Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera

Domenicali: "Divideremo in due gli appassionati italiani: il tifo è bello"

L'amministratore delegato della Ducati, Claudio Domenicali lancia la sfida: "Stiamo provando a fare una cosa che il pilota più famoso non è riuscito a fare sulla nostra moto. È chiaro che se ci riusciamo, la cosa diventerà imbarazzante...".

Claudio Domenicali, Ducati CEO

Claudio Domenicali, Ducati CEO

Ducati Corse

Presentazione Ducati Team MotoGP 2017

Dal Ducati Auditorium di Bologna, la factory di Borgo Panigale comincia ufficialmente la stagione 2017. Ai piloti Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso spetta ora il compito di portare la Desmosedici al successo.

Team Ducati MotoGP 2017
Team Ducati MotoGP 2017
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Team Ducati MotoGP 2017
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team e Andrea Dovizioso
Jorge Lorenzo, Ducati Team, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Ducati Desmosedici GP17
Davide Tardozzi, Ducati Team Team Principal, Paolo Ciabatti, Ducati Corse Sporting Director
Il team Ducati al completo
Ducati Desmosedici GP17
Ducati Desmosedici GP17
Ducati Desmosedici GP17
Ducati Desmosedici GP17

Claudio Domenicali ci crede. Sente che è arrivato il momento del raccolto dopo anni di semina. Alla presentazione della Desmosedici GP 2017 si torna parlare di titolo mondiale senza vergogna. Anzi con determinazione. Il presidente e amministratore delegato Ducati vede la maturazione di una squadra che è pronta a guardare al vertice. Gigi Dall'Igna, responsabile di Ducati Corse, è stato bravo a far crescere il team, ma ora ci si aspetta solo la vittoria.

In quale posizione si viene a trovare Gigi Dall’Igna?
“Inviadiabile”.

E Domenicali?
“Anche…”.

Perché Gigi sarebbe in una posizione invidiabile?
“Perché ha tutti gli elementi per puntare in alto. E vogliamo toglierci tutte le scuse. Senza per questo dimenticare che ci sono anche altri cuochi che sanno cucinare e per fare il risotto buono hanno anche loro gli ingredienti giusti”.

E se non dovesse vincere?
“Dovrà fare di più. Chiariamo, però, un discorso: noi non partiamo come favoriti in questa sfida mondiale. Non è volersi nascondere: ma c’è una moto nuova e un pilota che si deve adattare alla squadra”.

Chi è il favorito?
“Certamente Marc Marquez. È inequivocabile che sia lui: ha vinto tre degli ultimi quattro titoli mondiali ed ha solo 23 anni. Se ne avesse 38 si potrebbe pensare che sia in calo, ma è giovanissimo e, quindi, il favorito è lui. Noi potremmo fare una moto migliore…”.

E se non ce la faceste?
“Se andrà bene sarà un trionfo. Se andrà male, andrà comunque bene perché gli ingredienti che abbiamo oggi sono diversi da quelli che avevamo nel recente passato”.

Si possono vendere più moto vincendo le corse?
“Certamente, se no con quello che investiamo in questo tipo di attività sportiva sarebbe un suicidio. Io sono sicuro che nel medio e lungo periodo i risultati sportivi contribuiscono al conto economico di una marca. Nel breve può contribuire a dare il prestigio al brand”.

 “La Ducati ha un’attrattività per quello che rappresenta e fa che non ha eguali nel mondo. È espressione del mady in Italy e, quindi, valorizza il design, l’attenzione alla bellezza e alla qualità. Siamo una marca di passione e quindi partecipiamo alle corse. Siamo espressione di sportività: costruiamo la Superleggera, un prodotto a cui nessun altro Costruttore pensa. Vendere una moto tutta in carbonio è un unicum”.

Quanto conta Lorenzo per fare il salto di qualità?
“E’ difficile dirlo. Lo diranno i risultati dei prossimi due anni”.

Ma come giudica l’approccio di Jorge?
“E’ davvero presto per dirlo. Secondo Gigi conta molto: lui lo conosce molto bene. E la sua metodicità e determinazione, unita a un talento indiscusso saranno un contributo importante alla crescita Ducati”.

