Portimao, ecco le gomme scelte da Pirelli per il round portoghese
Il Mondiale Superbike torna in azione a Portimao e Pirelli annuncia la scelta di pneumatici per affrontare il weekend su un tracciato ricco di saliscendi e piuttosto impegnativo come quello portoghese.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il round portoghese segna la fine della pausa estiva ed il ritorno all’azione del Mondiale Superbike, che torna dopo un lungo stop, in cui i piloti sono stati protagonisti di un mercato ricco e fruttifero. Le derivate di serie sono già scese in pista due settimane fa per disputare due giorni di test proprio sulla pista di Portimao, teatro del decimo appuntamento della stagione.
Anche Pirelli è pronta a ripartire e per questo round farà debuttare la soluzione SCX che ha una struttura rinforzata, nonostante riesca a mantenere una mescola morbida, così come le soluzioni SCX utilizzate fino ad ora. Anche in Algarve verranno portati pneumatici in misura maggiorata 125/70 all’anteriore e 200/65 al posteriore, con sei slick, due anteriori e quattro posteriori.
Per quanto riguarda l’anteriore, le soluzioni portate da Pirelli sono la SC1 di gamma 125/70 in mescola morbida e la SC2 di sviluppo X1071 in mescola media. Per il posteriore invece, il fornitore di pneumatici porta due opzioni, entrambe in mescola morbida: la SC0 di gamma 200/65 e la SC0 di sviluppo X1351. Quest’ultima ha debuttato a Jerez e presenta una nuova costruzione con un’area di impronta maggiorata che garantisce un miglioramento di prestazioni.
Pirelli presenta a Portimao una novità, si tratta della SCX in specifica Y0781, che utilizza una struttura rinforzata ma con una mescola estremamente morbida che può essere sfruttata in qualifica come preparazione allo pneumatico supersoft da Superpole in specifica X0684.
Queste le soluzioni portate da Pirelli all’Autodromo Internacional do Algarve, una pista particolare che mette sotto sforzo gli pneumatici, costretti a lavorare in condizioni molto differenti nei 4592 metri di circuito. Il tracciato infatti presenta saliscendi e curve cieche piuttosto impegnative. Quella che richiede maggiore sforzo è l’ultima, lunga 350 metri e con un tempo di percorrenza di oltre 6 secondi. Questo, in aggiunta ad un raggio di curvatura di 150 metri, obbliga il pilota a restare in accelerazione con un angolo di piega di 50°, che fa sì che la temperatura si innalzi sul lato dello pneumatico impegnato nella piega, soprattutto per quanto riguarda il posteriore. Proprio quest’ultimo fronteggia infatti oscillazioni di temperatura e subisce delle sollecitazioni durante tutto il giro e, tra brusche frenate, salite e discese, potrebbe essere indebolito per cause termiche.
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