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MotoGP | Taramasso: "Germania: la sfida è controllare lo spinning"

Il responsabile della Michelin ci ha introdotto alle insidie del Sachsenring, una pista con caratteristiche uniche, sulla quale la gestione degli pneumatici potrebbe rivelarsi una chiave fondamentale per diventare l'erede di Marc Marquez, assente questo fine settimana dopo essere stato l'unico ad imporsi in MotoGP dal 2013 al 2021.

Piero Taramasso

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Probabilmente senza il "Sachsenking" non sarà la stessa cosa, ma è proprio per questo che le gomme potrebbero avere un aspetto fondamentale nella decima tappa del Mondiale MotoGP, il Gran Premio di Germania. Dal 2013 fino allo scorso anno, il Sachsenring è stato il regno incontrastato di Marc Marquez, ma quest'anno, complice la sua assenza per l'operazione all'omero destro, inevitabilmente si andrà a scrivere un nome nuovo nell'albo d'oro della corsa teutonica, visto che ormai tutti quelli che lo avevano vinto prima di lui hanno appeso il casco al chiodo.

Con i suoi 3,6 chilometri, il saliscendi tedesco è uno dei tracciati più corti del Mondiale, ma questo non vuol dire che presenti poche insidie. Anzi, è un circuito con caratteristiche uniche, che richiedono una gamma di pneumatici specifici, come ci ha spiegato il responsabile della Michelin, Piero Taramasso.

"Il Sachsenring è uno di quei circuiti atipici tipo Valencia e Phillip Island, non solo perché parliamo di una pista sinistrorsa, ma perché il suo disegno è anche molto asimmetrico, quindi mette molto più stress sul lato sinistro del pneumatico rispetto a quello a cui sottopone il lato destro. Per questo dobbiamo portare delle gomme specifiche per questo tracciato", ha detto Taramasso a Motorsport.com.

Che tipo di scelte avete fatto per il Gran Premio di Germania?
"Portiamo tre soluzioni asimmetriche sia per l'anteriore che per il posteriore. Rispetto all'anno scorso abbiamo fatto delle scelte un po' più rigide per l'anteriore ed un pelino più morbide per quanto riguarda invece il posteriore. All'anteriore, la soft non era stata utilizzata da nessuno, ma avevamo visto che anche la media aveva abbastanza usura sul lato sinistro, che è quello più sollecitato. Per questo abbiamo irrigidito queste due soluzioni e confermato invece la dura, che è quella che stata scelta dalla maggioranza dei piloti per la gara".

Del posteriore invece cosa ci puoi dire?
"Abbiamo agito esattamente all'inverso, andando verso soluzioni più morbide. Rispetto al 2021 introduciamo una nuova mescola soft, mentre le due opzioni che lo scorso anno erano indicate come soft e media, questo fine settimana saranno utilizzate rispettivamente come media e dura, con quest'ultima che era stata la scelta maggioritaria per la corsa".

A livello climatico questa volta dovrebbero esserci temperature meno "infernali" rispetto al Gran Premio di Catalogna...
"Per fortuna, non ci aspettiamo il caldo che abbiamo avuto a Barcellona, ma delle condizioni un po' più miti. Il Sachsenring però non è mai facile da decifrare, perché può essere abbastanza fresco al mattino e poi la temperatura si impenna al pomeriggio. E anche la pioggia può essere un'incognita: per esempio, ad oggi, ho visto quattro previsioni meteo completamente diverse e anche questo è un fattore che va considerato".

Qual è l'aspetto da tenere d'occhio in termini di gomme sul tracciato tedesco?
"Stai tantissimo sull'angolo di piega sul lato sinistro e soprattutto il posteriore è molto sollecitato. La temperatura si alza molto in questo modo e bisogna cercare di evitare che il lato sinistro della gomma si surriscaldi, generando dello spinning. La grande sfida per tutti sarà proprio quella di tenere sotto controllo lo spinning sul lato sinistro del pneumatico posteriore".

Però non bisogna sottovalutare neanche la famigerata "Waterfall", la prima curva a destra dopo una sequenza di ben sette a sinistra...
"Esatto, la famosa curva 11, che tutti conoscono bene. Anche quella è un'altra sfida sia per i piloti che per i gommisti. Ma è proprio per questo che su questo tracciato portiamo tre soluzioni asimmetriche anche all'anteriore, perché sappiamo quanto sia insidioso mantenere il lato destro della gomma in temperatura per quel tratto di pista".

