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F1 | Budget cap: anche i clienti Ferrari contro l'allargamento della borsa

I top team hanno chiesto di adeguare il tetto di spesa all'incremento dell'inflazione: il 6,8% su 140 milioni di dollari vale una decina di milioni che Ferrari, Red Bull e Mercedes vorrebbero poter spendere, ma quattro squadre fanno quadrato: oltre ad Alpine e Williams, che difendono lo status quo, ci sono anche Haas e Alfa Romeo preoccupate che l'Aston Martin possa beneficiare della maggiore disponibilità economica per fare un grosso salto in avanti.

Kevin Magnussen, Haas VF-22

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

È ormai da diverse gare che nel paddock si discute di budget cap. I primi segnali di allarme sono stati lanciati in direzione FIA dalla Ferrari, una sorta di raccomandazione alla Federazione Internazionale in merito ai criteri di vigilanza su fronte molto delicato come quello del tetto di spesa.

Le strutture delle squadre di vertice sono complesse e polifunzionali, e l’opera di monitoraggio per gli uomini della FIA non è delle più semplici. Parallelamente i top-team, con Red Bull e Ferrari a fare da apripista, hanno sottolineato la necessità di dover rivedere il limite di budget, attualmente fissato a 140 milioni di dollari, a causa dell’inflazione cresciuta notevolmente negli ultimi mesi in seguito al conflitto Russo-Ucraino.

A poco più di un anno dall’entrata in vigore, il regolamento finanziario varato dalla FIA nel 2019 sta mostrando dei limiti che rischiano di impattare non poco sullo svolgimento della stagione 2022.

Secondo i top-team, l’inflazione ha ridotto notevolmente il potere d’acquisto previsto nei ‘business plan’ varati ad inizio stagione, soprattutto a causa dei rincari legati a settori cruciali come quello dell’energia.

Con un tasso medio d’inflazione europeo valutato al 6,8%, le squadre di vertice hanno chiesto di poter ottenere un aumento di budget pari alla stessa percentuale rapportata ai 140 milioni previsti originariamente, che si traduce in una possibilità di spesa extra equivalente a circa 10 milioni di dollari.

Sia Liberty Media che la FIA hanno preso atto della situazione mostrando una posizione sostanzialmente favorevole, ma per poter modificare il regolamento finanziario a stagione in corso è richiesta una maggioranza composta da almeno otto dei dieci team attualmente presenti in Formula 1.

Fernando Alonso, Alpine A522

Fernando Alonso, Alpine A522

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

A Barcellona è emerso che nell’ultima riunione della F1 Commission è stata votata la proposta con esito negativo, poiché sono state solo sei le squadre che si sono confermate favorevoli all’aumento di budget. Secondo più fonti, i team che si sono opposti al provvedimento sono Alpine, Williams, Alfa Romeo e Haas, un esito che sotto certi aspetti sorprende, poiché tra le squadre che hanno votato contro la proposta ci sono i due team clienti della Ferrari.

Valtteri Bottas, Alfa Romeo C42, dopo lo stop nelle libere di venerdì

Valtteri Bottas, Alfa Romeo C42, dopo lo stop nelle libere di venerdì

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Guardando però la classifica Costruttori, non sorprende la posizione di Haas e Williams, rispettivamente con 15 e 3 punti, che vedono come una minaccia l’Aston Martin (attualmente a quota sei punti).

La squadra di Lawrence Stroll dispone delle risorse finanziarie per poter beneficiare di un eventuale aumento del budget cap, ed andrebbe tutto a vantaggio dello sviluppo della monoposto.

Lance Stroll, Aston Martin AMR22, effettua uno stop durante le prove

Lance Stroll, Aston Martin AMR22, effettua uno stop durante le prove

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Da parte dei top-team c’è però un notevole malcontento, poiché nel 2020, in un momento molto delicato per diverse squadre di Formula 1 alle prese con le incognite legate al lockdown Covid, non si opposero alla riduzione del budget cap dai tetti fissati inizialmente (175, 170 e 165 milioni di dollari) accettando una riduzione di 30 milioni a partire dal 2021. La circostanza eccezionale che vide la Formula 1 fare gruppo nel momento della crisi Covid, secondo le squadre di vertice non si sta riproponendo davanti ad un’altra circostanza eccezionale come il conflitto Russo-Ucraino.

Le difficoltà che stanno affrontando Red Bull, Ferrari e Mercedes non sono di piccola portata. Una riduzione del potenziale di spesa di circa 10 milioni di dollari può determinare lo stop agli sviluppi tecnici fino al termine della stagione, e nel paddock c’è chi ha ipotizzato potenziali licenziamenti di personale per riuscire a restare entro i limiti di spesa entro la fine del campionato.

In questa fase della partita è difficile avere uno scenario chiaro, perché tra i team minori c’è chi sostiene che la problematica sia ingigantita ad hoc dai top-team, interessati solo a portare avanti gli upgrade di loro progetti e andando di fatto ad ignorare il concetto di base del limite di spesa introdotto dopo lunghi confronti a partire dal 2021.

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“Se si inizia col concedere delle deroghe vedrete che ad ogni occasioni si troveranno valide motivazioni per spendere sempre di più”, ha commentato un addetto ai lavori. C’è poi chi sostiene che un’eventuale deroga andrebbe a vantaggio soprattutto delle squadre che operano in Inghilterra, paese che al momento è colpito da un’inflazione più alta rispetto alla media europea. L’unica certezza è che nel 2023 il budget a disposizione sarà maggiore dei 135 milioni previsti dal regolamento.

Nel mese di settembre è infatti prevista la verifica del tasso di inflazione che viene applicato nella stagione successiva, una percentuale ricavata secondo un indice che deve essere concordato tra le parti ma che dovrebbe essere quello medio dei paesi del G20.

L’unico aspetto che appare chiaro a tutti è l’urgenza di fare chiarezza, ma se non ci saranno colpi di scena difficilmente la F1 Commission riuscirà a raggiungere la maggioranza che serve per l’approvazione della proposta. Se la posizione della Haas appare più predisposta ad una negoziazione, nel caso di Alfa Romeo, Alpine e Williams non sembrano al momento esserci grandi margini di trattativa.

Nicholas Latifi, Williams FW44, Valtteri Bottas, Alfa Romeo C42

Nicholas Latifi, Williams FW44, Valtteri Bottas, Alfa Romeo C42

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

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