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Taramasso: "La KTM mi ricorda la Honda di 3-4 anni fa"

Il responsabile della Michelin ha analizzato per Motorsport.com il Gran Premio di Catalogna ed introdotto quello dei Germania, dove ci saranno gomme asimmetriche sia all'anteriore che al posteriore. E sulle scelte dure della KTM ha trovato un'analogia interessante...

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il Gran Premio di Catalogna era già cerchiato in rosso da un po' per gli uomini della Michelin: il circuito di Barcellona è noto per offrire poco grip e questo sembra addirittura diminuire di anno in anno, quindi i tecnici dell'azienda francese sapevano che avrebbe potuto essere un fine settimana insidioso. In realtà, le soluzioni portate in gara hanno soddisfatto i piloti della classe regina ed in particolare Miguel Oliveira, che con una doppia gomma dura, soluzione che ha sorpreso la Michelin stessa soprattutto per l'anteriore, ha regalato la prima affermazione stagionale alla KTM.

Piero Taramasso, responsabile dell'area moto del brand transalpino, ha analizzato per Motorsport.com ciò che è successo in Spagna, introducendo anche le scelte che sono state fatte per il Sachsenring, dove la MotoGP torna questo fine settimana dopo aver saltato la gara del 2020. Per il tracciato tedesco, che ha una grande prevalenza di curve a sinistra (a destra ce ne sono solamente tre), sono state messe in allocazione solamente gomme asimmetriche. Ma andiamo ad approfondire tutto più nel dettaglio.

"Per Barcellona eravamo un po' preoccupati. L'anno scorso avevamo sofferto perché c'era davvero poco grip e tanto spinning, inoltre c'era anche la nuova curva 10 da valutare. Quest'anno però sembra che sia andata un pochino meglio e infatti in gara sono state utilizzate cinque delle sei specifiche che avevamo proposto. Solo l'anteriore soft era troppo morbida e quindi non è stata scelta da nessuno. Al posteriore, diciamo che la media e la dura sono quelle che si sono comportate meglio, arrivando a fine gara con una buona costanza. Abbiamo visto una bella gara, con diverse moto capaci di essere competitive con Oliveira, Zarco e Quartararo, quindi le nostre indicazioni sono state positive", ha detto Taramasso.

"Lo stesso vale anche per la giornata di test di lunedì, perché abbiamo proposto una nuova gomma posteriore. L'hanno provata 8 o 9 piloti e tutti hanno dato un feedback positivo, perché hanno trovato più grip sull'angolo di piega e buone performance, quindi la riproporremo ancora durante la stagione, per provarla anche su qualche altra pista e validarla per l'anno prossimo o per il 2023. Per noi è una soluzione semplice da introdurre a livello di industrializzazione, se i team e la Dorna dovessero essere propensi ad utilizzarla in futuro", ha aggiunto.

Aleix Espargaro ha scelto la gomma soft posteriore: all'inizio è stato molto veloce, ma poi è calato prima di ritirarsi per una scivolata. Pensi sia stato un azzardo troppo grande?
"In base ai dati che avevamo a livello di usura della gomme, ritengo che sia stato un po' un azzardo. Avrebbe potuto portarla fino alla fine, ma il decadimento negli ultimi dieci sarebbe stato un po' un'incognita".

Valentino Rossi si è lamentato di avere meno grip rispetto ai giorni precedenti con la gomma dura al posteriore. Avete riscontrato qualcosa di anomalo nel suo caso?
"Valentino non è uno di quei piloti che si lamentano di solito, quindi c'è qualcosa che non va quando lo segnala. Stiamo ancora analizzando la gomma, ma per il momento non abbiamo trovato niente nei parametri principali, comunque continueremo ad osservarla per capire. Ho parlato personalmente con lui e so che Valentino è un pilota molto sensibile, infatti anche nei test ci ha dato delle ottime indicazioni sulla gomma nuova. Anche per questo stiamo continuando a cercare di capire se ci fosse qualcosa di anomalo sulla sua gomma della gara".

