Esteve Rabat è stato sicuramente una delle rivelazioni del
Mondiale Moto2 2013. Il pilota spagnolo ha vissuto una grande maturazione e fino ad un paio di gare dal termine è stato anche in corsa per il titolo con il compagno di squadra
Pol Espargaro. E' normale quindi che
"Tito" possa puntare al titolo nel 2014. Ecco una breve intervista concessa a
MotoGp.com in cui parla della stagione appena conclusa, ma anche delle sue ambizioni per il futuro:
Tito, questo è stato un anno significativo per diversi motivi...
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Sì, questo è stato un anno molto importante per me, da subito. Ho imparato a fare belle gare e vincerle, conquistando con una certa regolarità il podio. Ho anche sperimentato la pressione, provando a vincere il titolo e compiendo molti errori. Una stagione fatta di molte battaglie con Espargaro e Redding. La giudico come di transizione, con vittorie e prestazioni importanti, molto diversa dal passato."
Parlaci di quando è sfumata l’opportunità di vincere il titolo durante l'Asian triple-header (Malesia-Australia-Giappone)...
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All'inizio della stagione il mio obiettivo era di arrivare nei primi cinque in classifica generale. Però, appena sono iniziate le gare, mi sono reso conto che avrei potuto fare di meglio. Dopo Aragón, quando sono arrivato secondo davanti a Pol, ho pensato: forse posso vincere questo campionato! Poi, dopo la buona gara in Malesia, mi sembrava di avere veramente tutte le carte in regola e mi sono detto: davvero posso vincere! Poi è arrivata Phillip Island... Ero un po' nervoso e ho fatto un sacco di errori, da ultimo, il dritto che mi ha fatto andare fuori pista. Questo è ciò che è accaduto. Mi limito a far tesoro delle cose buone dimostrate durante la stagione: ho imparato a vincere e come essere forte in ogni sessione di prova. Questo è quello che porterò nel 2014".
Com’è la situazione dopo i primi test con la nuova squadra? Quali progetti avete per migliorare la moto durante la preseason?
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Avere il team con sede in Belgio non è un problema. E’ stata una bella cosa andare con loro a cena la scorsa settimana. Da questo punto di vista non è cambiato nulla. Ovviamente durante la stagione non andrò in Belgio per incontrare la squadra che vedrò sempre sui circuiti. In questo senso la mia vita è rimasta uguale. Abbiamo fatto delle buone prove a Jerez. Sono stati due giorni produttivi e sono serviti per tradurre e trasmettere le informazioni necessarie ai miei tecnici. C'è un buon rapporto tra me e il team, come con il mio compagno di squadra Mika Kallio. C’è una buona collaborazione. Sono molto contento di questo periodo. Adesso cercherò di mantenere costanti le mie prestazioni e migliorare ulteriormente in vista del Qatar".
Vivendo in Spagna non c'è davvero nessun disagio ad avere la base della squadra in Belgio?
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E' lo stesso, davvero. La mia vita è la stessa. Io vivo a Barcellona, vado in palestra e quando posso ad Almeria durante i fine settimana. In Belgio vado solo per cene o qualche incontro particolare, ma si parla di circa due volte durante l’anno. Per me non è cambiato nulla e sono molto felice delle persone che mi seguiranno l’anno prossimo. Gente che fa questo lavoro con passione, come lo faccio io. Questa è la cosa più importante".
Chi credi che sarà il tuo principale rivale nel 2014?
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Il primo sono io! Penso che avrò buone probabilità di vincere l’anno prossimo. Devo continuare a spingere come la scorsa stagione ma credo che avrò un sacco di rivali. Luthi, per esempio, aveva una spalla fratturata quest'anno, ma nel 2014 sarà molto forte. Mika, che è in Moto2 da molti anni e poi Viñales che combatte a ogni gara, l’ha fatto in Moto3 e farà lo stesso nella classe intermedia. A pensarci sono solo alcuni dei tanti! Mi limito a continuare a fare il massimo credendo in me stesso, lavorare per migliorare la moto e avere un buon rapporto con la squadra. Di sicuro, se riusciremo a fare tutto questo, verrà fuori una bella stagione".
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