Dakar, Sainz teme le sorprese: "E' una questione di sopravvivenza"
Lo spagnolo si è aggiudicato la settima tappa e resta l'unica Peugeot in lizza per la vittoria, ma con la consapevolezza che tutto potrebbe cambiare da un momento all'altro, dovendo così vivere alla giornata.
Foto di: Peugeot Sport
Dakar 2018: Peugeot
Il 2018 chiude il programma Dakar di Peugeot: seguite la 3008 DKR alla caccia del successo per il Leone.
Carlos Sainz è ora leader della Dakar 2018. Nella prima parte della Tappa 7 Marathon che collegava La Paz a Uyuni, lo spagnolo è stato subito fra i più veloci nei pressi di Oruro, dove la pioggia la fa da padrone da un anno. Poi nella seconda metà ecco l'incidente al compagno di squadra Stéphane Peterhansel.
Il francese ha rotto il triangolo della sospensione e un ammortizzatore andando a sbattere contro una roccia mentre al km 186 stava tentando di sopravanzare una moto. Cyril Despres, che con l'altra Peugeot è lontanissimo dalla vetta, lo ha soccorso portandogli i pezzi di ricambio, ma le riparazioni sono costate circa 2h al transalpino.
"E' un rally che si sta rivelando molto difficile, anche la tappa di oggi è stata durissima con i fuori pista pieni di fango - racconta Sainz dopo aver saputo dell'incidente a Peterhansel mentre riportava la sua Peugeot 3008 DKR Maxi al bivacco di Uyuni - Qui è una questione di sopravvivenza".
"La gara è ancora lunghissima, per noi si tratta di ragionare giorno per giorno senza problemi, ma da quello che si è visto fino ad ora sembra che la sorpresa sia sempre dietro l'angolo".
Sainz è ora l'unico concorrente Peugeot al vertice, seguito dalle Toyota ufficiali ad oltre 1h10'. Ma lo spagnolo sa che questa parte di Dakar in Perù ha delle dune dove tutto potrebbe accadere.
"E' una gara davvero molto difficile e ad ogni istante potrebbe esserci la sorpresa - risponde parlando con Motorsport.com - Non so di preciso quanto sia il nostro vantaggio, penso sia buono, ma dobbiamo pensare giorno per giorno".
Strategia: ecco la parola che il vincitore della Dakar 2010 non vuole pronunciare per il momento, anche se sembra la chiave.
"Non bisogna richiare più del dovuto, ma correre con il ritmo giusto e non troppo lentamente per non incappare in errori".
Dopo 7 giorni di corsa, mancano ancora più di 3.000km per arrivare a Córdoba: quale sarà la prossima sorpresa.
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