la safety car. Secondo Gasly la procedura corretta da seguire sarebbe stata quella di attendere il rientro delle monoposto ai box per poi procedere con il recupero della Ferrari di Sainz a pista libera ed in totale sicurezza.

“Oggi abbiamo corso un rischio non necessario. Si poteva aspettare anche un minuto per farci rientrare in pit lane per poi mandare le gru in pista”.

“Sono riuscito a passare a due metri da quella gru. Se fossi stato due metri più a sinistra sarei morto a quest’ora”.

La convocazione dai commissari per essere transitato a velocità elevata in regime di bandiera rossa si è poi tramutata in una penalità per il pilota dell’AlphaTauri che è stato penalizzato con un drive throgh tramutato in 20 secondi aggiuntivi, e 2 punti sulla licenza.

I commissari hanno motivato come segue la loro decisione: “Dopo aver superato il luogo dell'incidente, la vettura 10 ha proseguito in regime di bandiera rossa a velocità che hanno superato i 200 km/h in più occasioni e che hanno raggiunto i 251 km/h ad un certo punto”. 

“Il pilota ha ammesso di aver capito che potevano esserci dei commissari o degli ostacoli in pista e ha ammesso di essere andato troppo veloce. Tuttavia, come attenuante per la penalità, teniamo conto del fatto che, sebbene la velocità non potesse essere considerata "lenta" come richiesto dal regolamento, era comunque inferiore alla velocità massima raggiungibile in queste condizioni”. 

“Teniamo anche conto dello shock che il pilota ha provato nel vedere una gru in traiettoria nel luogo dell'incidente”.

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