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F1 | Ferrari scarica molto veloce, Red Bull carica con più passo?

La Scuderia ha meritato la pole position con Leclerc alla conclusione delle qualifiche del GP d'Italia, ma ora la rossa dovrà dimostrare di sapere reggere il passo della Red Bull che cercherà la rimonta dalla settima posizione con Verstappen. Nel "tempio della velocità" si sono invertiti i valori rcenti, con la rossa che tenta la fuga e la RB18 che conta di preservare più a lungo le gomme per puntare a un passo senza decadimenti di prestazioni. Ecco come si sono scambiati i ruoli.

Dettaglio dell'ala posteriore Ferrari F1-75

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Il primo obiettivo è stato raggiunto: Charles Leclerc è in pole al GP d’Italia. Non ha dovuto beneficiare delle penalizzazioni di altri piloti, perché ha meritatamente conquistato la posizione al palo, lasciando Max Verstappen a 145 millesimi, prima che l’olandese venisse spodestato al settimo posto, in quarta fila.

La Ferrari ha scommesso su Monza e ha giocato il suo asso puntando sulla veste aerodinamica da minimo carico: ala posteriore quasi piatta, unico profilo della beam wing e ultimo flap dell'ala davanti tagliato.

Dettaglio dell'ala posteriore  scarica della Ferrari F1-75 di Carlos Sainz

Dettaglio dell'ala posteriore scarica della Ferrari F1-75 di Carlos Sainz

Photo by: Giorgio Piola

A Maranello hanno deciso di osare, dopo che a Spa-Francorchamps, la F1-75 non aveva dato il meglio di sé: l’ala scarica era stata subito accantonata, perché la rossa aveva mostrato una mancanza di bilanciamento che aveva generato un’anomala usura delle gomme che ha inciso pesantemente sul tempo sul giro.

Ferrari F1-75, dettaglio dell'ala anteriore con l'ultimo flap scarico

Ferrari F1-75, dettaglio dell'ala anteriore con l'ultimo flap scarico

Photo by: Giorgio Piola

Nel “tempio della velocità”, invece, la vettura del Cavallino ha trovato un buon adattamento alla pista: si è rivisto il porpoising che ha costretto a sollevare leggermente il fondo, ma su un tracciato senza troppe sconnessioni, la F1-75 ha trovato un buon assetto base che le ha permesso di avere le migliori velocità massime in rettilineo, nel diretto confronto con Red Bull e Mercedes.

Charles e Carlos hanno piazzato le rosse davanti a tutti nelle rilevazioni delle velocità nei vari settori della pista, mostrando buoni picchi anche alla speed trap: Sainz è arrivato a 346,0 km/h, Leclerc a 343,2 km/h, mentre Verstappen è rimasto dietro a 342,5.

La Ferrari F1-75 con la vernice flov-viz che mette in evdienza l'unica beam wing

La Ferrari F1-75 con la vernice flov-viz che mette in evdienza l'unica beam wing

Photo by: Giorgio Piola

Già questa è una notizia, perché la Red Bull ha sempre svettato sfruttando la maggiore efficienza della RB18 in fondo ai dritti, cumulando una straordinaria capacità di trarre vantaggio anche dall’ala aperta grazie ad un efficientissimo sistema DRS.

A Monza i valori si sono rovesciati, con la Ferrari che ha puntato su una macchina molto scarica e su una power unit pompata con una mappatura molto spinta, a costo di mettere a rischio l’affidabilità con una rottura (che è anche stata messa nel conto).

Red Bull Racing RB18, confronto dell'ala posteriore scarica, poi non usata a favore di quella più carica

Red Bull Racing RB18, confronto dell'ala posteriore scarica, poi non usata a favore di quella più carica

Photo by: Giorgio Piola

La Ferrari nella gara di casa ha trovato un equilibrio insperato, tanto più che la Red Bull ha dovuto rinunciare all’ala posteriore più scarica perché il flap mobile aperto “sfarfallava” e la FIA ne ha fatto, giustamente, una questione di sicurezza. La RB18, quindi, per la prima volta si è presentata in pista con una veste aerodinamica più carica della rossa.

Max Verstappen ha pagato in qualifica, ma la squadra di Milton Keynes, consapevole di non poter ambire alla partenza al palo con la penalizzazione per la sostituzione del motore endotermico, ha lavorato in funzione della gara.

È facile pronosticare l’ennesima rimonta dell’olandese dalla settima piazza della griglia: la domanda da porsi è in quanto tempo Max sarà in grado di affacciarsi negli specchietti di Charles e quale sarà il suo passo nei due stint, tenuto conto che, disponendo di più carico, dovrebbe trasferire più energia alle gomme contribuendo ad un’usura minore della Ferrari, che su questo aspetto qualche rischio in più se l’è preso.

La partita è aperta, apertissima: la Ferrari si è rimessa in careggiata dopo quattro appuntamenti andati a buca (dall’Ungheria all’Olanda la rossa ha sempre sofferto in corsa). Quale andatura sarà in grado di reggere sul biliardo di Monza? Leclerc riuscirà a creare un “tesoretto” di secondi dopo il via per tenere Verstappen fuori dalla finestra del DRS, mentre il campione del mondo si dovrà districare nel traffico di monoposto molto più lente?

La squadra di Maranello fa bene a prendere dei rischi: non ha niente da perdere, se non cercare di regalare delle soddisfazioni a un pubblico tutto rosso che ha riempito le tribune dello Stradale credendo in una rossa capace di fare il miracolo...

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