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È nata la Dallara Academy, il luogo del sapere della Motorvalley

Inaugurata a Varano de Melegari accanto alla factory la sede dell'ateneo universitario dove si svolgeranno i corsi del secondo anno di Motor Racing Car Design del Muner. L'edificio multifunzionale sarà aperto al pubblico. Tra le particolarità un'ampia esposizione dinamica delle vetture prodotte dalla Dallara nei 47 anni di attività

Factory Dallara

Factory Dallara

Dallara

Presentazione Dallara Academy
Alex Zanardi
Gian Paolo Dallara
Factory Dallara
Gian Paolo Dallara
Alex Zanardi
Gian Paolo Dallara e Alex Zanardi
Guido Schittone e Alex Zanardi
Guido Schittone e Alex Zanardi
Le vetture realizzate da Dallara
Gian Paolo Dallara

Un altro sogno di Giampaolo Dallara si è tramutato in realtà. Venerdi 21 è nata ufficialmente la Dallara Academy, il luogo privilegiato dove nasceranno i progettisti del futuro. Situata sulla strada provinciale di Varano de' Melegari, quasi al centro tra la sede principale della Dallara e gli altri reparti della factory emiliana, la nuova struttura oltre a essere un gioiello architettonico sarà la sede deputata dove 150 studenti universitari, di cui 30 provenienti da tutto il mondo, svolgeranno i corsi del secondo anno per conseguire la laurea magistrale in Racing Car Design del Muner acronimo di Motorvehicle University of Emilia Romagna, l’ateneo promosso dalle aziende della Motorvalley, dalla Regione e che coinvolge le Università di Bologna, Parma, Modena-Reggio Emilia e Ferrara. In questo modo gli studenti avranno la possibilità di lavorare a stretto contatto con quella che è la realtà produttiva di auto da competizione più vasta nel mondo del motorsport sotto la guida di docenti che l’alta tecnologia e le progettazioni le frequentano quotidianamente. I corsi, che inizieranno in concomitanza con l’apertura dell’anno accademico lunedi 24 settembre, saranno obbligatoriamente in lingua inglese. È chiara l'importanza per gli studenti di potere sfruttare appieno tutte le opportunità offerte dalla Dallara e dai suoi vari reparti

La piazza come luogo d'incontro nell'accademia del sentimento

Ma la Dallara Academy va oltre il semplice luogo di studio e di ricerca. Non è  soltanto sede universitaria, bensì un manifesto dell'anima della Dallara stessa e della Motorvalley. Per questa ragione lo studio di architettura Atelier(s) Alfonso Femia è riuscito a interpretare e a concretizzare quelle che erano le linee guida immaginate da Giampaolo Dallara e dal suo staff nella progettazione dell’edificio: racchiudere lo spirito di un’azienda fortemente caratterizzata nel territorio per renderlo universale e fruibile a chiunque. Lo sviluppo dell’edificio parte dall’idea di una piazza come luogo di incontro e di confronto evolvendosi con armonia e dolcezza su due piani collegati da una rampa vetrata percorribile a piedi. È una sorta di cammino che parte dai laboratori didattici impostati sul concetto dell’eduteinment-ovvero imparare divertendosi- riservati agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori per arrivare all’area espositiva, museale, con in mostra alcune tra le principali vetture costruite in quasi 47anni dall’ingegnere di Varano, e giungere alla sede dei laboratori universitari e di un auditorium modulabile con 350 posti a sedere e videowall per incontri, lezioni e conferenze. Questo piano ha come caratteristica la presenza di due coni di differenti altezze: sono i luoghi del sapere, sedi delle aule di studio. Al loro vertice la luce filtra generosamente accompagnata anche da una cascata-sinfonia di lampade disegnate dallo stesso Femia che rendono il tutto molto piacevole e lontano da qualsiasi freddezza istituzionale.

Il sentimento, infatti, è la condizione dello spirito soffiata dall’architetto genovese nell’ideazione del complesso che si avvale di materiali di alto contenuto tecnologico, di ceramiche speciali che fanno discendere la luce lungo le pareti, di cartonati high-tech insonorizzanti. Il tutto perfettamente coordinato con il materiale grezzo che adorna le finestre della parte posteriore dell’edificio chiaro omaggio al piccolo monte di pietra che domina dall’alto l’intera struttura delle fabbriche Dallara.

La storia della factory nell'area espositiva

La Dallara Academy sarà fruibile per i visitatori che avranno l’opportunità di vedere alcune tra le principali vetture realizzate dall’ingegnere parmense. La rampa espositiva segue un arco temporale << misto >> partendo da una Lamborghini Miura, il primo progetto che diede notorietà a Dallara, al prototipo 1000 del 1972 che lo svizzero Bruno Pescia portò quasi subito alla vittoria, passando per la Dallara X1/9 Gruppo 5, la Beta Montecarlo e la Lancia LC1, la Wolf Can Am pilotata da Gilles Villeneuve, del quale in una bacheca è conservata la tuta originale del suo debutto in Ferrari, per arrivare alle varie F.3, alle tante F.1, dalla BMS a motore Ferrari alla Haas, alla Dallara Sp1- Chrysler poi Oreca alla Ferrari 333SP, alle GP2, alla F.E e ai vari modelli di F.Indy, tra cui quella che ha ottenuto la 300ima affermazione statunitense, fino all’hand bike progettata e costruita per Alessandro Zanardi-ospite d’eccezione della cerimonia riservata alla stampa dove ha donato la propria medaglia olimpica all’ingenere- e alla Dallara Stradale.

Un lascito al territorio

La Dallara Academy è anche il lascito, importante, che Giampaolo Dallara ha voluto donare alla propria terra, quella stessa che lui non ha mai voluto abbandonare e che grazie alle sue intuizioni è diventata in poco meno di cinquant’anni un punto di riferimento mondiale per chi si occupa di alta tecnologia e di motorsport. Tutta l’evoluzione imprenditoriale della zona, infatti, è partita dopo la nascita della Dallara. L’ennesimo e più tangibile ringraziamento che Giampaolo Dallara aveva in mente da parecchi anni e che ora è diventato realtà.

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