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Boullier: "Perso tempo per uno stupido bullone da 2 sterline"

Il responsabile del muretto McLaren rivela che il guaio patito dalla MCL33 di Vandoorne martedì è dovuto ad un semplice pezzetto che si è rotto nello scarico. Il resto del lavoro invece è andato bene e c'è fiducia in vista della prossima sessione.

McLaren MCL33, dettaglio posteriore

Foto di: Giorgio Piola

Stoffel Vandoorne, McLaren MCL33
Fernando Alonso, McLaren MCL33
Fernando Alonso, McLaren MCL33
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL33
Fernando Alonso, McLaren MCL33
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL33
Fernando Alonso, McLaren MCL33 leads Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Fernando Alonso, McLaren MCL33
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL33
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL33
McLaren MCL33, dettaglio posteriore
Stoffel Vandoorne, McLaren, Fernando Alonso, McLaren

In un mondo pieno di soluzioni costosissime e diavolerie aerodinamiche ed elettroniche sofisticate, anche un semplicissimo pezzetto di metallo rischia di fare la differenza, nel bene e nel male.

Ne sanno qualcosa in McLaren, dato che Stoffel Vandoorne martedì è dovuto rientrare ai box con il posteriore della sua MCL33 bruciato per una rottura molto particolare, come ha spiegato Eric Boullier

"Si è spaccato uno stupido bullone nello scarico, roba da 2 sterline che ci è costata un sacco di tempo perso perché si è bruciato tutto nel retrotreno - ha spiegato il Team Principal - Abbiamo dovuto ricostruire la scatola del cambio e le parti del posteriore. Abbiamo impiegato parecchio per sistemare il tutto, ma non siamo intervenuti sul design della macchina, è tornata in pista come prima".

"Nella prima settimana di test, tutte le squadre si occupano di trovare le soluzioni giuste per il raffreddamento. Quando si ha un nuovo fornitore di motori, è possibile che si verifichino dei surriscaldamenti in macchina, ma nulla di più".

A Barcellona, infatti, c'è stato il debutto della McLaren motorizzata Renault e le prove chiaramente si sono svolte per capire come far funzionare al meglio la power unit francese.

Giovedì però si è verificato un nuovo guaio, sempre al posteriore, con uno scudo termico che si è bruciato. Stavolta fortunatamente non ci sono stati ulteriori danni meccanici, ma solo alla carrozzeria.

"Sulla carrozzeria abbiamo messo un paio di strisce per gli scudi termici e assicurarci di poter modificare il sistema di raffreddamento all'interno della scocca", ha proseguito nella spiegazione Boullier, che poi tira un sospiro di sollievo pensando a lavoro rimasto incompiuto per via del meteo rigidissimo del Montmelò.

"Finalmente il maltempo se n'è andato e con lui anche i problemini meccanici, abbiamo potuto seguire il nostro programma. Ovviamente è stato adattato alla situazione perché il terzo giorno ci siamo concentrati su alcuni particolari, mentre giovedì abbiamo raccolto dati aerodinamici e cominciato a modificare alcune meccaniche. Siamo sempre in una fase di apprendimento, cerchiamo di imparare il più possibile".

Alonso e Vandoorne hanno anche potuto testare la nuova mescola Pirelli hypersoft.

"Siccome faceva parecchio freddo, la hypersoft era l'unica gomme con cui si poteva lavorare - chiarisce Boullier - In generale tutti hanno montato anche soft e ultrasoft, mentre abbiamo visto che pure la media funzionava bene".

"Nelle prossime prove ci concentreremo sulla distanza, che sarà la parte di lavoro fondamentale, aggiungendo anche dei veri pit-stop, sui quali ovviamente dovremo concentrarci di più quest'anno. Abbiamo nuovi materiali da provare".

Dichiarazioni raccolte da Adam Cooper

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