Iannone non è stato inserito nel video celebrativo del 2016: perché?
“La storia non si cancella. Iannone ha rappresentato un valore importante nel tempo, poi è dipeso anche dalui. Gli attori di oggi sono Dovi e Jorge”.

Certo, ma Iannone vi ha dato la prima vittoria dopo tanto tempo…
“Se la mettiamo così allora dico che avremmo vinto lo stesso. Quindi potevamo anche toglierlo” (e ride…)

L’Audi vi mette pressione?
“Certo, ogni azionista deve mettere pressione al management sui risultati economici, sportivi. Se non supera il limite è positiva per l’azienda. Il rapporto con i tedeschi è molto buono, si fidano. Hanno messo la società in sicurezza e tocca a noi farla funzionare bene”.

Insomma manca solo il titolo mondiale…
“E’ il motivo per cui ci stiamo organizzando…”.

Avete preso un pilota anti-Rossi per spaccare l’Italia in due come tifo?
“Il tifo è bello, in ogni paese che si rispetti c’è il bar sport e ci sono due tifoserie: interisti e milanisti, juventini e torinisti, per cui ci sono anche valentiniani e ducatisti. Non morirà nessuno. Finché il tifo è civile, senza fischi, sputi o buh, vinca il migliore”.

“E’ chiaro che stiamo provando a fare una cosa che il pilota più famoso non è riuscito a fare sulla nostra moto. È chiaro che se ci riusciamo, la cosa diventerà imbarazzante, ma è anche chiaro che sono cambiati i tempi e c’è un’altra moto. Il passato ormai è andato…”.

Non guardiamo al passato, ma al presente…
“Lui è un fortissimo pilota italiano che è candidato al titolo. Noi siamo una marca italiana, penso la più forte che partecipa alla MotoGP, senza far torto a nessuno, e abbiamo un pilota italiano molto forte ma meno titolato di Valentino che è Andrea e abbiamo un pilota titolato come Jorge che ha fatto vedere di cosa è capace. Divideremo le tifoserie…”

 “Mi piacerebbe che gli italiani considerassero cosa rappresenta la Ducati. Abbiamo tutti ingegneri italiani che escono dalle nostre Università e che portano orgogliosamente la bandiera del made in Italy in giro per il mondo. In questo Paese spesso dannato, con realtà industriali che incrementano sempre meno i posti di lavoro, mi piacerebbe che qualche italiano facesse il tifo per noi non solo per Jorge o Valentino, ma perché siamo una realtà italiana. Quindi giochiamo due contro uno: Ducati più Dovi contro Valentino…”.

Però Jorge non è proprio simpatico al pubblico italiano…
“Non tutti possono essere simpaticissimi. Gli italiani tifano i piloti tricolori. Noi l’anno scorso ci abbiamo provato con Dovizioso e Iannone e abbiamo ottenuto certi risultati. Abbiamo ritenuto che fosse una scelta opportuna fare un cambiamento nella squadra. Vedremo nel tempo se abbiamo fatto bene. Vogliamo dare all’azienda, ai ducatisti, ma anche al Paese un risultato di livello”.

Non sta esagerando con il nazionalismo?
“Negli ultimi 30 anni la MotoGP è stata vinta solo dai giapponesi e dalla Ducati. Non ce lo dobbiamo dimenticare: si tratta di una cosa importantissima per il nostro Paese. Si può pensare che i giovani restino a studiare in Italia senza andare all’estero. I giovani ingegneri di Bologna, di Modena o di Milano sono in grado di realizzare dei motori che battono i giapponesi. Sarebbe una cosa da scrivere nei titoli, dove invece troviamo solo Valentino o Lorenzo”.

Avete nuovi sponsor segno che siete attrattivi per nuovi investimenti…
“Gli sponsor credono nell’azienda che cresce da sette anni, siamo un partner credibile. L’investimento su Lorenzo quattro anni fa non ce lo saremmo potuti permettere. Abbiamo partner importanti come Unipol che hanno deciso di credere in noi”.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Dovizioso: "Bello potermela giocare con Lorenzo con la stessa moto"
Articolo successivo Al Red Bull Ring il premio di miglior GP dell'anno della MotoGP

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera