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Marini svela il suo futuro: "Nel 2022 avrò una Ducati ufficiale"

Luca Marini racconta come ha vissuto la scelta di ritirarsi da parte del fratello, Valentino Rossi, ma anche di com'è andata la prima prova dell'holeshot e di quale moto potrà disporre nella prossima stagione di MotoGP.

Luca Marini, Esponsorama Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Luca Marini è riuscito a mandare in archivio la prima giornata del weekend che ospita il GP di Stiria al Red Bull Ring con un 12esimo posto ottenuto sull'asfalto bagnato della pista austriaca.

Il pilota del team Esponsorama Racing è risultato più lenti di appena 128 millesimi di secondo nei confronti del compagno di squadra, Enea Bastianini, il quale ha chiuso in 11esima posizione la seconda sessione di prove libere della giornata.

Più del risultato, però, per Marini sono contate le prove fatte con il dispositivo holeshot al posteriore, che finalmente ha potuto provare nelle prime sessioni del GP di Stiria. Il sistema, sebbene abbassi la Desmosedici sul posteriore di qualche centimetro, non ha snaturato né le sensazioni, né la guida del pilota marchigiano.

"Pensavo cambiasse molto, pensavo fosse una sensazione strana, invece è andato tutto molto bene. Tutto molto normale. Sicuramente è una cosa molto complicata, super tecnologica messa a punto dagli ingegneri Ducati, ma quando sei in sella alla moto è una sensazione familiare".

"La MotoGP sul posteriore ha un'ammortizzatore che fa un'escursione molto ampia. Anche perché deve assorbire tutta la potenza che ha. DI fatto quello che fa è farti sentire ancora più basso. Però la transizione avviene in modo dolce e graduale".

"Credo abbiamo raggiunto un gran livello e non è una cosa complicata, né in frenata, né quando la moto si abbassa tutta. E' una sensazione normale, sono pochi millimetri alla fine. Pochi centimetri".

A 24 ore dall'annuncio del ritiro dalla MotoGP del fratello, Valentino Rossi, Luca Marini ha voluto esprimere il proprio pensiero a tal riguardo, affermando di non aver voluto intromettersi nelle scelte del 9 volte iridato.

"Per come sono fatto, non penso che forzare le persone sia la cosa giusta. Lui ha moltissime esperienze, è molto più grande di me, conosce questo mondo alla perfezione, sa quello che vuole e quello che magari vuole fare in futuro".

"Io penso che la decisione dovesse prenderla solo lui. Non mi è mai capitato di forzarlo a fare una cosa che magari non aveva voglia di fare. Correre insieme sarebbe stato affascinante, una bella favola, una bella conclusione, molto romantico. Ma ognuno deve vivere la vita come meglio crede. Se lui è contento, va bene così".

"Sarà però strano. Vivere la MotoGP senza Valentino sarà strano. 26 anni con lui. Io non ho mai visto la MotoGP senza Valentino. Vedremo come cambierà e come reagirà il pubblico. Spero che in tanti possano continuare a spingere noi piloti italiani".

Infine, Marini ha dato indicazioni importanti per quanto riguarda la prossima stagione, quella 2022, quando correrà per il team VR46 in sella a una Ducati che avrà le stesse specifiche di quelle ufficiali affidate a Francesco Bagnaia e Jack Miller.

"Abbiamo parlato per il 2022. La situazione si sta evolvendo. Però per quanto riguarda il pacchetto tecnico dovrebbe essere tutto definito. Si parla di una moto ufficiale dell'anno 2022. Vediamo, stiamo a vedere".

"Penso sia un grande sforzo da parte di Ducati. Sono certo che produrre una quantità maggiore di moto per il prossimo anno li impegnerà molto, ma spero che vada tutto nel migliore dei modi".

"Ogni volta che parlo con Ducati sono tutti molto propositivi, molto vicini, hanno affetto nei miei confronti e sono molto professionali. Sono molto felice se continuiamo assieme. Sono convinto che nel 2022 ci stupiranno molto con la nuova moto".

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