Dakar 2019, la Toyota ha un solo pensiero: "Dobbiamo vincere!"
Il Gazoo Racing Team, con Nasser Al-Attiyah e Giniel de Villiers su tutti, punta a vincere la sua prima Dakar, dopo aver accompagnato Carlos Sainz e la Peugeot sul podio nel 2018.
Foto di: Toyota Gazoo Racing South Africa
Nel Gazoo Racing South Africa è autorizzato un solo pensiero: la vittoria. Dopo essersi sempre inchinata a Peugeot e MINI nelle ultime sette Dakar, la divisione sudafricana della Toyota è costretta a vincere la 41esima edizione, la prima che si disputerà completamente in Perù.
Questo è stato chiarito dal team manager Glyn Hall a Motorsport.com: "Anche l'anno scorso il nostro obiettivo era vincere, ma quest'annno abbiamo una buona vettura, piloti veloci e la stessa squadra, quindi una continuità positiva. Nel 2018 abbiamo concluso secondo e terzo, quest'anno dobbiamo vincere".
I due piloti di punta, Nasser Al-Attiyah e Giniel de Villiers, sanno già cosa significa vincere la Dakar, visto che il pilota del Qatar lo ha fatto nel 2011 e nel 2015, mentre quello sudafricano lo ha fatto nel 2009. Accanto a loro ci sarà anche Bernhard Ten Brinke, che nel 2018 ha dimostrato di poter lottare con i migliori, vincendo anche l'11esima tappa a Fiambala.
"Speriamo di poter fare un ottimo lavoro, dare alla Toyota quella vittoria che non ha ancora raggiunto. Quello è il nostro obiettivo e faremo del nostro meglio per raggiungerlo" ha detto a Motorsport.com de Villiers, che ha completato 15 Dakar senza mai ritirarsi. "Abbiamo la stessa pressione dell'anno scorso, ma penso che abbiamo maggiori possibilità di vincere ora che la Peugeot non ha una squadra ufficiale, anche se sarà una gara difficile".
E' concorde anche Al-Attiyah, che affronterà la sua 15esima Dakar con la voglia di centrare il terzo successo: "L'anno scorso abbiamo avuto ottime possibilità di vincere, ma abbiamo avuto un problema meccanico. La Peugeot aveva quattro macchine e si sono aiutati tutti a vicenda. Quest'anno proveremo a lottare per la vittoria per dare alla Toyota un primo posto storico. Cercherò di dare del mio meglio, perché questa è una Dakar che mi piace molto con il 70% di dune".
La Toyota ha apportato diverse modifiche alla sua vettura, anche se Hall afferma che sono "piccoli dettagli", dopo che la nuova Hilux aveva fatto il suo esordio lo scorso anno.
"La base è la stessa: abbiamo cambiato il sistema di raffreddamento perché era eccessivo lo scorso anno. Abbiamo lavorato molto sulle sospensioni e sugli ammortizzatori, rendendo la vettura più confortevole per i piloti, che lo scorso anno erano troppo in alto. Li abbiamo abbassati di 11 centimetri, rimodellando il fondo, soprattutto attorno al motore. Abbiamo un air restrictor più stretto di 1 millimetro rispetto al 2018: questo implica un 5% di potenza in meno, ma cambiano leggermente anche le caratteristiche del motore".
Se i ragazzi del Gazoo Racing South Africa dovessero riuscire ad imporsi alla Dakar, chiuderebbero 12 mesi da sogno per la Toyota, che ha già vinto la 24 Ore di Le Mans ed il titolo costruttori nel Mondiale Rally.
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