Red Bull: la RB15 sta nascendo con i cerchi forati, la Ferrari invece no
Adrian Newey sulla monoposto 2019 ha deciso di adottare la soluzione che permette di ridurre la temperatura delle gomme posteriori e che tante polemiche aveva scatenato l'anno scorso quando la Mercedes aveva adottato questa idea giudicata legale dalla FIA.
Foto di: Motorsport.com
La Red Bull RB15 sta nascendo con i cerchi posteriori dotati dei fori: questa è l’indiscrezione che è filtrata da Milton Keynes. Il team dei “bibitari”, quindi, segue la strada che è stata tracciata l’anno scorso, non senza forti polemiche, dalla Mercedes.
Sarà interessante capire se la soluzione che viene implementata sulla RB15 servirà solo a controllare la temperatura delle gomme posteriori o se, invece, avrà anche una valenza aerodinamica.
I commissari tecnici della FIA avevano detto da subito che i fori nella campana erano legali, siccome avevano un effetto aerodinamico marginale, ed erano stati pensati da Aldo Costa come soluzione per evitare il surriscaldamento degli pneumatici posteriori della W09, ed il giudizio era poi stato avvalorato anche dal collegio dei commissari sportivi del GP del Messico che era stato chiamato in causa dalla Mercedes, temendo un reclamo della Ferrari che sulla questione aveva presentato una richiesta di chiarimento regolamentare.
La squadra di Brackley, proprio temendo una protesta della squadra del Cavallino, per alcuni GP aveva preferito correre con i cerchi chiusi, ma una volta conquistato il titolo 2018, le frecce d’argento non avevano esitato un attimo a sfruttare una modifica molto costosa.
La W10 è stata pensata con i cerchi forati, proprio come la Red Bull, mentre le voci che rimbalzano da Maranello sostengono che la 670 non disporrà di questa soluzione, almeno nell’avvio della stagione 2019.
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