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Le migliori gare del 2021: Brasile, la rimonta leggendaria di Lewis

Lewis Hamilton è stato autore di una delle imprese più incredibili della storia recente della F1 al GP di San Paolo. Ripercorriamo la sua rimonta da sogno in questa puntata de Le migliori gare del 2021.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, e Lewis Hamilton, Mercedes W12

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images

In una delle serie televisive più amate degli anni passati, How I met Your mother, uno dei personaggi principali aveva un modo di definire avvenimenti degni di nota con una parola: "Leggendario". Ora, torniamo alla realtà per voltarci indietro e guardare per un attimo alle nostre spalle.

In questo nostro atto, se possibile, cerchiamo anche di mettere da parte eventuali preferenze, simpatie, per piloti e team. Focalizziamoci su quanto accaduto nel fine settimana del Gran Premio di San Paolo del Brasile. Il risultato finale ha visto trionfare Lewis Hamilton davanti a Max Verstappen.

Sino a qui nulla di strano, in fondo si trattava dei due contendenti principali al titolo iridato Piloti 2021. A fare la differenza, a fare in modo che questo evento non solo sia tra i migliori della stagione 2021, ma anche della storia dell'intera Formula 1, è stato il modo in cui Lewis Hamilton è riuscito a cogliere la penultima vittoria della sua stagione.

La terza e ultima gara che ha ospitato una Sprint Qualifying, proprio il Gran Premio di San Paolo, ha regalato il primo colpo di scena al venerdì, con i commissari che hanno squalificato Lewis Hamilton al termine delle qualifiche dopo aver riscontrato un'irregolarità sull'ala posteriore della W12 numero 44. Un vero e proprio incubo per Lewis, che al sabato si è trovato a dover partire dall'ultima posizione dello schieramento nella Sprint Qualifying, con appena 100 chilometri per poter migliorare la sua situazione.

 

A quel punto, Mercedes ha giocato il tutto per tutto, montando un motore fresco sulla monoposto di Lewis. Il resto, verrebbe da dire, è storia. Hamilton, in appena 100 chilometri, sale dall'ultimo al quarto posto. Domenica, dunque, è partito dalla seconda fila. A quel punto non ce n'è stato più per nessuno. Il suo ritmo, forsennato e impareggiabile per chiunque, lo ha portato alle spalle di Verstappen dopo appena 20 giri. Mercedes ha deciso di pareggiare la tattica di gara della Red Bull per coprire le mosse del team rivale e questo, per Lewis, non è certo stata una buona mossa.

In quel preciso istante il 7 volte iridato si è trovato costretto a mettere in piedi il sorpasso decisivo in pista. Al giro 48 Hamilton ha attaccato Verstappen, ma l'olandese ha difeso duro, anche al di là del regolamento, portando fuori il rivale pur di mantenere la prima posizione. 10 giri più tardi, la manovra capolavoro che ha sublimato una supremazia - a Interlagos - davvero al limite dell'imbarazzante. Per gli avversari.

 

L'accoppiata Hamilton-Mercedes W12-gomme Hard è risultata davvero troppo per Verstappen e la Red Bull. Il sorpasso è stato preparato in Curva 1, per poi chiudere il sorpasso all'esterno. Una manovra da cineteca che è entrata di diritto tra i grandi capolavori della Formula 1 moderna. Per larghi tratti degli ultimi 7 anni, Hamilton ha potuto centellinare il suo talento, così come le strepitose prestazioni delle sue Mercedes, potendo contare su un margine prestazionale enorme sui diretti avversari. In Brasile ha terminato la gara sfinito, conscio di aver in quel momento riaperto i giochi per il titolo con una gara d'autore.

Sarà stato il casco con gli stessi colori di quello usato dal suo idolo Ayrton Senna. Sarà stata la "Torcida" del rettilineo principale, forse un motore nuovo di zecca e pronto a scatenare tutta la cavalleria termica più quella ibrida, o forse anche per un weekend in cui abbiamo potuto capire perché Hamilton meriti i 7 titoli vinti. E, badate bene, non si tratta di campanilismo, né di preferenze, né tantomeno di tifo. E' questione di aver assistito a una delle più grandi prestazioni di un uomo al volante di una vettura da corsa. Un weekend che solo pochi eletti avrebbero potuto mettere assieme. Ce la fa chi ha talento, chi persevera, chi lo coltiva, chi crede in se stesso, nella sua vettura, nel proprio team.

Una prestazione da consegnare ai posteri, con buona pace di chi - nel recente passato - ha trovato mille e una scusa per decantare quanto i gran premi, ormai in un passato lontano, fossero decisamente più avvincenti. A San Paolo è stata fatta una parte di storia di Formula 1. Lewis Hamilton è la firma d'autore. Max Verstappen è stato colui che, grazie al suo talento, ha reso l'impresa del britannico ancora più grande. Chapeau.

 

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