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Herbert: "La Superstars è ideale per i giovani"

Il veterano l'ha vissuta da dentro nelle ultime due stagioni e ne è entusiasta

Da due anni è testimonial eccellente della Superstars Series, in cui ha militato prima con la Chevrolet Lumina CR8 e nel 2011 al volante della Mercedes C63 AMG del team Romeo Ferraris. L’ex pilota di F.1 Johnny Herbert, che proprio il prossimo fine settimana ricoprirà il ruolo di rappresentante dei piloti nel collegio dei commissari FIA in occasione del Gran Premio dell’India, scommette sui giovani. Il tutto nell’ottica di un passaggio generazionale culminato con la recente conquista del titolo tricolore da parte del 19enne Alberto Cerqui, con la BMW ufficiale. Rivali in pista: da una parte il campione (Herbert appunto), dall’altra una rivelazione assoluta come quella del pilota bresciano, proveniente da due stagioni al “top” nelle monoposto. Per Herbert una sfida in più, che il fuoriclasse inglese (160 Gran Premi disputati) ha affrontato con entusiasmo. "Ritengo che la Superstars Series sia la categoria ideale per i più giovani che vogliono avere un approccio professionistico con l’automobilismo. Ruote coperte, ma grande agonismo in pista, un livello tecnico elevatissimo e soprattutto l’interesse crescente di tante Case costruttrici". Abbiamo chiesto a Herbert, dal suo punto di vista quali possono essere gli altri punti di forza della Superstars Series per i giovani talenti. "Il fatto che il campionato sia particolarmente seguito dal punto di vista mediatico garantisce un ritorno d’immagine notevole e addirittura fondamentale per chi è all’inizio della propria carriera. Lo stesso coinvolgimento di più marchi di quanti ce ne siano in tutte le altre categorie riservate alle ruote coperte, può costituire un’importante vetrina nella quale provare a mettersi in luce. C’è poi la possibilità di confrontarsi con piloti di maggiore esperienza. Credo che Cerqui quest’anno abbia dimostrato a tutti di essere una promessa dell’automobilismo. Leale e corretto in pista, ma altrettanto veloce e un valido avversario per tutti, anche per me…". Il prossimo anno la Superstars Series lancerà il titolo “Rookie of the Year”, che darà l’opportunità a uno dei cinque migliori debuttanti “under 24” di potersi aggiudicare una stagione europea nell’AutoGP, nel 2013. Cosa ne pensi di questa nuova iniziativa? "Credo che sia un’opportunità importantissima per i giovani. Sia per il valore in sé stesso del premio, quanto per il ritorno d’immagine che ancora una volta ne potrà conseguire. È la dimostrazione che gli organizzatori del campionato hanno già capito da tempo che la chiave di volta per il successo della stessa serie è quella di investire su nomi importanti e contemporaneamente sui “baby-driver”, lavorando per assicurare a questi ultimi un concreto futuro nel motorsport".

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