Dakar: Peterhansel: "L'importante adesso è... finire"
Le ultime tappe poco adatte alla Peugeot 2008 DKR che per Stephane deve ancora essere svoluppata
Con 8719 km già percorsi e 393 km ancora da coprire, il Team Peugeot Total ha quasi centrato il suo obiettivo di portare due vetture al traguardo nella Dakar 2015. Nella tappa 12 di ieri i due piloti non hanno corso il minimo rischio nel coprire i 298 chilometri di speciale, inseriti nella tappa più lunga del rally: 1.024 km fra Termas de Rio Hondo e Rosario.
Stephane Peterhansel ha fatto segnare il 7° miglior tempo della giornata e rimane 11esimo in classifica generale mentre Cyril Despres, autore del 20esimo tempo, continua la sua rimonta verso la parte alta della classifica ed è al 32esimo posto della classifica assoluta.
Come già avvenuto nelle due giornate precedenti, la SS12 si presentava più come una speciale da rally che da rally-raid, caratterizzata da piste sinuose, strette e tecniche. Con le loro due ruote motrici, le Peugeot 2008 DKR sono ovviamente più a loro agio su percorsi più larghi e più veloci, come nel deserto.
Per l’ottava volta dalla partenza, Stéphane Peterhansel ha fatto segnare un tempo nella Top 10. Ha saputo trovare il compromesso perfetto tra un ottimo sfruttamento del potenziale della vettura e un ritmo sicuro, che gli ha permesso di raggiungere il traguardo e di immagazzinare dati preziosi per gli ingegneri. Anche Cyril Despres ha apprezzato il tracciato rapido e ritmato che ha portato i concorrenti attraverso la spettacolare Pampa dell’Argentina centrale.
La Speciale 13 di oggi si preannuncia abbastanza veloce. E’ la seconda più corta di tutto il rally. La storia della Dakar è costellata da numerosi ritiri nell’ultimo giorno e il Team Peugeot Total mantiene tutta la sua concentrazione per arrivare al traguardo di Buenos Aires.
Stéphane Peterhansel: "La speciale di ieriè stata bellissima ma era ancora molto simile a quella di una gara WRC. Con le nostre due ruote motrici la vettura scivolava molto, ma è stato divertente. Abbiamo perso un po’ di tempo, ma non molto. Pensavo che avremmo potuto vincere una speciale nel deserto ma non si è presentata l’occasione. Nonostante ciò, abbiamo individuato i punti in cui dobbiamo migliorare e abbiamo potuto affrontare questa lunga giornata con una certa affidabilità. E’ molto incoraggiante, anche se il risultato finale è lontano da quello che avevamo sperato di ottenere".
Cyril Despres: "E’ stata una speciale complicata e stressante sin dall’inizio. Abbiamo iniziato in una nuvola di polvere: non riuscivo a vedere né la pista né le rocce che la delimitano. Ma fa parte dell’esperienza… Comunque c’è una cosa che non dimenticherò di questa Dakar 201 : il sapore della polvere! E’ molto diverso guidare una moto o una vettura in questo tipo di speciale. In moto, guidavo davanti senza polvere. Qui è tutta un’altra storia, è persino un’altra gara! Quando parti dietro, sei in mezzo alla polvere sollevata dagli altri concorrenti e non puoi attaccare perché il rischio di danneggiare la vettura o di farsi male è altissimo. Il programma di domani è semplice: non commettere errori e portare la vettura integra al traguardo".
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