Citroen sfiora il podio al "Monte", ma la C3 ha gli stessi guai del 2017
Meeke ha sfruttato i ritiri o errori di piloti che lo precedevano, ma le prestazioni della C3 WRC su fondi scivolosi continua a preoccupare. Serve un cambio di tendenza immediato per tornare a vincere.
Foto di: Citroën Communication
Citroen Racing torna a casa dal Rallye Monte-Carlo con un insperato quarto posto ottenuto da Kris Meeke e dal nono di Craig Breen. Un risultato al di sopra delle aspsttative, soprattutto dopo un avvio di gara disastroso, tenuto in piedi solo da un Meeke insolitamente cauto e concentrato più a portare la vettura al traguardo di ogni speciale più che ha mostrare la sua mai celata voglia di vincere.
L'arrivo ai piedi del podio dell'esperto nord-irlandese va però analizzato in maniera approfondita, perché non è frutto delle prestazioni della vettura, quanto dell'accorta condotta di Kris e delle disgrazie sportive altrui. Infatti la C3 WRC numero 9 ha scalato tante posizioni per i ritiri delle Hyundai di Mikkelsen e Sordo, poi per Neuville fermo per 4 minuti in un cumulo di neve nella PS1 e nella stessa speciale Evans che ha dovuto sostituire una gomma forata.
Dulcis in fundo, Esapekka Lappi ha commesso un errore macroscopico nella Power Stage, cedendo così la sua quarta posizione a Meeke che ha ringraziato e ha vinto inoltre l'ultima speciale della competizione monegasca, centrando altri 5 punti oltre a quelli garantiti dalla sua posizione finale nella classifica generale.
Insomma, una serie di fattori che sono girati a favore di Citroen, perché la C3 ha mostrato di essere ancora in evidente difficoltà su fondi scivolosi come neve, ghiaccio e asfalto bagnato. Da metà della passata stagione il team francese si è affidato a Christophe Besse, nuovo direttore tecnico, per cercare di rendere la C3 più facile da mettere a punto e aprire la finestra d'utilizzo su tutte le superfici. Il lavoro fatto sulla vettura è stato massiccio, ma i risultati alterni.
E' un dato di fatto che la vettura fosse nata bene e molto veloce su asfalto asciutto. Lo aveva già mostrato Meeke in più di un'occasione nella passata stagione (perdendo, per altro, una vittoria fatta al Tour de Corse per un problema d'affidabilità) e Mikkelsen andando a podio al RallyRACC Catalunya.
Le condizioni atmosferiche e del fondo dell'edizione 2018 del Monte-Carlo, invece, sono state le peggiori per la C3, che ha faticato sino a domenica, risultando spesso la più lenta dei 4 marchi impegnati nel WRC. Questo ha mostrato come la vettura soffra degli stessi problemi dell'anno scorso e riesca a esprimersi al meglio sull'asciutto. Non è un caso che Kris Meeke sia riuscito a vincere l'unica speciale della sua gara nella Power Stage, la La Cabanette - Col de Braus 2 di 13,58 chilometri, su asfalto completamente asciutto.
Kris ha ottenuto un tempo eccezionale, tanto da far restare a bocca aperta Neuville e Gilsoul, giustamente convinti di avere in mano il miglior tempo della prova dopo una stage tirata dal primo all'ultimo centimetro. Un altro indizio che mette ancora più a nudo pregi e difetti della C3 WRC.
Il nuovo direttore del team, Pierre Budar, ha puntato il dito contro l'assetto sbagliato delle vetture a inizio corsa, ma i problemi si sono prolungati sino a domenica, quando solo il cambio meteorologico ha fatto rinascere le C3. Kris Meeke, invece, è stato molto più duro e chiaro: "E' fantastico andare in Svezia quarto in classifica. Avevamo probabilmente la vettura più lenta del lotto a parte Bouffier, ma lui non aveva esperienza al volante di una vettura Plus. Dobbiamo fare un cambio radicale se vogliamo vincere queste gare".
Ora per Citroen arriva un altro banco di prova impegnativo: il Rally di Svezia. Per le C3 si prospetta un'altra gara d'attesa e tattica. L'obiettivo sarà evitare errori e chiudere la gara senza sbavature, magari sfruttando ancora eventuali guai agli avversari per poi tornare a lavorare sulla C3 e cercare di dare una svolta necessaria a una vettura che è un fulmine solo su asfalto. Troppo poco per le enormi ambizioni di una Casa come Citroen.
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