Sarà la
Lola-Toyota della scuderia
Rebellion Racing, affidata a
Nicolas Prost,
Nick Heidfeld e
Neel Jani, a scattare in pole positione sabato sera nella
“Petit Le Mans” , l'appuntamento dell'
American Le Mans Series che da solo vale una stagione e molti titoli di categoria.
La definizione di coloro i quali sarebbero scattati al palo nella maratona di
Road Atlanta non è stata tuttavia avara di colpi di scena, agevolata in ciò dall'uscita di pista nelle frazioni finali alla curva 10 di
Chris Dyson con la
Dyson-Lola della scuderia di famiglia, la quale ha determinato l'uscita della bandiera rossa.
L'interruzione ha determinato un rush finale di 5 minuti prima della bandiera a scacchi in cui ciascuno ha cercato di dare il meglio di sé: sebbene
Lucas Luhr abbia abbassato il tempo di riferimento della sessione sino a 1'10”397 con un bell'acuto personale sulla
HPD del team
Pickett, un colpo di reni di
Neel Jani gli ha strappato in extremis la pole position con un ottimo 1'09”254.
La pole position nella
Classe LM P2 è stata invece appannaggio della HPD della scuderia
Extreme Speed affidata a
Scott Sharp,
Anthony Lazzaro e
David Brabham in 1'12”668, inseguiti dagli equipaggi della
Level 5 Motorsports:
Tucker-Briscoe-Marino Franchitti e
Guy Cosmo coadiuvato da
Peter Dumbreck e
Jonny Kane.
Ryan Briscoe ha diretto la battaglia per le posizioni di vertice nella categoria prima della bandiera rossa con la barchetta numero 551, ma
David Brabham ha staccato una performance incredibile poco prima della bandiera rossa. Che fare?
L'australiano ha estratto allora tutto il talento che gli riconoscono fin dalle monoposto e ha riguadagnato la posizione di testa con 1'12”490”, con Guy Cosmo scivolato al terzo posto e David Brabham racchiuso in un sandwich di biposto del team Level 5: a quel punto il poleman ha subìto un problema di pescaggio del carburante e ha dovuto fermarsi lungo il circuito.
Miglior performance in
Classe LM PC per la
Oreca FLM09 di
Junqueira-Ende-Menezes con 1'15”143. Sembrava che
Dane Cameron avrebbe dovuto accontentarsi del secondo posto dopo essere stato usurpato dal primo dal brasiliano, ma non bisogna mai dire mai. Il portacolori della
Mathiasen Motorsports ha spremuto lo... sprembile davanti al rivale prima di estendere il suo vantaggio con il secondo dei due giri buoni per la pole.
Bruno Junqueira ha risposto in modo sbagliato, finendo nella ghiaia della curva 5 e urtando il muro di gomme proprio sul finire della sessione. Il britannico
Tom Kimber-Smith ha invece stroncato le ambizioni di
Kyle Marcelli, che non ha potuto che rivendicare il terzo posto di Classe al via.
Ha parlato invece l'italiano di
Matteo Malucelli la pole position nella
Classe Gran Turismo: la
Ferrari 458 Italia della scuderia di
Giuseppe Risi l'ha spuntata in una sessione di qualifica in cui le sette auto più veloci erano racchiuse in un fazzoletto di mezzo secondo.
Ognuno dei cinque costruttori rappresentati nella serie si è alternato al vertice, anche se erano le
Dodge Viper della équipe
SRT quelle potenzialmente in grado di ostacolare il cammino della Rossa:
Jonathan Bomarito è emerso come il principale sfidante dell'1'18”861 stampato dall'azzurro, ma ha chiuso il turno con 0”027 di ritardo da lui. Nonostante il ferrarista sia rientrato tranquillamente ai box a cinque minuti dalla fine, Jonathan Bomarito non ce l'ha fatta a migliorarsi ulteriormente.
Dietro di loro, la Dodge by SRT di
Farnbacher-Goossens-Dalziel (1'19”017), a Corvette di
Magnussen-Garcia-Taylor (1'19”128) e la BMW Z4 della RLL affidata a
Dirk Müller-Edwards-Auberlen (1'19”228).
Nella
Classe GTC a scattare davanti a tutti, benché ventisettesima assoluta, sarà la Porsche del team
Flying Lizard affidata a
Canache Jr.-Pumpelly-Snow (1'24”118).
ALMS - Road Atlanta - Qualifiche
ALMS - Road Atlanta - Griglia
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