Anche se questa volta si è vista una gara un po' più di gestione, il vostro bilancio comunque rimane positivo, anche perché i piloti stessi si aspettavano poco grip, sapendo che si trattava più di una cosa dettata dall'asfalto che dalle gomme...
"Sì, se andiamo a guardare i tempi di quelli che hanno battagliato davanti, come Oliveira, Zarco e Quartararo, sono rimasti molto costanti: c'era più o meno un secondo tra il giro più veloce e quello più lento in gara. Prima della gara erano in tanti ad aver scelto la dura per il posteriore, poi però il cielo si è coperto poco prima della gara e le nuvole hanno abbassato la temperatura, quindi tanti piloti hanno cambiato la loro scelta, optando per la media, e poi hanno dovuto gestire un po' di più. Diversamente, avremmo visto una corsa d'attacco da parte di più piloti".

Le KTM hanno usato la dura anche all'anteriore, ma era un qualcosa che ci si poteva attendere, perché usare mescole più dure fa parte un po' del loro trend di quest'anno. Pensi comunque che possa essere stata una delle chiavi del successo di Oliveira?
"Miguel ha utilizzato la dura all'anteriore fin dal venerdì ed era stata una sorpresa un po' per tutti, compresi noi di Michelin, perché in passato quella gomma era stata scelta solo una volta da Marc Marquez. E' una gomma davvero rigida, quindi siamo rimasti stupiti, ma i suoi feedback sono stati buoni. Vuol dire proprio che la KTM è una moto che sollecita parecchio la gomma davanti, riuscendo a metterla in temperatura più degli altri, e questo in certi casi può essere un vantaggio. Penso che a Barcellona lo sia stato, perché chi aveva la media ci ha detto di aver accusato un po' di degrado nel finale, metre lui con due hard ha potuto spingere fino alla fine e resistere agli attacchi di Quartararo e di Zarco. E' una situazione che mi fa pensare alla Honda di 3-4 anni fa, quando con Marc avevano bisogno di mescole molto dure sia davanti che dietro proprio per la tipologia della moto".

Per la prima volta, abbiamo visto in azione anche le MotoE sul tracciato catalano...
"Si sono comportate bene. Barcellona è una pista con curve più veloci rispetto a quelle su cui corrono abitualmente, ma i piloti sono stati contenti delle prestazioni delle gomme. Si divertivano perché riuscivano a farla pattinare e a mettere la moto di traverso in maniera progressiva, controllando lo slide, quindi è stato un weekend positivo".

Passando alla prossima gara, si torna al Sachsenring dopo quasi due anni. Come vi siete preparati per il GP di Germania?
"E' un circuito impegnativo, sul quale non corriamo dal 2019. Ha una configurazione particolare e stressa molto il lato sinistro della gomma e molto poco il lato destro. Per questo motivo portiamo pneumatici asimmetrici sia all'anteriore che al posteriore. Davanti abbiamo esattamente le stesse mescole e costruzioni che avevamo nel 2019, mentre per il posteriore abbiamo confermato le mescole del lato sinistro, mentre per quello destro siamo andati più rigidi di mezzo step, perché nel 2019 erano un po' troppo morbide ed avevamo riscontrato abbastanza usura e degrado. Inoltre, abbiamo notato che l'asfalto è sempre più aggressivo di anno in anno, quindi ci aspettiamo che quest'anno quindi lo sia rispetto al 2019".

Visto che lo scorso anno non si è corso in Germania, immagino che abbiate l'ambizione di andare a caccia di record...
"Il nostro obiettivo, che è sempre lo stesso da inizio stagione, è quello di migliorare il tempo della distanza di gara. Per il momento ci siamo riusciti su tutti i circuiti ad eccezione di Le Mans, ma perché lì c'era bagnato. Sarebbe bello però portare a casa anche il record della pista oltre a quello della durata della corsa. E' anche proprio per una questione di durata che siamo andati un pelino più rigidi nella scelta delle mescole del lato destro della posteriore".

Non avendo corso nel 2020, sarà la prima volta al Sachsenring con la costruzione posteriore introdotta lo scorso anno...
"Esatto, ma rispetto alle gare precedenti c'è una novità: la soft e la media avranno la nuova costruzione, mentre la dura sarà ancora con la specifica del 2019".

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