Rosberg: "Ho mentito! In questo weekend ho sentito la pressione"
Nico Rosberg racconta: "Gli ingredienti dietro alla mia vittoria sono stati la continuità e la capacità di concentrazione". E su Lewis: "Ha usato tutto la sua abilità per cercare di creare una condizione a lui favorevole, ma non ci sono cascato...".
Foto di: XPB Images
Alla fine sono arrivati tutti, dalla moglie Viviane (apparsa nei box negli ultimi giri di gara), a mamma Sina e papà Keke, partito da Dubai solo dopo aver visto la corsa in televisione.
“Spero che non sia morto guardando la gara”, ha esclamato Nico. Poi una nutrita delegazioni di amici monegaschi che hanno atteso Nico Rosberg al grido (in italiano) “Siamo Campioni del Mondo”.
Quando è rimasto solo davanti ai media internazionali (la FIA ha fatto parlare prima Hamilton e Vettel lasciando poi il solo Rosberg al cospetto dei giornalisti) Nico si è lasciato andare, allargando le braccia sulle due siede vuote ai suoi fianchi, ringraziando tutti i team in cui ha corso, dal karting fino alla F.1.
“Vi ho un po’ mentito – ha attaccato – perché questo weekend non è stato proprio semplice per me. Ho sentito la pressione e la necessità di proteggermi. Alcuni momenti sono stati molto difficili, soprattutto in gara. Sia le fasi in cui ho dovuto passare Verstappen che nei giri finali è stata molto difficile. Poi la notte scorsa avevo dormito qualche ora, non proprio il massimo prima di una giornata così”.
Rosberg ha tagliato corto quando gli è stato chiesto un’opinione sulla condotta di gara di Hamilton:
“Posso capire la posizione del team e di Lewis, che ha usato tutto la sua abilità per cercare di creare una condizione a lui favorevole, ma non ci sono cascato”.
Parole di chi non ha più sassi da togliersi dalle scarpe, soprattutto un’ora dopo aver vinto il Campionato del Mondo. La parola che Rosberg ha usato di più per descrivere la sua corsa è stata “intensa”.
Un aggettivo che descrive un insieme di difficoltà e la concentrazione che è stata indispensabile per riuscire a portare a termine la corsa più difficile della carriera...
“Davvero intensa, non ho mai sentito nulla di simile in macchina. Ma ce l’ho fatta. Quest’anno uno degli ingredienti dietro la mia vittoria è stata la continuità e la capacità di concentrazione, credo di aver fatto tutto quello che mi era possibile durante tutta la stagione. Cosa cambierà per me ora? Questa serata… sarà pazzesca, e credo anche nei prossimi giorni. Non sarò disponibile nei prossimi due giorni”.
Rosberg ha abbracciato tutti, un calo di tensione che testimonia quanto sia stato duro per lui questo weekend, ma forse l’intera fase finale del campionato...
“Credo che il prossimo anno sarà più tranquillo – ha confermato – di sicuro avrò un comportamento migliore di questo weekend! Ma credetemi, non è semplice gestire la pressione. Forse avrò il numero 1, o forse no. Mio padre ha vinto con il numero 6, ed anche io. Quindi è un numero fortunato”.
A proposito di papà Keke (dato per assente, ma in realtà chiuso in una stanza ad ottanta chilometri da Yas Marina), Nico ha confermato che anche senza la presenza fisica sui campi di gara, per lui c’è sempre...
“Ogni Sabato sera dopo le qualifiche ricevo un messaggio da lui – ha raccontato – e vuole essere informato di tutto, dandomi consigli preziosi. Mio padre e mia madre, sono delle figure fondamentali per questo traguardo che ho raggiunto. Come è giusto che sia ad un certo punto ho camminato in autonomia, e loro hanno fatto un passo indietro, ma so che ci sono sempre”.
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