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Intervista

Perez e quel guaio nel test Red Bull: "Mi cacciarono e basta"

Una quindicina di anni fa il messicano ebbe l'opportunità di provare una F3 sotto gli occhi degli uomini di Milton Keynes, che però guardarono solo i tempi sul giro, senza ascoltare le richieste del pilota riguardo un problema tecnico non da poco...

Sergio Perez, Red Bull Racing

Foto di: Red Bull Content Pool

A volte i cerchi si chiudono e quello della storia tra Sergio Pérez e la Red Bull ha trovato la sua congiunzione quest'anno.

Curiosa è la storia raccontata dal messicano al podcast della F1 'Beyond the Grid', nella quale ricorda quando una quindicina di anni fa ebbe una prima presa di contatto con il mondo di Milton Keynes.

Allora si trattava di un test, ma per un problema di... misure non andò bene.

"Nel 2006 o 2007, ora non ricordo esattamente, mi invitarono a fare un test con una Formula 3, ma purtroppo non andò bene - ricorda 'Checo' - Il problema era che il sedile non era della mia misura e le ginocchia toccavano il volante, di conseguenza non riuscivo a girare bene e i tempi risultavano alti".

"Pensavo che si potesse risolvere questo guaio, ma quando tornai ai box mi mandarono semplicemente via, visto che ero troppo lento. A loro interessava solamente il tempo sul giro, non mi diedero una seconda occasione".

Pérez non si diede per vinto nonostante l'immeritato trattamento e in pista fece vedere di che pasta era fatto. Ma evidentemente Helmut Marko non voleva proprio vederci.

"Quell'anno feci comunque la F3 e me la giocai proprio con i piloti Red Bull. Ero in testa al campionato e a Silverstone incontrai Helmut, che salutai. Mi rispose solamente 'ti batteremo, ti batteremo', per cui gli augurai buona giornata e tutto finì lì".

"Quando ero al mio primo anno in GP2, Christian Horner era alla Arden; ebbi una conversazione con lui dopo un'altra buona gara a Silverstone e mi disse 'Stai andando bene, ma hai il tuo programma e non hai bisogno di me'. Quella fu l'ultima volta che parlammo io e qualcuno della Red Bull".

Col senno di poi, è ovvio che tutte le storie possono essere cambiate a piacere, ma per il sudamericano è giunto il cosiddetto lieto fine proprio quest'anno, dato che salirà a bordo della Red Bull per dare l'assalto ai vertici della F1 2021.

"Chi lo sa come sarebbe potuta andare o quali opportunità avrei avuto? Far parte di un programma giovani è chiaro che aiuta. Comunque sono molto grato a Dietrich Mateschitz, Helmut, Christian, Adrian e tutta la famiglia Red Bull per avermela concessa ora".

"Come detto prima, loro guardano i risultati e nessuno prima d'ora mi aveva fornito l'occasione di correre con una vettura di vertice. Ora debbo solo dimostrare che sono capace di sfruttarla a dovere".

Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B
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Sergio Perez, Red Bull Racing
Sergio Perez, Red Bull Racing
Sergio Perez, Red Bull Racing, Red Bull Racing Team Principal Christian Horner, Adrian Newey, Direttore tecnico Red Bull Racing, Max Verstappen, Red Bull Racing, Alexander Albon, Red Bull Racing
Sergio Perez, Red Bull Racing, Red Bull Racing Team Principal Christian Horner, Max Verstappen, Red Bull Racing
Sergio Perez, Red Bull Racing, Red Bull Racing Team Principal Christian Horner,  Max Verstappen, Red Bull Racing
Sergio Perez, Red Bull Racing, Red Bull Racing Team Principal Christian Horner, Adrian Newey, Direttore tecnico del Red Bull Racing, Max Verstappen, Red Bull Racing
Sergio Perez, Red Bull Racing
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