Sykes precede Rea nel Warm Up di Imola
Il leader della classifica iridata e le due Ducati hanno mostrato di avere il passo migliore. Sykes è un'incognita
La World Superbike ha aperto i battenti questa mattina, nella domenica dedicata alle due manche di gara dell'appuntamento imolese, con il Warm Up. Il copione non è affatto cambiato rispetto ai turni precedenti: a giocarsi le prime quattro posizioni sono state le due Kawasaki ZX-10R ufficiali e le altrettanto competitive Ducati Panigale R del team bolognese.
A siglare il miglior parziale di mattinata è stato Thomas Sykes, il quale ha fermato il cronometro in 1'47"019, ben due decimi e mezzo più rapido del suo record, fatto siglare nel 2013. Il tempo sensazionale del britannico, però, non induca a facili conclusioni. Cronologico sotto mano, si può notare come il passo del vice campione del mondo sia molto altalenante, con soli due passaggi sul passo dell'1'47" basso. Inoltre sarà interessante notare se i tecnici della Kawasaki siano riusciti a limitare o ad eliminare completamente il repentino consumo degli pneumatici sulla Ninja numero 66, verificatosi con preoccupante regolarità negli ultimi due appuntamenti di questo mondiale.
Molto più costante è stato Jonathan Rea. Il compagno di squadra di Sykes ha chiuso al secondo posto l'ultimo turno di prove prima delle gare e, nonostante una Superpole al di sotto delle aspettative, sarà certamente tra i protagonisti. Il passo del leader della classifica piloti è riuscito a girare in modo molto più costante sotto il 47"5, preparandosi al meglio per la gara che inizierà a metà mattinata.
Nonostante il terzo e quarto tempo, Chaz Davies e Davide Giugliano dovrebbero essere i principali antagonisti delle due "verdone", con il britannico risultato di poco più veloce e continuo rispetto all'autore della pole, al rientro in Superbike dopo quattro gare d'assenza a causa dell'infortunio patito in Australia. I dubbi per quanto riguarda il team di Borgo Panigale riguardano lo stato di forma di Giugliano. Nel box del team emiliano si teme infatti un crollo fisico di Davide appena varcata la metà di Gara 1.
I primi quattro, probabilmente, faranno una gara "riservata", perché il Leon Haslam - quinto nella graduatoria - sembra non possedere il passo necessario per seguire le Ducati e le Kawasaki. Il britannico non è infatti riuscito in alcun suo tentativo ad abbattere il muro dell'1'48". Più probabile che debba guardarsi alle spalle, perché Ayrton Badovini è invece in possesso di un ruolino di marcia molto simile.
Si è confermato alle spalle dei primi Jordi Torres, in continuo apprendimento su una pista mai vista prima di questo fine settimana e in cui ha colto il settimo tempo. Bene Michael van der Mark. Dopo un'inizio in sordina, il giovane talento della Honda ha preso le misure alla CBR1000 e ha chiuso ottavo, con buone prospettive di potersi giocare un buon piazzamento con lo spagnolo dell'Aprilia.
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