Una tavola rotonda in
Casa BMW a Monaco per presentare la prossima
Dakar ma soprattutto per parlare di
Mini All 4 Racing e del team che la porterà alla ricerca del terzo successo consecutivo. Una tavola rotonda ristretta a pochi eletti con
Stephane Peterhansel, mister 11 Dakar e
Jochen Goller, senior vice presidente Mini, per parlare di mercato, di un investimento massiccio nella
Dakar che in questo momento aiuta moltissmo le vendite (al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti dalla Gran Bretagna e dalla Germania), e dell'apertura verso Paesi per esempio come la Cina, dove Goller ha lavorato per cinque anni e dove nel 2004 si vendettero 500 Mini contro le 28mila di quest'anno. Non a caso alla
Dakar per la prima volta ci sarà un equipaggio cinese alla guida di una
Mini, con l'appoggio ovviamente, di Mini Cina.
Sono ben 12 le vetture del team presenti alla prossima competizione sud americana (11 Mini e 1 BMW, quella dell'argentino Jacopini), ma solo 4 sono quelle ufficiali del
Monster X Raid Team. Stephane Peterhansel è il pilota di punta di questa squadra anche se lui per primo ammette che la battaglia quest'anno sarà proprio dentro casa, a cominciare dal suo amico numero uno nel team, lo spagnolo
Nani Roma che ha tutte le carte in regola per vincere la
Dakar e diventare così il terzo pilota a conquistare il successo sia in moto che in auto alla gara, dopo
Auriol e Peterhansel.
"
Il segreto del successo in una gara come la Dakar – spiega l'undici volte vincitore,
Stephane Peterhansel –
è non restare mai fermi sul percorso, per un errore di navigazione o per una panne meccanica. In questo senso la Mini è in assoluto la miglior vettura che io abbia mai guidato perchè è praticamente perfetta". E lo dice senza piaggeria: "
Negli ultimi due anni non abbiamo avuto nessun tipo di problema meccanico. La vettura è affidabile e questa è la cosa più importante. Specie in una gara come la Dakar attuale che non si gioca più sui ritardi di ore, bensì solo di minuti. In Africa in una sola tappa potevi perdere due ore e ambire ancora alla vittoria. Oggi non è più possibile, un solo ritardo di cinque minuti può compromettere tutta la gara".
E poi si parla della nuova
Mini 2014, che è simile all'altra ma presenta qualche evoluzione: "
Abbiamo cercato un compromesso nella ripartizione dei pesi e ora il centro di gravità della vettura è più basso. La posizione delle ruote di scorta è cambiata, ne montiamo ben tre e due sono nella parte sotto, e solo una è nel bagagliaio. Il motore è sempre lo stesso, il BMW 3000 diesel, ma abbiamo cercato di migliorarlo con i piccoli accorgimenti che ci permette il regolamento".
Circa 20 mila chilometri di test per la nuova
Mini che ha cominciato a “girare” in luglio alla
Baja di Spagna, proprio nelle mani di
Peterhansel. "
Abbiamo messo insieme circa 20 mila chilometri di test, fra gare e sessioni proprio di sole prove, per esempio in Marocco, e questo ci dà una certa sicurezza. Non l'ho testata solo io, anche gi altri piloti hanno fatto la loro parte ma possiamo dire che quelli che hanno fatto più chilometri siamo sicuramente io e Nani".
Non c'è pace per
“Peter” che fra due giorni sarà in Spagna per la presentazione alla stampa spagnola del team e poi parteciperà ad una sfida sulla neve in Austria, ovviamente con la Mini..."
Ma il Natale lo passo a casa, tranquillamente" conclude il pilota.
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