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Mercedes: l'obbligo di mostrare i muscoli e occhio allo sgambetto!

La squadra di Tot Wolff in Spagna deve dimostrare che la W09 è in grado di tornare a essere la monoposto che faceva paura nei test invernali, ma deve stare attenta alla Ferrari che negli ultimi tre GP ha conquistato la pole. Che succede ai grigi?

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, nel garage

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Mercedes AMG F1, dettaglio
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, posa per un selfie con un tifoso
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, Marcus Ericsson, Sauber C37 Ferrari
Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG
La pit crew Mercedes esulta nel garage
Lance Stroll, Williams FW41 Mercedes
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+ pit stop
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 festeggia nel parco chiuso
Un cartello in supporto di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1

Montmelò, provincia di Stoccarda. Già, perché il circuito dove questo weekend si disputerà il Gran Premio di Spagna è quello sul quale la Mercedes ibrida ha sembra mostrato il meglio si sé, una sorta di gara di casa.

Da quando è iniziata l’era delle power unit sul circuito di Catalunya i grigi hanno sempre dettato legge, lasciando alla concorrenza solo l’edizione 2016, grazie all’harakiri di Rosberg e Hamilton alla curva 4 subito dopo il via. Un neo che non scalfisce il feeling tra la Mercedes ed i 4.655 m del circuito di Montmelò, pista amica, dove Hamilton, Rosberg, e successivamente Bottas, negli ultimi quattro anni hanno iniziato ad annichilire la concorrenza sin dai test invernali.

Eppure quest’anno l’atmosfera nel box campione del Mondo è diversa. La classifica ufficiale dice che la Mercedes arriva a Barcellona sull’onda positiva della prima vittoria stagionale ottenuta due settimane fa a Baku, quindi le premesse dovrebbero essere più che positive.

C’è però un’altra classifica, che pur senza alcuna ufficialità, è molto considerata nel paddock, ed è quella dei valori in campo, una graduatoria al netto delle vicende di gara (safety car, ad esempio) che hanno influito non poco in questa prima parte di stagione.

E secondo questa classifica il vero successo che avrebbe meritato la W09 è quello (sfuggito) nel Gran Premio d’Australia, gara in cui Hamilton si è confermato il mattatore veloce prima del ribaltone causato dalla safety car.

Teoria confermata anche da Sebastian Vettel: “In Australia la Mercedes era la monoposto più veloce, diciamo il miglior pacchetto. Nelle gare successive credo che ci sia stato un sostanziale equilibrio, in cui si è inserita anche la Red Bull”.

E dal weekend di Melbourne sono trascorsi due mesi, durante i quali la Mercedes non ha mai dato l’impressione di essere la vettura più veloce, un simbolico trofeo che per ora (anche se con margini molto risicati) è nel box della Ferrari.

Per questo motivo il weekend di Barcellona ha assunto un significato molto forte per la Mercedes, perché in caso di sconfitta le ripercussioni sarebbero pesanti per lo squadrone anglo-tedesco, che si ritroverebbe in una situazione inedita nell’era power unit.

I test invernali avevano confermato la Mercedes in gran forma sulle curve di Montmelò, ma dopo aver comprovato quei valori in campo solo a Melbourne, ora la domanda è più che mai lecita: i riscontri delle prove pre-campionato sono ancora validi?
“Se si utilizzassero le soluzioni di febbraio in questo weekend, non credo che si andrebbe molto veloce”, ha dichiarato Raikkonen, ed in effetti nei test a cavallo di febbraio e marzo si erano svolti in un clima polare.

I timori di casa Mercedes sono proprio questi, nonostante la decisione Pirelli di portare in Spagna gomme modificate (il battistrada è stato ridotto di 0,4mm per ridurre il rischio di surriscaldamento che causava il blistering lamentato non solo da Mercedes) che dovrebbero sposarsi al meglio con le due W09.

Le mescole medie-soft-supersoft dovrebbero essere un altro alleato per Bottas e Hamilton, ma non sono più quelle certezze che facevano dormire sonni tranquilli nelle stagioni precedenti.

Fino allo scorso anno nel box Mercedes c’era anche il salvagente power unit, quella riserva di cavalli che in caso di necessità garantiva un paio di decimi extra sulla concorrenza che in molte occasioni si sono rivelati cruciali.

Da quanto si è visto finora, in questo Mondiale la Ferrari ha azzerato il ritardo in termini di potenza, e la conferma è arrivata anche dalle tre pole position consecutive conquistate da Sebastian Vettel.

Il quadro è complesso, e per chi si appresta a seguire le vicende del Gran Premio di Spagna senza indossare divise rosse o grigie, anche molto appassionante.

La Mercedes parte da favorita, ma con l’ansia di dover fare risultato, mente poco più in là, nel box della Ferrari, c’è la consapevolezza di poter permettersi un weekend in difesa.

Ma la tentazione di fare lo sgambetto al primo avversario è forte, e sarebbe un colpo durissimo al morale dell’armata di Toto Wolff se arrivasse il colpaccio, più importante anche degli stessi preziosi punti che arriverebbero nella classifica di campionato.

 

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