Pneumatico Michelin

Pneumatico Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Ora facciamo un passo indietro al Gran Premio di Catalogna. Come hai già accennato, la gara vinta da Fabio Quartararo è stata disputata in condizioni davvero critiche...
"Probabilmente quello di Barcellona è stato il weekend più difficile per noi, perché per i piloti non è stato facile fare la scelta giusta fino all'ultimo momento. Già dall'anno scorso sapevamo che la pista offriva proprio poco grip, ma al venerdì ci siamo subito resi conto che la situazione era peggiorata. Nelle due giornate di prove i piloti hanno dovuto fare i conti con le alte temperature e con questo poco grip ed hanno lavorato per cercare di contenere lo spinning. L'obiettivo era proprio controllare quello e di conseguenza l'usura della gomma".

Sull'anteriore però la scelta non si è rivelata particolarmente complicata...
"Per l'anteriore si era già visto che la media era quella che offriva il giusto mix tra strabilità e grip. La maggior parte dei piloti infatti l'hanno montata in gara. Solamente le KTM hanno preferito la dura, ma questa è una scelta dettata dalle caratteristiche della loro moto, che ha bisogno di un anteriore molto stabile".

Per quanto riguarda il posteriore, abbiamo visto portare tutte e tre le opzioni in gara, ma con fortune differenti...
"Anche in questo caso, la specifica che si è comportata meglio è stata la media, che è quella che ha dimostrato di aver la miglior tenuta alla distanza e che riusciva a compensare la carenza di grip della pista. La soft, che è stata scelta da Vinales e da Alex Marquez, non si pensava che potesse durare tutta la gara, invece non è andata male. E' vero che aveva la tendenza a consumarsi di più, ma la cosa si è bilanciata perché il grip che offriva in più permetteva di avere un pelino meno spinning. La dura, che comunque è salita sul podio con Zarco, non è arrivata ad offrire quell'extra grip che si aspettava di avere negli ultimi 5-6 giri chi l'ha scelta. Anzi, in tanti l'hanno proprio sofferta, come Morbidelli, Miller o Pol Espargaro: il livello di grip era talmente basso che la gomma spinnava tantissimo e si è consumata più velocemente rispetto alle altre specifiche. Dopo la gara è facile dire queste cose, ma vi garantisco che prima non era assolutamente semplice fare una previsione di questo tipo".

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Nonostante tutte queste difficoltà, il passo gara di Quartararo è stato tutt'altro che da buttare...
"La performance di Fabio è stata enorme, perché è stato solamente otto secondi più lento rispetto alla gara dell'anno scorso, nonostante le condizioni fossero decisamente peggiori. Martin, che è arrivato secondo, è stato 15 secondi più lento, ma in Moto2 sono stati addirittura 20 secondi più lento. Questo dice tanto delle condizioni, ma anche della velocità che hanno avuto i migliori in MotoGP. Il segreto di queste performance è stata la loro capacità di gestire al meglio lo spinning sull'angolo di massima piega, perché era l'aspetto più critico. L'elettronica sicuramente aiuta, ma alla fine saperlo gestire con il gas fa la differenza. I piloti più aggressivi invece hanno accusato subito un degrado più significativo, perdendo molto potenziale".

Molti piloti hanno detto che se non si interverrà sull'asfalto, l'anno prossimo sarà molto complicato riuscire a fare una gara di MotoGP, perché le condizioni erano già molto al limite. Concordi con loro?
"Le condizioni non sono buone ed è un peccato perché la pista è stata riasfaltata nel 2018, quindi sono passati solo quattro anni. I primi due anni il livello di grip era buono, ma già dall'anno scorso abbiamo visto un grande drop e ora la situazione è peggiorata ancora. Ricordava molto le condizioni delle ultime stagioni a Brno, con un asfalto con pochissimo grip. E' una situazione difficile da gestire sia per le gomme, che per i piloti, che per i team. Se hanno qualche soluzione per provare a migliorare le cose, è benvenuta".

Montaggio dei pneumatici Michelin

Montaggio dei pneumatici Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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