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Hamilton: "Quella manovra la rifarei, non ho niente da aggiungere"

Il campione del mondo replica alle punzecchiature di Max Verstappen nel paddock dell'Hungaroring: Lewis ci ha tenuto a spiegare che "...non ero a conoscenza della situazione di Max. Ho visto sullo schermo che era sceso dalla macchina e sembrava a posto, poi mi è stato detto che stava bene. Solo dopo ho saputo che era stato portato in ospedale". "L'ho chiamato dopo la gara per ribadirgli il mio rispetto, ma non credo che sia ricambiato".

Lewis Hamilton, Mercedes

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

“Rifarei tutto”. Lewis Hamilton è stato categorico nel tornare sui fatti di Silverstone, che come da previsioni, hanno tenuto banco nella vigilia del weekend dell’Hungaroring.

Il campione del mondo ha rimandato al mittente tutte le accuse, risposte date ai media ma indirizzate soprattutto all’area Red Bull, visto che pochi minuti prima della conferenza stampa di Lewis, Max Verstappen ha lanciato qualche freccia avvelenata in direzione Mercedes.

Nulla di nuovo, quindi, se non la conferma che non c’è traccia di strette di mano, anche dopo una telefonata fatta da Hamilton a Verstappen la domenica sera di Silverstone.

Il weekend ungherese inizierà esattamente come si è concluso quello del Gran Premio di Gran Bretagna, ovvero con una tensione molto alta e voglia di rivincite in pista.

Lewis, hai qualcosa da aggiungere in merito ai fatti di Silverstone o vuoi guardare avanti?
“Non ho nulla da aggiungere. Penso che sia stato detto tutto ciò che doveva essere detto. La scorsa settimana sono stato concentrato su altre cose”.

Max ha confermato che i festeggiamenti seguiti alla tua vittoria di Silverstone sono stati irrispettosi. Li rifaresti?
“Non c'è molto da aggiungere. Come ho già detto, non ero a conoscenza della situazione di Max. Ho visto sullo schermo che era sceso dalla macchina e sembrava a posto, poi mi è stato detto che stava bene, quelle erano le informazioni che avevo fino a quando sui media è apparsa la notizia che era stato portato per dei check in ospedale".

"Nessuno di noi vorrebbe mai vedere un pilota infortunato o in pericolo, e men che meno mettere in pericolo un altro pilota. Ho chiamato Max dopo la gara per verificare che stesse bene e fargli sapere che ho grande rispetto, ma non credo sia ancora ricambiato. Comunque va bene così”.

Nel corso della gara di Silverstone hai superato Leclerc nei giri finali nello stesso punto. In questo caso eri però più all’interno, in termini di traiettoria...
“Potrei spiegarlo, ma non lo farò. Corro da molti anni, e... so come destreggiarmi nelle curve e nei sorpassi. Non sprecherò le mie energie cercando di spiegarlo, è difficile farlo comprendere a tutti”.

Accetti l’accusa di aver avuto mancanza di rispetto?
“Non credo che il nostro comportamento sia stato irrispettoso. Ma come ho detto, una cosa è conoscere la situazione e poi celebrare, tutt’altro, ed è quello che è successo, celebrare senza sapere cosa è accaduto. E come ho detto, non ero a conoscenza, ed era il mio Gran Premio di casa, vinto dopo aver lavorato duramente per non so neanche quanto tempo".

"Volevamo provare ad ottenere un risultato del genere, ed è stato un momento davvero speciale considerando anche la presenza del pubblico in pista dopo oltre un anno. Le emozioni erano alle stelle, era solo la gioia di vedere così tante persone festeggiare, stare insieme, e non ho intenzione di nascondere le mie emozioni. È stata una sensazione incredibile vedere così tanta gente”.

Questa rivalità ti riporta alla mente grandi dualismi del passato?
“Ricordo quando ho iniziato a seguire la Formula 1, e in particolare a rivedere i filmati del periodo Senna-Prost. All'epoca era emozionante, non avevo idea se fosse un bene o un male per lo sport, ma ho sempre pensato che le corse ‘ruota a ruota’ sono l’essenza di questo sport, ad iniziare dal karting".

"I momenti più emozionanti nel motorsport sono le corse ‘ruota a ruota’, ed oggi fortunatamente vediamo due squadre incredibilmente vicine nelle prestazioni. Ma non mi piace paragonarci ai piloti o ai campioni del passato, è una nuova era, un nuovo tempo, ma immagino che non sia male per questo sport. Stiamo cercando di migliorare la Formula 1 nel modo in cui interagiamo con i fan e offrendo loro le gare più emozionanti. E credo che i fan ci stiano guardando”.

Rifaresti tutto?
“In termini di manovra, lo rifarei. Tutta la mia esperienza maturata nel corso degli anni dice molto... non cambierei nulla”.

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