Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Ultime notizie

MotoGP | Caos pressioni: il problema è il sensore, dal 2023 sarà unico

Dopo il polverone che si è sollevato negli ultimi giorni riguardo ai valori minini di pressione che non sarebbero rispettati da alcuni team, il responsabile della Michelin, Piero Taramasso, ha fatto chiarezza sull'argomento, spiegando che il problema è legato al fatto che i team utilizzano sensori differenti, con diverse tolleranze, quindi non è possibile rilevarle in maniera univoca. Cambierà tutto nel 2023, quando ci sarà un sensore unico per tutti.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Dorna

Le pressioni delle gomme sono state argomento di discussione in MotoGP nei giorni scorsi.  Motorsport Magazine, con un articolo a firma di Mat Oxley, ha diffuso una tabella relativa alla gara di Jerez de la Frontera, nella quale si evince che il vincitore Pecco Bagnaia ha disputato l'intera distanza di gara con un valore inferiore a quello minimo indicato dalla Michelin per la gomma anteriore. Il tutto condito anche con frasi abbastanza forti del tecnico che ha fornito la tabella al collega britannico, che rimanendo anonimo ha tuonato: "Diverse squadre stanno barando con le gomme".

Una situazione che però va contestualizzata meglio, come ha provato a fare per esempio ieri Gigi Dall'Igna, direttore generale di Ducati Corse, essendosi sentito chiamato in causa direttamente. Il parere più autorevole in materia però è probabilmente quello di Piero Taramasso, responsabile in MotoGP della Michelin, che ha provato a fare chiarezza in una chiacchierata con Motorsport.com.

Leggi anche:

"Diciamo che per come era stata messa, è una questione che poteva anche essere fraintesa, lasciando intendere che la Dorna o la Michelin volessero favorire qualche team. Quello che succede, in realtà, è che quando noi consegnamo le gomme alle squadre, diamo un valore di pressione minima sia per l'anteriore che per il posteriore da rispettare, come già accade per esempio anche in Moto2 e in MotoE", ha spiegato Taramasso.

"La differenza è che in Moto2 e in MotoE c'è un canale chiuso nell'acquisizione dei dati al quale ha accesso solo Dorna, inoltre tutte le moto sono equipaggiate dello stesso sistema di rilevazione, quindi è molto facile controllare le pressioni di tutti ed eventualmente applicare delle sanzioni. Per esempio, nel 2018, Quartararo era stato squalificato in Moto2 a Motegi per via delle pressioni, ma era già capitato anche in MotoE , tre anni fa a Valencia, con un pilota di Tech3".

"Il problema è che oggi in MotoGP, tecnicamente, non si può fare questa cosa, perché le squadre utilizzano dei sensori diversi, che funzionano diversamente ed hanno delle tolleranze differenti tra loro. Per questo per quest'anno si è deciso di dare fiducia alle squadre, che dopo la corsa ci forniscono i valori di pressione che noi riassumiamo in quelle tabelle e poi diffondiamo a tutte le parti in causa. Dunque, parliamo di valori che sono noti a tutti", ha aggiunto.

Piero Taramasso, Michelin

Piero Taramasso, Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Insomma, il concetto è molto semplice. Al momento per la Federazione e per Dorna è impossibile rilevare correttamente questo valore. Cosa che invece accadrà dal 2023, quando tutte le squadre dovranno utilizzare lo stesso sensore.

"Nel frattempo stiamo lavorando tutti insieme ad un sistema che sarà messo in atto nel 2023, quando ogni squadra avrà a disposizione lo stesso materiale e anche in MotoGP ci sarà un canale accessibile solo alla Dorna per verificare le pressioni. In questo modo si potranno anche applicare delle sanzioni, ma nel frattempo, in accordo tra Michelin, Dorna, FIM, IRTA e MSMA si è deciso di lavorarci nel 2022 per avere il sistema pronto nel 2023".

Secondo Taramasso poi le squadre sanno benissimo a quali rischi andrebbero incontro esagerando troppo su questo fronte. Inoltre, senza rilevazioni certe, è difficile accusare qualcuno di aver barato deliberatamente. Ma, soprattutto, non è compito della Michelin appurarlo.

"Tutti i team sanno che non possono giocare con le pressioni, perché sanno che le conseguenze potrebbero essere gravissime, quindi tutti cercano di rispettarle, anche se ogni tanto può capitare di vedere qualche valore al di sotto di quelli consigliati. Però prima di accusare qualcuno di aver barato bisogna essere in grado di fare delle verifiche più approfondite".

"Per esempio, se all'anteriore il minimo consentito è 1,90 bar e loro hanno fatto tutta la gara a 1,89, nella tabella risulterà che erano sotto. Ma se la tolleranza del sensore è di 0,02 o di 0,03, sarebbero in realtà a norma. Quindi bisogna andare più a fondo rispetto a quanto si vede in quelle tabelle. Questo però non è un lavoro che spetta a Michelin. Noi diamo un valore, ma poi non spetta a noi verificare che sia rispettato ed eventualmente prendere provvedimenti", ha concluso.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente MotoGP | Jarvis: "Quartararo allo stesso livello di Rossi, Lorenzo e Marquez"
Articolo successivo MotoGP | Al Mugello torna anche la Tribuna Ducati

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera