La situazione ormai sembra veramente prossima a precipitare, ma a quanto pare gli organizzatori del
Gp del Bahrein non si arrendono di fronte al rischio di vedere cancellare la loro gara dal calendario della
Formula 1 per il secondo anno consecutivo.
Negli ultimi giorni le voci che arrivano da Manama parlano di un inasprimento degli scontri tra i rivoltosi e le forze dell'ordine, con i primi che hanno ribadito più volte tramite i social network la loro contrarietà al regolare svolgimento della gara di
Sakhir, che però potrebbe anche essere utilizzata per dare ancora più riflessi mediatici alla protesta.
Per questo in mattinata hanno cominciato a circolare
notizie poco incoraggianti. Prima
Bernie Ecclestone ha detto che lui non vuole obbligare i team a recarsi in
Bahrein e poi un team principal, che però ha voluto rimanere anonimo, ha rivelato al Guardian che le squadre avrebbero chiesto alla
FIA di cancellare, o al massimo di posticipare, il Gp.
Nel tardo pomeriggio di oggi è arrivata quindi la risposta di
Zayed Al Zayani, presidente della società che si occupa dell'organizzazione dell'evento, spiegando che secondo lui la situazione è stata decisamente gonfiata rispetto alla realtà e che quindi non vede un reale motivo che debba portare alla cancellazione della gara.
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Quello che sta succedendo è che diversi osservatori da poltrona, che non si sono neanche interessati ad investigare sufficientemente la situazione, si sono inseriti nel dibattito, a scapito invece di coloro che si sono presi la briga di venire a raccogliere informazioni di prima mano. Questa situazione, sommata alle tattiche di allarmismo sui social network di alcuni piccoli gruppi di estremisti, ha creato un'idea sbagliata su quelle che sono le reali condizioni del paese. Negli ultime settimane abbiamo ospitato tante persone che possono testimoniare che il Bahrein è pronto per ospitare la Formula 1. Quello che chiedo agli investitori presenti nel Circus è solo di ascoltare le opinioni di chi è stato qui prima di prendere una decisione" ha spiegato con il suo comunicato stampa.
Al comunicato è stata poi allegata una breve dichiarazione di due membri della
Lotus, che recentemente sono stati a
Sakhir per valutare la situazione in prima persona.
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C'è bisogno di tenere il circuito e le squadre al sicuro, ma gli organizzatori mi sembrano tranquilli riguardo alle misure da prendere. Inoltre sono convinti che se ci dovessero essere delle proteste, queste sarebbero pacifiche e non andrebbero oltre a qualche bandiera sventolante e a quale copertone in fiamme. Siamo ripartiti piuttosto ottimisti ed, ad essere onesti, fatta eccezione per il maggior impiego di forze dell'ordine per le strade, non abbiamo visto grosse differenze rispetto all'ultima volta che siamo stati qui".
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