Rigon: " Se resta questo BoP addio alle speranze di titolo "
Davide Rigon, terzo al traguardo, è stato protagonista di una prova individuale importante che a nulla è servita per colmare il gap di velocità e agilità con l'Aston Martin. Per questo chiede un maggior equilibrio regolamentare
Foto di: Vision Sport Agency
Per spiegare la corsa delle Ferrari 488 in GTE PRO ad Austin bastava osservare il volto di Davide Rigon dopo le faticose 6 Ore texane. Orgoglioso per la bella prestazione individuale fornita, deluso, quasi rassegnato per come ben presto abbia dovuto inchinarsi all'evidenza, ovvero alla superiorità dell'Aston Martin Vantage, che in perfetta fotocopia della 6 Ore del Messico, ha di fatto dominato dall'inizio alla fine.
" Sono partito benissimo, tanto che mi sono detto: dai che andiamo al comando, dai Davide che vai al primo posto. Beh la Vantage sembrava un P2: l'ho affiancata ed è scappata ma non con difficoltà. Poi, probabilmente perché Sorensen non aveva scaldato bene le gomme, l'ho ripreso in frenata ed ha allargato un poco. Di nuovo sono stato al suo fianco ma quando si è trattato di premere l'acceleratore è scattato di nuovo. Che cosa puoi fare di più in queste condizioni? Non è un problema di macchina. Non è che per recuperare velocità tu possa scaricare l'ala posteriore. Dovresti avere una vettura con 40 cavalli in più. Non c'è stata storia dunque. Peccato perché il nostro ritmo non era male. Il primo stint è stato quello più difficile perché mancava l'aderenza, c'era molto sovrasterzo, un problema che per onestà era comune a tutti quanti per via del gran caldo".
Che battaglia con la Ford
" Nel corso delle ore abbiamo cambiato mescola delle gomme, optando per le morbide, e la situazione è migliorata. Ma contro le Aston non c'era proprio nulla da fare. La vera lotta è stata quella con la Ford che stava rinvendendo e ci insidiava il terzo posto. Ho fatto il doppio stint, ho guidato un sacco, quasi 4 ore e sono molto contento di ciò che ho fatto. Speravo però di essere almeno più vicino ai nostri compagni Bruni e Calado.
- Appunto: a un certo punto, quando Bird è salito al volante, siete retrocessi di una posizione e Sam è sembrato molto in difficoltà, tanto che è stato passato dalla seconda Vantage di Fernando Rees. Cosa è accaduto?
" Sam, che è un campione, ha ammesso di non essersi trovato a proprio agio qui negli Usa, dove aveva dominato e vinto l'anno passato con la LMP2. Probabilmente ha ancora dei riferimenti relativi a quella vettura e le GT fanno parte di un altro mondo. Vedo quello che avviene con me quando vado a provare la Ferrari di Formula 1 al simulatore. Il tornare poi su una GT ti crea qualche problema, soprattutto nello sfruttamento delle gomme. È stato lui a chiedermi di finire la corsa e di provare ad attaccare. Abbiamo puntanto al massimo e per noi oggi era il secondo posto".
In classifica iridata avete solo 12 punti di svantaggio nei confronti di Thiim e Sorensen che sono passati al comando e ora avete superato Turner che ha un distacco di un punto. Credete ancora nel mondiale?
" Dipende; se anche nelle prossime corse dovesse essere confermato questo BoP, non ci saranno opportunità di vittoria. Ti giuro che in gara tiriamo fuori il 110 per cento, diamo tutto e anche di più. Purtroppo i jolly non li puoi giocare sempre, non puoi pretendere che accada sempre qualche epidodio fortunato in grado di portarti sul podio più alto. La situazione attuale è che a volte puoi prendere un minuto ed altre essere doppiati come ci era capitato in Messico. L'Aston Martin ha un passo superiore. Pesa 85kg in meno e ha almeno 40 cavalli in più. Dove vuoi che si vada in queste condizioni? Rendere più equilibrato il BoP non è di certo compito dei piloti. Noi il nostro lo stiamo facendo e la squadra pure. Disponiamo di una vettura che è un gioiello. Chiediamo soltanto un BoP giusto, perché oggi è spostato nettamente a favore di una parte".
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