Honda: Red Bull collabora alla fluidodinamica del motore?
La squadra di Milton Keynes si candida al mondiale 2020 di F1 incrementando l'integrazione fra il telaio Reb Bull e la power unit Honda. I giapponesi avrebbero accettato la consulenza inglese sulla fluidodinamica del motore che inizia nelle pance e finisce nella camera di combustione.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Le indiscrezioni che arrivano da Milton Keynes assicurano che alla Red Bull Racing c’è molto ottimismo per la stagione 2020. La squadra diretta da Christian Horner potrà iniziare la stagione proseguendo il lavoro svolto nel campionato scorso che ha fruttato il terzo posto nel mondiale Costruttori e l’ultimo gradine del podio anche per Max Verstappen in quello piloti.
Il pilota olandese ha conquistato tre vittorie (Austria, Germania e Brasile) riportando con la RB15 la Honda al successo in F1. I giapponesi, tornati nei GP nel 2015, hanno smesso di collezionare figuracce migliorando l’affidabilità della loro power unit RA619H, capace di un importante salto prestazionale.
Max Verstappen, Red Bull Racing, secondo classificato, saluta i fan dopo il GP di Abu Dhabi 2019
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
In realtà sono stati necessari ben cinque motori per completare la stagione quando la FIA ne concedeva un massimo di tre senza incorrere in penalità, perché il lavoro sperimentale di sviluppo è stato portato avanti dalla Toro Rosso che di propulsori termici ne ha usati addirittura sette.
Helmut Marko promette almeno cinque vittorie nel 2020 e si aspetta una Red Bull capace di inserirsi nella lotta iridata fra Mercedes, grande favorita, e Ferrari. Mattia Binotto, team principal del Cavallino, ne è consapevole…
“Credo che la Red Bull sia la squadra da battere in futuro, per quelle che sono le risorse e i mezzi che hanno e per la crescita che stanno mostrando. Quindi è una chiara preoccupazione. È un’ulteriore squadra con la quale confrontarsi...”.
Lo staff tecnico condotto da Adrian Newey è molto motivato: la RB16 sarà un’evoluzione della monoposto che ha concluso il 2019 in netto crescendo. E, l’aspetto più interessante, è che la Honda ha messo da parte la tradizionale diffidenza dei nipponici stringendo una collaborazione più stretta con la Red Bull.
L’integrazione fra telaio e power unit è uno degli aspetti più complicati della F1 moderna e il team di Milton Keynes, pare avvalendosi della collaborazione degli austriaci della AvL (la società di Graz che ha stretti legami con la Ferrari…), avrebbe allargato la sua area di competenza, portando un contributo d’idee nello studio della fluidodinamica che inizia con il raffreddamento del 6 cilindri da 1,6 litri turbo nelle pance e può arrivare fino all’alimentazione in camera di combustione.
Non solo, ma le due parti cercano di sfruttare al massimo a livello aerodinamico anche l'effetto soffiante dei gas di scarico della wastegate che agiscono quando il motore è in rilascio, migliorando l'efficienza dell'ala posteriore e l'effetto estrattore dal diffusore posteriore con un (leggero) aumento di downforce a bassa velocità. I due scarichi divergenti visti in
Red Bull Racing RB15: gli scarichi wastegate sdoppiati sopra il terminale centrale
Photo by: Giorgio Piola
È evidente lo sforzo che si sta facendo nel tentativo di rompere l’egemonia della Mercedes, capace di dominare l’era ibrida dal 2014, come è evidente la voglia di soddisfare un partner che è un Costruttore ufficiale, accelerandone la crescita.
Gli ingegneri Red Bull avevano cercato questo approccio anche quando erano forniti dalla Renault, ma la disponibilità dei transalpini ad accettare delle profonde “ingerenze” tecniche da parte di Milton Keynes aveva limitato gli esperimenti, per quanto la power unit fosse più evoluta di quella che la Casa francese usava sulla monoposto ufficiale. Il che è tutto dire!
Toyoharu Tanabe, Direttore Tecnico F1, Honda, e Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing, durante la conferenza stampa dei team principal
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Non è affatto casuale, infatti, che i vertici Red Bull, in passato sempre pronti a scatenare violente polemiche contro la Renault per la mancanza di affidabilità delle power unit, siano sempre molto positivi nei confronti dei partner giapponesi.
Da cosa dipende questo atteggiamento? Sicuramente dal fatto che il gap della Honda dal motore di riferimento che è il Ferrari sta riducendosi molto rapidamente (ottimo anche il lavoro svolto dai chimici di ExxonMobil nella formulazione della benzina), ma c’è chi ha il forte dubbio che in futuro si potrebbero rovesciare i ruoli, con la Red Bull che potrebbe diventare la fornitrice di telai della Honda…
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