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F1 | Steiner: "Volevamo Mick veloce e concreto. Ci siamo riusciti"

Il team principal della Haas ha sottolineato come Mick sia riuscito ad emergere da un periodo difficile mantenendo la calma proprio quando in molti, dall'esterno, avevano iniziato a metterlo in dubbio.

Mick Schumacher, Squadra Haas F1

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

È stato un inizio di stagione complicato quello che ha vissuto Mick Schumacher. Tra difficoltà ed incidenti importanti in molti hanno messo in dubbio il suo futuro in Formula 1 ed hanno iniziato a chiedersi se la Haas non dovesse cercare un sostituto.

In Canada, però, Mick ha iniziato ad ingranare. Nonostante un problema che lo ha messo  fuori gioco Schumacher ha mostrato a Montreal di aver finalmente trovato la giusta confidenza con la vettura  e la conferma è arrivata nell’appuntamento seguente a Silverstone dove il pilota della Haas ha ottenuto i primi punti in F1.

Meglio ancora è andata in Austria. Qui Mick si è difeso come un leone contro Lewis Hamilton sia nella Sprint Race che alla domenica ed ha chiuso la gara principale in sesta piazza ottenendo il suo miglior piazzamento sino ad ora ed il titolo di driver of the day.

Chi ha gioito per questo cambio di passo di Schumacher è stato Gunther Steiner. L’altoatesino ha ammesso come il team abbia sempre avuto fiducia nelle capacità del tedesco e come sia stato fondamentale mantenere il controllo nonostante la frustrazione per i problemi di inizio stagione.

"L'obiettivo era quello di riportare la calma", ha dichiarato Steiner a Motorsport.com. "La cosa bella è che la calma è arrivata proprio quando dall’esterno si è cercato di creare disordine”.

"Non direi che è una soddisfazione, ma abbiamo lavorato per raggiungere l'obiettivo che Mick avesse successo e andasse veloce. L'abbiamo raggiunto e sono contento di questo".

Steiner ha poi ammesso come Schumacher abbia dovuto affrontare un reset nelle prime fasi del 2022, dopo essersi  lasciato alle spalle una relazione travagliata con Nikita Mazepin per affrontare un compagno decisamente veloce come Kevin Magnussen.

Kevin Magnussen, Haas VF-22, Mick Schumacher, Haas VF-22, Lewis Hamilton, Mercedes W13

Kevin Magnussen, Haas VF-22, Mick Schumacher, Haas VF-22, Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

"È stato difficile anche per Mick all'inizio, perché l'anno scorso era abbastanza superiore", ha aggiunto Steiner. "E poi, all'improvviso, è diventato inferiore. Credo che questo influisca sul modo in cui un pilota guida, sul modo in cui si mette sotto pressione. Ha dovuto impararlo”.

“Io dico sempre che più si va avanti, più l'aria diventa sottile e la pelle più spessa. Prendete il duello con Max Verstappen a Silverstone. Ha perso, ma è stato un bene per lui perché ha potuto imparare molto nel frattempo. Il modo migliore per farlo è quello di imparare da chi è davvero bravo. Quando si lotta contro avversari del genere, si impara in fretta”.

"Non credo che l'anno scorso abbia potuto imparare molto su come funziona la Formula 1. Molti ragazzi vengono dalla Formula 2 e pensano di sapere già come funziona la Formula 1, ma ci vuole tempo. È come la scuola: non si può imparare il programma di quattro anni in due giorni”.

"Ora Mick deve imparare a guidare con una macchina migliore e continuare a lottare nel gruppo di vertice ed a segnare punti. Logicamente più si lotta davanti più è difficile. È normale. Per questo credo che sia positivo aver raggiunto questo livello. Ora dobbiamo fare un passo dopo l'altro finché non sarà normale lottare per i punti".

Schumacher fa parte della Ferrari Driver Academy e il suo futuro in F1 sarà in gran parte dettato dai piani della squadra di Maranello. Tuttavia Steiner ha lasciato intendere che la decisione finale sul tenere o meno Mick non dipenderà solo dalla Ferrari.

Mick Schumacher, Haas VF-22

Mick Schumacher, Haas VF-22

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

"Non parlerò di contratti con la Ferrari", ha detto. "E non parlerò nemmeno dei contratti tra la Ferrari e Mick, perché non li conosco nel dettaglio. Conosco il quadro generale, ma non conosco i dettagli e non voglio conoscerli. Ecco perché non voglio parlare di contratti ora. Voi, i media, dovete rispettarlo".

Ha poi aggiunto: "Non si può concludere che la Ferrari ci dica cosa fare. Noi abbiamo voce in capitolo".

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