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La leadership non cambierà l'approccio di Vettel

Il tedesco vuole solo pensare a fare il massimo risultato possibile: i conti si faranno alla fine

Sebastian Vettel sta senza dubbio vivendo il momento migliore della sua stagione: il tedesco ha infilato tre successi consecutivi tra Singapore, Suzuka e Yeongam e in questo modo è andato a conquistare la vetta della classifica iridata, scavalcando di 6 punti Fernando Alonso, che aveva comandato per la maggior parte della stagione con la sua Ferrari. Nonostante una Red Bull RB8 particolarmente in spolvero nelle ultime uscite, il due volte campione del mondo non vuole commettere l'errore di sentirsi appagato. Anzi, alla vigilia del weekend del Gp d'India, ha ribadito di avere intenzione di mantenere lo stesso approccio anche per le ultime quattro gare della stagione, andando sempre all'attacco. "Sicuramente siamo in una buona posizione rispetto a tre o quattro gare fa. Proveremo a dare il massimo anche nelle prossime per rimanere davanti, ma questo non modificherà il nostro approccio. Le gare che mancano sono troppo importanti, quindi proveremo solo a raccogliere sempre il massimo risultato possibile" ha detto Sebastian. Il tedesco ha infatti spiegato che la posizione in classifica non lo ha mai condizionato particolarmente in pista: "Non ci penso troppo quando sono sulla griglia, aspettando che si spenga il semaforo. La posizione occupata in campionato non cambia troppo la mia prospettiva: nella tua testa lo sai, ma alla fine l'unica cosa che ti importa quando sali in macchina è fare una buona partenza ed una buona gara". "Poi è chiaro che se ti trovi in una buona posizione e il tuo avversario è dietro, allora è meglio pensare ad arrivare alla fine della gara. In caso contrario però l'unica cosa da fare è attaccare. In campionato siamo messi in una buona posizione, ma non tale da giocare in difesa: per questo voglio rimanere concentrato e continuare a spingere con tutte le mie forze" ha aggiunto. Un piccolo vantaggio rispetto a due anni fa però c'è: ora non ha più la pressione di dover vincere il primo Mondiale, proprio perchè ormai il ghiacchio è stato rotto: "Credo che possa aiutarmi, ammetto che vincere il primo Mondiale è stato un grande sollievo. E' sempre stato il mio obiettivo, quindi riuscirci è stata una grande emozione. Poi si riparte da zero e non conta se hai vinto il titolo o l'ultima gara, è ovvio, ma l'aver dimostrato a me stesso di esserne capace mi ha tolto un peso. Questo mi ha aiutato sicuramente, ma non vuol dire che io non abbia più commesso errori. Capita a tutti di farne, l'importante però è non fare due volte lo stesso".

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