Sam Bird, vincitore nel 2014, “spiega” la pista malese
L'inglese della DS Virgin Racing descrive i pro e i contro dei 2,5 km di tracciato nel cuore di Putrajaya
Chi meglio di Sam Bird, vincitore un anno fa del primo ePrix di Putrajaya, per descrivere e “spiegare” il tracciato che sabato 7 novembre, su un fondo parzialmente sconnesso nonché in condizioni meteorologiche critiche di caldo e umido, imporrà ai concorrenti, uomini e macchine, una delle sfide più severe nel calendario 2015-2016 del Campionato FIA di Formula E?
Il pilota della DS Virgin Racing, confermato nel team rispetto allo scorso anno, offre il suo autorevole punto di vista sulla pista ricavata nel centro storico, se di “storia” si può parlare, della città malese a impatto sostenibile, realizzata 25 chilometri a sud di Kuala Lumpur nel 1999 per sgravare la capitale di numerosi uffici amministrativi, dall'inquinamento e dalla congestione del traffico.
Il tracciato asiatico, lungo 2,5 chilometri e contemplante dodici curve di raggio diverso l'una dall'altra, è stato percorso il 22 novembre di un anno fa in qualifica in 1'21”779 dal poleman Nicolas Prost (e.dams Renault) e in corsa in 1'24”429 da Jaime Alguersuari (Virgin Racing), all'epoca autore del giro più veloce.
"Ho pensato fin dal primo momento che il circuito cittadino di Putrajaya si prestasse a qualche grande corsa. Ho ritenuto subito che la sua conformazione fosse eccezionale, anche se vi erano alcuni tratti irregolari, pur non togliendo né aggiungendo nulla al carattere della pista. La parte maggiormente dotata di asperità è all'ingresso dell'ultima curva, mentre tutto il resto è più o meno liscio pur essendo usato per la circolazione stradale nel resto dell'anno…", racconta il biondissimo driver britannico.
E ancora: "I punti chiave di sorpasso sono essenzialmente quelli delle curve uno, tre e quattro. In tutti gli altri segmenti, è molto difficile affiancare un avversario e azzardare un tentativo di superamento, ragione per cui ritengo sia necessario concentrarsi seriamente per cercare di attaccare un rivale nel primo settore. È anche indispensabile tenere una buona velocità di uscita dall'ultima curva, al fine di ottimizzare le opportunità di sorpasso".
Sam Bird è anche un ammiratore del Paese asiatico: "Mi piace molto venire in Malesia: è un sentimento che ho provato ogni volta che ci sono passato con le varie categorie in cui mi cimentavo. Siamo dislocati in fondo alla strada che arriva da Kuala Lumpur, uno dei più luoghi più 'fighi' della città di Putrajaya. Sono convinto che sia una fortuna andare a correre in un Paese così bello. La cornice è realmente spettacolare...”.
Sulla gara in estremo oriente però aleggia letteralmente il pericolo pioggia, pur se qualcosa quest'anno è cambiato: "La minaccia di acquazzoni monsonici a metà pomeriggio è sempre lì, costante, e rende le cose difficili a noi piloti così come alle squadre. Abbiamo spostato in avanti l'orario di inizio della corsa per cercare di ovviare al problema, o almeno così si spera. Il caldo è sempre una sfida sia per le vetture che per i conduttori, lo sappiamo bene”.
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