Test MotoGP Misano, Giorno 2: Quartararo si conferma
Il pilota della Yamaha Petronas si conferma il più veloce. Nel finale risale secondo Petrucci, ma sono sempre le M1 a fare da padrone, con altre novità per Rossi e Vinales. Esperimenti per Marquez, decimo. Indietro Dovizioso, ma con tanti giri all'attivo.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Fabio Quartararo è stato il grande protagonista anche nella seconda giornata dei test collettivi di MotoGP a Misano. Se ieri era stato l'unico capace di infrangere il muro dell'1'33", oggi il portacolori della Yamaha Petronas ha alzato l'asticella ed è andato addirittura sotto all'1'32".
Proprio all'ultimo giro prima di tornare ai box, il rookie francese ha piazzato un clamoroso 1'31"639. Tempo che probabilmente è arrivato con la gomma posteriore extra soft che la Michelin ha portato in Romagna solo per questo test, ma non farà parte dell'allocazione per il weekend di gara.
Si tratta infatti di una mescola molto prestazionale, che serviva ai tecnici dell'azienda francese per trarre delle conclusioni sull'asfalto dopo i lavori che sono stati fatti per migliorare il grip sul bagnato (oltre a questa ha portato anche la nuova posteriore media usata anche nei test di Barcellona e di Brno ed una media anteriore che era al debutto assoluto).
Proprio nei minuti conclusivi, finalmente si è rivisto nelle posizioni che contano Danilo Petrucci. Il ducatista ha faticato per due giorni a trovare il feeling giusto, ma nel time attack finale è riuscito a risalire fino al secondo posto in 1'32"115.
La classifica però parla molto la lingua della Yamaha anche oggi, perché in terza e quarta posizione ci sono le due M1 di Franco Morbidelli e di Valentino Rossi, con il "Dottore" che è stato vittima di una scivolata senza conseguenze alla curva 10, ma in sesta c'è anche quella di Maverick Vinales.
Nel box della Casa di Iwata è continuato il lavoro di sviluppo in chiave 2019, con lo spagnolo che è stato visto in pista con un doppio scarico che ricorda molto quello della Suzuki. Il pesarese invece ha utilizzato un coperchio sulla ruota anteriore, che sicuramente ha lo scopo di raffreddare l'impianto frenante, ma potrebbe avere pure una funzione aerodinamica.
Molto buona anche la prestazione delle due Ducati del Pramac Racing, che addirittura avevano chiuso la mattinata in prima e seconda posizione. Poi nel finale del turno pomeridiano i tempi sono migliorati, quindi Jack Miller e Pecco Bagnaia sono arretrati in quinta e settima posizione, dando comunque la sensazione di aver preparato al meglio la gara di metà settembre.
Curiosamente, la migliore delle Honda è quella del giapponese Takaaki Nakagami in ottava posizione, mentre quella del leader iridato Marc Marquez occupa solamente la decima piazza. Lo spagnolo anche oggi ha fatto tanti "esperimenti", utilizzando sia la moto standard che quella con le carene color carbonio, ma anche una soluzione ibrida con il codone ed il serbatoio di quella del collaudatore Stefan Bradl.
Sconsolato invece Cal Crutchlow, che ha vissuto una due giorni molto deludente, a base di cadute e prestazioni da posizioni rincalzo.
Nella top 10, in nona posizione, c'è invece l'Aprilia di un Aleix Espargaro che non ha nascosto un pizzico di delusione per non aver avuto a disposizione del materiale nuovo da provare in questa due giorni di test. Apprezza gli sforzi, almeno per quanto riguarda il rafforzamento dell'organico, il suo compagno Andrea Iannone, 14esimo.
Non particolarmente brillanti le due Suzuki, con il rientrante Joan Mir ed Alex Rins che hanno chiuso rispettivamente in 11esima e 13esima posizione, realizzando le loro migliori prestazioni della due giorni nel turno del pomeriggio odierno.
In casa Ducati oggi si è vista una nuova veste aerodinamica portata in pista dal collaudatore Michele Pirro, modificata nella parte più bassa della moto, si pensa con lo scopo di indirizzare meglio i flussi aerodinamici verso lo spoiler montato sotto al forcellone della Desmosedici GP.
Molto attardato Andrea Dovizioso, che non è andato oltre il 17esimo tempo con un ritardo di ben 1"8. La buona notizia per il forlivese però è che è riuscito a completare davvero un gran numero di giri. Qualche dolorino c'è ancora a ricordare l'incidente di Silverstone, ma non tale da impedirgli di guidare.
In coda ci sono anche le KTM, con Pol Espargaro che ha avuto la prima presa di contatto con la RC16 in versione 2020 (è anche incappato in una scivolata senza conseguenze in mattinata), facendo i complimenti a Dani Pedrosa per il lavoro svolto fin qui. Lo spagnolo, infatti, ha trovato un miglioramento a livello di telaio e quindi di percorrenza di curva.
Bisogna ricordare poi il forfait per oggi di Jorge Lorenzo e Miguel Oliveira. Lo spagnolo della Honda aveva ancora la schiena molto infiammata dopo la gara di Silverstone, nella quale è rientrato dopo quattro gare di stop per una doppia frattura vertebrale, e quindi ha preferito iniziare il riposo in vista della gara. Simile la scelta di Miguel Oliveira, che era ancora un po' dolorante ad un gomito dopo l'incidente di domenica.
Pos | Pilota | Moto | Tempo |
---|---|---|---|
1 | Fabio Quartararo | Yamaha | 1’31”639 |
2 | Danilo Petrucci | Ducati | 1’32”115 |
3 | Franco Morbidelli | Yamaha | 1’32”253 |
4 | Valentino Rossi | Yamaha | 1’32”389 |
5 | Jack Miller | Ducati | 1’32”405 |
6 | Maverick Vinales | Yamaha | 1’32”576 |
7 | Francesco Bagnaia | Ducati | 1’32”607 |
8 | Takaaki Nakagami | Honda | 1’32”740 |
9 | Aleix Espargaro | Aprilia | 1’32”900 |
10 | Marc Marquez | Honda | 1’32”905 |
11 | Joan Mir | Suzuki | 1’33”002 |
12 | Tito Rabat | Ducati | 1’33”081 |
13 | Alex Rins | Suzuki | 1’33”120 |
14 | Andrea Iannone | Aprilia | 1’33”253 |
15 | Michele Pirro | Ducati | 1’33”254 |
16 | Dani Pedrosa | KTM | 1’33”413 |
17 | Andrea Dovizioso | Ducati | 1’33”499 |
18 | Pol Espargaro | KTM | 1’33”523 |
19 | Hafizh Syahrin | KTM | 1’33”955 |
20 | Cal Crutchlow | Honda | 1’34”089 |
21 | Stefan Bradl | Honda | 1’34”136 |
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