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Lawson tuona contro VDL: "Due errori da idiota, non capirà mai!"

Il ragazzo della Red Bull/AF Corse non le manda a dire al rivale, reo di averlo buttato fuori in Gara 2 dopo che già in Gara 1 c'era stato un contatto. Intanto in Mercedes godono, difendendo il 'teatrino' che ha visto Auer ed Ellis rallentare platealmente per fare passare Götz, vincitore del titolo.

Liam Lawson, AF Corse al parc ferme

Liam Lawson, AF Corse al parc ferme

Thomas Pakusch

La grande amarezza di Liam Lawson era palpabile al termine di Gara 2 del DTM che al Norisring lo ha visto clamorosamente perdere il titolo piloti 2021 a vantaggio di Maximilian Götz.

Diciamo subito che le sconfitte possono sempre starci e vanno anche accettate, per quello che si può. Nel caso del ragazzo della Red Bull, tutto ciò è molto difficile, soprattutto quando sai di non avere colpe, mentre altri giocano - diciamo così - sporco.

Consapevole di doverle provare tutte per battere la Ferrari 488 della AF Corse, Kelvin Van Der Linde - secondo in classifica e primo rivale di Lawson - aveva subito detto che non si sarebbe risparmiato nella lotta.

Ma se in Gara 1 la prima frenata lo aveva visto arrivare lunghissimo, evitato per miracolo dagli avversari, in Gara 2 è avvenuto il fattaccio, ossia la ruotata puramente gratuita che ha mandato KO lo sterzo del neozelandese.

In AF Corse hanno scelto di fare continuare ugualmente il proprio portacolori, che con grandissima sportività si è sempre fatto da parte quando arrivavano le altre macchine a doppiarlo, dato che non poteva procedere oltre l'andatura del passo d'uomo.

I commissari sportivi hanno sanzionato K.Van Der Linde con appena 5", risultati alla fine vani per via di una foratura che ha mandato definitivamente alle ortiche la corsa del sudafricano del Team ABT Sportsline.

Lawson ha perso il titolo, però, per mano di Götz. O meglio, grazie al teatrino messo in atto dalla Mercedes, che ha fatto rallentare le AMG di Lucas Auer e Philip Ellis (Team Winward) per far passare il tedesco del team HRT, che da primo al traguardo ha preso i punti necessari ad esserlo anche in classifica di campionato.

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Nel post-gara, il giovane pupillo Red Bull non le ha mandate a dire ai rivali, e del resto non gli si può nemmeno dare torto.

"Bisogna dirlo, Van Der Linde non ha imparato niente di niente! - tuona Lawson - Aveva già fatto la stessa cosa e speravo che avesse l'accortezza che non ricapitasse, ma vederlo di nuovo arrivare così... roba da matti!"

"Ha rovinato totalmente la nostra gara e mi dispiace moltissimo per il team, che avrebbe meritato il titolo per il grande lavoro svolto quest'anno. In ogni weekend hanno sempre dato il massimo e avrei voluto ripagarli. Abbiamo conquistato la pole position, la macchina era ottima e siamo partiti bene".

"A volte non si possono prevedere certe cose, soprattutto che certi idioti facciano lo stesso errore due volte, di buttarmi fuori così! Francamente non avevo mai corso contro uno che gioca così sporco, in due giorni diversi è arrivato alla curva 1 centrando lo stesso pilota. Mi fa pensare che non voglia capirlo!"

Van Der Linde, che ha appena rinnovato con Audi per essere nel DTM anche l'anno prossimo, si è difeso: "La frenata della curva 1 era difficile e sono rimasto sorpreso anche io di non essere riuscito a fermarmi in tempo. Ho cercato di fare il possibile per evitare il contatto, non volevo l'incidente perché non è nelle mie corde. Purtroppo è avvenuto, capita".

La partenza di gara 2, Nick Cassidy, AF Corse Ferrari 488 GT3 Evo, Liam Lawson, AF Corse Ferrari 488 GT3 Evo, Kelvin van der Linde, Abt Sportsline Audi R8 LMS GT3

La partenza di gara 2, Nick Cassidy, AF Corse Ferrari 488 GT3 Evo, Liam Lawson, AF Corse Ferrari 488 GT3 Evo, Kelvin van der Linde, Abt Sportsline Audi R8 LMS GT3

Photo by: Alexander Trienitz

L'altro argomento di giornata è stato il teatrino messo in atto dai team Mercedes, che incuranti del fatto che i propri piloti fossero - a rigor di logica - rivali, hanno giocato a favore del marchio.

Partendo dal presupposto che il regolamento non vieta questo tipo di ordini di scuderia - e che saremmo curiosi di vedere come si sarebbero comportati altri nella stessa identica situazione - è indubbio che a livello umano e sportivo il DTM abbia una macchia in questa annata di ripartenza con le GT3, vetture nate perché siano gestite da squadre clienti con supporto del marchio, e non da team ufficiali.

Di fatto la maschera è cascata nel momento in cui Auer ed Ellis - alfieri di Winward Racing - hanno platealmente rallentato per consentire a Götz di superarli, con quest'ultimo 'protetto' a sua volta da Daniel Juncadella (GruppeM Racing) e Maximilian Buhk (Mucke Motorsport).

Segno che a comandare è una Casa e non una squadra che sceglie l'auto con cui correre, 'in barba' a quello che dovrebbe essere lo 'spirito' del GT3. Ma questa mossa è stata difesa a spada tratta dal responsabile della Stella, Thomas Jager, che ovviamente ha dovuto esaltare le prestazioni del marchio.

"Dal mio punto di vista, c'è sempre un dare ed un avere. Quello che team e piloti sanno e imparano deriva dal fatto che abbiamo sette auto in pista e tutti beneficiano di un sistema di condivisione di dati e assetti, video e quant'altro possa rendere le macchine competitive, oltre al nostro supporto", spiega Jager.

"Se una delle nostre è in lizza per il titolo, la si aiuta. Sabato avevamo 5 vetture in un decimo, cosa che altri non sono riusciti a fare, per i loro motivi. Questo è il primo punto di forza di Mercedes-AMG".

"Inoltre, per tutto l'anno, ogni pilota ha beneficiato dell'aiuto dei colleghi, con un approccio come fossero tutti nella stessa squadra in modo da poter essere in lotta per il titolo, cosa che altrimenti non sarebbe stata possibile. Siamo una grande famiglia e non abbiamo dovuto convincere nessuno a fare certe scelte, semplicemente perché domani potrebbero essere altri a doversi sacrificare per chi lo ha fatto oggi".

Alla fine chi sorride è Götz, autore dei due successi sul tracciato di casa, ma risalendo la china da 'terzo incomodo', almeno per quelle che erano le previsioni iniziali.

"Eravamo i terzi e quelli con meno possibilità di conquistare il titolo, ma hanno fatto tutto da soli, gli altri due - dice il 35enne - Kelvin e Liam hanno lottato duramente e noi ne abbiamo approfittato, altrimenti da soli non saremo riusciti a fare niente".

"Ma siamo una grande squadra di una grande famiglia, che appartiene al marchio che ha vinto il titolo riservato ad essi. Lawson e Van Der Linde avranno anche esagerato, ma alla fine c'era un titolo da prendere e noi ci siamo scambiati le posizioni per riuscirci. Fa parte del gioco, poi è vero che quei due ci hanno reso la vita più facile".

Maximilian Götz, Haupt Racing Team Mercedes AMG GT3

Maximilian Götz, Haupt Racing Team Mercedes AMG GT3

Photo by: Alexander Trienitz

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