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Ben Sulayem: "Le regole F1 non sono nel libro scritto da Dio"

Il nuovo presidente della FIA ha fatto un'apparizione alla Dakar elogiando il lavoro svolto dalla ASO, ma poi ai giornalisti ha spiegato quale sarà il suo impegno per mettere ordine alla F1 dopo le polemiche di Abu Dhabi. Ben Sulayem è convinto che Hamilton sia al via del mondiale 2022 e assicura che "A Lewis ho inviato un messaggio. Non vogliamo punire un pilota o un team, ma dobbiamo far rispettare le regole”.

Bernie Ecclestone parla con Mohammed Ben Sulayem

Foto di: Sutton Motorsport Images

Mohammed Ben Sulayem ha le idee chiare. Il nuovo presidente della FIA è andato in Arabia Saudita per presenziare all’avvio del Mondiale Rally Raid che si apre con la Dakar. Lo sceicco del Dubai, 60 anni, apprezzato pilota di rally, ha scelto l’appuntamento organizzato dalla ASO per la sua prima apparizione pubblica dopo l’elezione di metà gennaio al posto dell’uscente Jean Todt.

L’avvento di un arabo a capo della Federazione Internazionale dell’Automobile apre a grandi cambiamenti strategici sia di natura geopolitica che sportiva. Sarà interessante andare a scoprire quale sarà il ruolo del 14 volte vincitore del campionato rally del Middle East in un processo di ampliamento dell’influenza dell’organo federale, sempre meno euro-centrico e sempre più aperto al mondo.

La FIA ha sede a Parigi, ma la sensazione è che l’asse di potere si stia allontanando dal Vecchio Continente per aprirsi a nuove realtà. E sarà importante capire se la Federazione Internazionale vorrà riprendersi il pieno controllo normativo della F1 dopo che il promotore americano, Liberty Media, ha cercato nell’ultima gestione di Jean Todt, ormai uscente, di impadronirsi anche di ruoli che non sono suoi come la definizione delle regole tecniche e sportive.

La separazione dei ruoli (legislatore e promotore) è stata sancita anche dalla Commissione Europea che ha “consigliato” la FOM di sciogliere il gruppo di lavoro tecnico che era capeggiato da Pat Symonds per la definizione della veste aerodinamica delle F1 a effetto suolo che vedremo debuttare quest’anno. Alcuni membri del gruppo passeranno alla FIA, mentre Symonds andrà in pensione.

È evidente che siamo in una fase di trasformazione e importante sarà il segno che vorrà dare Ben Sulayem. Parlando con i giornalisti inviati alla Dakar il presidente FIA è stato chiaro: “Quello dei regolamenti non è il libro scritto da Dio, ma può e deve essere migliorato”.

Un punto fermo che chiarisce la sua posizione sui fatti di Abu Dhabi che hanno deciso il mondiale di F1 a favore di Max Verstappen a danno di Lewis Hamilton.

“Sono stato eletto presidente FIA solo da un paio di settimane e sto ancora studiando quello che è successo ad Abu Dhabi. La F1 è uno sport in rapido cambiamento e noi dobbiamo esserlo allo stesso modo, risultando più pro-attivi che reattivi”. 

Il messaggio è chiaro: l’idea è di rileggere le norme prima dell’avvio della stagione 2022, sfruttando l’inchiesta che la FIA ha lanciato nell’ultimo Consiglio Mondiale. Mohammed, inoltre, ha fugato i dubbi sulla presenza di Lewis Hamilton sulla Mercedes: “Avete sentito Lewis parlare di ritiro? No. Dunque io sono molto fiducioso che sarà al via del prossimo campionato. È parte importante del nostro sport”.

Ben Sulayem, però, ci ha tenuto a fare sapere che farà rispettare il regolamento, visto che l’epta campione non si è presentato alla premiazione FIA di Parigi, obbligatoria per regolamento della F1: “A Lewis ho inviato un messaggio, non credo sia ancora pronto al cento per cento per parlare di quello che è successo. Non vogliamo punire un pilota o un team, ma dobbiamo far rispettare le regole”.

Come dire che Lewis dovrà prepararsi a una sanzione: “Non voglio decidere senza aver studiato i fatti. Saranno uno dei primi punti della mia agenda”. E non sembra l’indicazione di chi vuole guadagnare tempo…

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