Stoner sempre più vicino all'addio con Ducati: "Non utilizzano le mie indicazioni, ma non sono un ragazzo da poster"
Il due volte iridato ha detto alla Gazzetta dello Sport di essere pronto a tornare in sella, ma che a Borgo Panigale non seguono le sue indicazioni, quindi potrebbe dire addio perché non sembra interessato ad un ruolo solo da ambasciatore.
Foto di: Ducati Corse
All'inizio di agosto, Motorsport.com aveva anticipato che Casey Stoner era intenzionato a non rinnovare il suo contratto da collaudatore con la Ducati, che va in scadenza alla fine del 2018, e ora lo stesso pilota australiano ha fatto capire che la questione è sempre più indirizzata in quella direzione.
Complice anche un'operazione alla spalla, il due volte campione del mondo quest'anno ha avuto modo di salire in sella alla Desmosedici GP solamente in occasione dei test che hanno aperto la stagione a Sepang.
Da Borgo Panigale hanno sempre lasciato intendere che lo snodo fondamentale per cui Casey non torna in sella è proprio questo. L'australiano però ha lasciato intendere che le cose non stanno esattamente così in una dichiarazione rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
"La spalla non è un ostacolo a testare con la Ducati, mi sto già allenando e faccio motocross. Il recupero è allineato alla tempistica pianificata con Ducati dopo il test di Sepang in febbraio. Io mi sono operato e continuo ad essere un pilota collaudatore" ha detto Stoner.
Tra le altre cose, non sembra troppo intenzionato ad accontentarsi di un ruolo da ambasciatore se dovesse chiudere con quello da collaudatore: "Io sono tornato alla Ducati per lavorare duro e aiutarla a vincere un altro Mondiale, non per essere soltanto un ragazzo da poster per l'azienda".
La sensazione di Stoner però è che la Ducati non dia retta alle sue indicazioni, quindi non vede un motivo per proseguire se non cambierà la musica: "Niente mi darebbe soddisfazione più grande di celebrare un altro titolo con Ducati. Ma sento di non poter dare niente di più di quello che loro già hanno, visto che sembra che non utilizzano i dati e le indicazioni che do loro".
"Ho suggerito da tempo cambiamenti che loro sembrano riluttanti a fare. E se non usano i miei dati ed i miei feedback, non me la sento di rischiare facendo dei test, visto che per ottenere dei risultati devi avvicinarti al limite" ha concluso.
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