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F1 | Resta: "Haas una Ferrari bianca? No, rispettiamo le regole"

Il direttore tecnico del team Haas respinge le accuse piovute contro il team americano nelle prime gare del 2022 e replica: "Noi rispettiamo le regole. Qualcuno non si aspettava i nostri miglioramenti".

Charles Leclerc, Ferrari F1-75, Kevin Magnussen, Haas VF-22, George Russell, Mercedes W13, Valtteri Bottas, Alfa Romeo C42

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Scorrendo la classifica provvisoria del Mondiale Costruttori 2022 di Formula 1 quando sono state disputate 4 gare, all'ottavo posto troviamo il team Haas F1 con 15 punti. Ovvero un team che ha totalizzato ben 15 punti in più rispetto alla stagione passata finita mestamente all'ultimo posto con zero arrivi in Top 10, mentre ora, dopo 4 appuntamenti, ha migliorato in modo drastico la situazione.

Questo grazie alle risorse che il team ha investito nel 2021 per il progetto corrente, la VF-22, rivelatosi sin da subito molto buono, interessante, sebbene a prima vista in pochi abbiano potuto realmente capirne la bontà.

Dopo i primi arrivi a punti, tutti firmati da un Kevin Magnussen in grande forma, alcuni team - sorpresi da questo cambio di rotta della squadra diretta da Guenther Steiner - hanno iniziato ad avere dubbi riguardo la natura della VF-22 stessa. Haas migliorata grazie a una profonda sinergia con Ferrari? La VF-22 è una sorta di Ferrari bianca?

Dopo alcune settimane sono arrivate le prime risposte. E sono arrivate da voci autorevoli. Lo scorso fine settimana a parlarne è stato Simone Resta, ex progettista della Ferrari e ora in forza al reparto tecnico della Haas.

"Sai, onestamente, mi interessa solo il mio lavoro, il lavoro che stiamo facendo con una macchina, cercando di migliorarla, cercando di dare una macchina migliore ai piloti. Tutte queste cose sono su un livello diverso da quello in cui opero al momento. Sì, sappiamo le regole che dobbiamo rispettare, le rispettiamo e andiamo avanti", ha subito chiarito l'ingegnere italiano.

"Non c'è molto da dire. Guardi le foto, guardi e vedi un sacco di auto con un sacco di somiglianze. Sai, è... cosa diresti? Penso che ognuno debba fare un buon lavoro e concentrarsi su se steso. E suppongo, sai, che per una squadra come la nostra che si trova in lotta con i team di centro gruppo forse qualcuno non se lo aspettava. E, sì, le cose vanno così. Dobbiamo solo spingere le prestazioni e fare un lavoro migliore e poi la macchina continuerà a essere competitiva".

Haas: al lavoro per ridurre il porpoising

 

Anche la Haas VF-22 non è stata immune al fenomeno che si è verificato sin dai primi test pre-stagionali, quelli svolti a Barcellona. Stiamo parlando del porpoising, il fenomeno che, a partire da una certa soglia di velocità, porta le vetture a effetto suolo a rimbalzare a causa di repentine perdite di carico, susseguiti da un ritrovamento dello stesso a più riprese che danno vita all'effetto aerodinamico.

Haas, così come tutti gli altri team, segue e scruta ciò che gli altri team propongono sotto ogni punto di vista. Anche da quello del porpoising, che tutti i team stanno cercando di lenire, se non addirittura di eliminarlo completamente già in questa fase dell'anno.

"È molto difficile commentare quello che fanno gli altri. Il porpoising è un fenomeno complesso, è difficile da modellare. Stiamo imparando tanto da quello. Stiamo imparando come lavorare intorno ad esso e come migliorarlo. Stiamo solo cercando di fare un lavoro migliore, sapete, imparando e testando anche nella galleria del vento e cercando di sviluppare la macchina. Quindi, non so cosa stiano realmente sperimentando gli altri, possiamo vedere dai video che un sacco di monoposto che stanno rimbalzando, ma non si sa mai quale rigidità stiano usando, quale altezza di marcia stiano usando, eccetera. Quindi è davvero difficile commentare le cose che riguardano gli altri".

Da cosa dipende la maggiore o minore presenza del porpising? Penso che dipenda molto dal tipo di pista. A Barcellona, per esempio, era abbastanza pesante. Ma poi abbiamo cambiato la macchina. E poi alla fine, è andata abbastanza bene fino a ora. In Bahrain è andata bene. Abbiamo fatto il test e poi la gara dopo, quindi siamo stati in grado di gestire bene la situazione".

"In Arabia Saudita, con questa sezione ad alta velocità, probabilmente lo stava esponendo un po' di più, e più alta è la velocità, peggio è il problema. In Australia lo abbiamo avuto, sicuramente. E a Imola penso che sia stato un po' meglio. Ma di nuovo, stiamo lavorando su una macchina. Quindi è davvero difficile cercare tutte le cose da fare. Non è mai un test pulito. Ci sono sempre condizioni diverse, eccetera", ha concluso Resta.

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