Prost: "Hamilton deve trovare una nuova motivazione personale nel 2019"
Il quattro volte campione del mondo Alain Prost ha detto che probabilmente Lewis Hamilton dovrà cercare una nuova motivazione il prossimo anno, dopo aver portato a casa il suo quinto titolo nel 2018.
Foto di: Manuel Goria / Motorsport Images
F1 2019
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Quest'anno c'era lo stimolo a battere il ferrarista Sebastian Vettel per scoprire chi dei due sarebbe diventato cinque volte campione del mondo per primo.
Prost però crede che il prossimo stimolo potrebbe essere quello di provare a battere i 7 titoli iridati di Michael Schumacher, ma che dovrà provare a farlo un passo alla volta.
"Quest'anno era impossibile" ha dichiarato Prost a Motorsport.com. "Ho sempre detto che quest'anno non poteva esserci un problema di motivazioni per Sebastian o Lewis".
"Entrambi erano quattro volte campione del mondo e che ci sarebbe stato un duello tra di loro, quindi uno di loro sarebbe stato il primo ad arrivare a cinque".
"Dopo questo, devi trovare una motivazione personale. L'obiettivo sarà arrivare almeno a sette?. Penso che il primo obiettivo sia di essere di nuovo campione del mondo: è il primo passo, una motivazione personale. Quando hai cinque Mondiali, pensi al sesto, non al settimo o all'ottavo".
"Se ci fosse un cambio di regolamento, potrebbe sempre dare una motivazione in più, perché all'interno del team non sai bene come vanno gestite le cose e c'è sempre una stagione molto lunga".
"E' per questo che è difficile da dire: un giorno, per esempio, ti svegli e non ha più voglia di correre? Non lo puoi sapere, nessuno lo sa".
Prost poi è convinto che sia difficile confrontare Hamilton con i campioni del passato.
"E' sempre difficile paragonare i piloti di generazioni differenti, perché penso che sia stato molto difficile essere un pluricampione in passato, soprattutto perché a volte il livello delle prestazioni era meno stabile ed anche l'affidabilità era un grosso problema".
"Oggi è diverso, ma questo non toglie meriti a Lewis: è sicuramente uno dei migliori, se non il migliore, della sua generazione. E' difficile essere campione ogni anno o quasi ogni anno".
Non a casa, a Lewis riconosce di aver fatto un lavoro quasi perfetto sulla strada verso il titolo 2018.
"Questa è stata forse una delle sue migliori stagioni, perché il livello della competizione è stato molto alto dall'inizio alla fine".
"Quando chiedi ad un pilota ed al suo team di essere campioni del mondo in queste condizioni, è un mix di stabilità mentale, costanza ed evitare di commettere errori stupidi per andare a prendere punti di cui non hai bisogno, accontentandosi anche di chiudere secondo, terzo o quarto in alcune occasioni".
"Se il alcune gare è fondamentale riuscire a fare il tempo per prendere la pole position, come a Singapore, Lewis c'era sempre. A volte ha avuto anche fortuna, ma è normale, perché una stagione molto lunga".
"Anche quando Sebastian ha commesso uno o due errori, è sempre rimasto forte e motivato, perché sapeva che se Sebastian avesse lasciato la porta aperta, ci si sarebbe dovuto infilare. La Ferrari ha fatto tanti errori, ma anche Sebastian, se pensiamo a Baku, alla Germania o alla Cina. Per questo credo che la stagione sia stata gestita molto bene da Lewis e dalla squadra".
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