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A Interlagos serve la spinta del turbocompressore

Per la simulazione di Wintax Marelli il calo di potenza per l'altura può essere compensato dalla sovralimentazione

Il Gp del Brasile è la penultima prova del mondiale di Formula 1 2014: la gara si disputa nel circuito realizzato a Interlagos, un sobborgo della città di San Paolo. L’impianto intitolato a José Carlos Pace è situato tra due laghi artificiali, Guarapiranga e Billings, realizzati all'inizio del ventesimo secolo per rifornire la metropoli carioca di acqua e energia elettrica. Il tracciato ha una particolarità perché si trova in altura, a 786 m sul livello del mare ed è caratterizzato da alcuni saliscendi per un dislivello massimo di 40 metri. Il circuito, dopo quello di Montecarlo, è il più corto del mondiale essendo lungo solo 4.309 m, per cui sono necessari 71 giri per coprire la distanza del Gp. Interlagos è costituito da quattro tratti veloci, il rettifilo dei box, la Reta Oposta (T3-T4), Club Straight (T5-T6) e il tratto T11-T12. Due sono le due curve T8 e T14 (Bico de pato) e ci sono tre punti ideali per il sorpasso (T1, T4 e T14). Anche in Brasile ci sono due tratti dove è possibile utilizzare l’ala mobile: lungo il rettilineo dei box e sulla la Reta Oposta. Il tracciato richiede un’aerodinamica da alto carico in grado di garantire la massima aderenza possibile nella percorrenza delle curve a medio/bassa velocità.

SOFT E MEDIUM LE MESCOLE SCELTE
Le gomme scelte dalla Pirelli le Soft (Yellow) e le Medium (White), la combinazione più comune usata in questo campionato: le abbiamo già viste in Australia, Bahrein, Cina, Ungheria, Belgio, Russia e Stati Uniti. La Curva do Sol e la Subida dos Boxes sono pieghe veloci che evidenzia la forza latarale sugli pneumatici. La mescola Soft è di tipo high-working-range e è in grado di fornire maggiore grip rispetto alla Medium: verrà utilizzata per l’ultima sessione di qualifica e nel primo stint di gara. La Medium, invece, dispone di una mescola di tipo low working range ed è appropriata per l’utilizzo su questo circuito caratterizzato da alta velocità ed elevati carichi. La differenza prestazionale tra Soft e Medium dovrebbe essere di circa 1”. Il meteo a Interlagos è imprevedibile e in caso di pista umida e pioggia le squadre utilizzeranno le gomme intermedie (PZero Green) e full-wet (PZero Blue) che disperdono rispettivamente 25 e 65 litri/sec di acqua alla massima velocità. Il circuito di Interlagos non è critico per i freni perché ci sono solo tre frenate rilevanti in T1, T4 e T6 e nemmeno per il motore termico che viene usato a pieno regime per il 61% di un giro. L’accessorio sottoposto a grande sforzo è la turbina che deve compensare la perdita di potenza determinata dalla rarefazione dell’aria in quota, mentre non ci dovrebbero essere problemi per la trasmissione (secondo Wntax Marelli si contano 3.160 cambiate nel corso del Gp). Il tempo di riferimento dello scorso anno in gara era stato quello di Mark Webber con la Red Bull Racing – Renault ottenuto in gara al 51esimo giro 1’15”436.

UN GIRO DI PISTA

SETTORE 1
Linea di partenza – Curva 3

Dal lungo rettilineo d’arrivo si giunge alla staccata di Curva 1 a 333 km/h in ottava marcia per una delle tre frenate più impegnative di questo circuito: sono necessari 2.228 kW che ricaricano la batteria dell’ERS con 220 kJ. La monoposto rallenta fino a 100 km/h, la velocità di percorrenza che si effettua in prima marcia di Curva 1, una sinistra che si raccorda alla Curva 2, formando la Esse di Senna che si percorre in discesa: in questo tratto è richiesta una buona distribuzione dei pesi durante i repentini cambi di direzione. L’uscita da Curva 2 avviene a 128 km/h in seconda. Segue un’accelerazione verso la veloce Curva 3: si tratta della destra, (Curva do Sol) che si affronta a 198 km/h in quarta marcia con una accelerazione laterale di quasi 3G per 3”: si procede in progressione verso la Reta Oposta, un rettilineo veloce dove è possibile sfruttare l’ala mobile per il sorpasso.

SETTORE 2
Curva 4 – Curva 11

La Reta Oposta è un rettilineo leggermente in discesa dove si toccano 318 km/h in gara (327 km/h con l’ala mobile aperta) prima della seconda staccata importante: con 2.170 kW si rallenta la vettura fino alla velocità di 123 km/h. Si esce dalla sinistra in seconda marcia e si carica la batteria con 172 kJ. Si scende nel tratto più basso del circuito verso la veloce Curva 5, facile con l’asciutto ma insidiosa sul bagnato che si percorre quasi in pieno a 222 km/h in quarta e porta al terzo tratto veloce, fino alla staccata di Curva 6, una curva a destra in salita alla quale si giunge a 310 km/h in settima: la frenata richiede 1.945 kW e si scalano tre marce. Si prosegue verso la Curva do Laranjinha, una destra in salita dove si vede il punto di corda solo prima di raggiungerlo e si percorre modulando l’acceleratore, senza frenare, alla velocità di circa 180 km/h in quarta. È una piega che richiede trazione dove il motore deve erogare la potenza senza discontinuità. Si arriva quindi alla Curva 8, una destra in salita lenta: si arriva a 235 km/h in quarta e si scala fino alla prima con una percorrenza di 87 km/h. Dopo una breve accelerata si giunge alla Curva 9, la Pinheirinho una sinistra dalla quale si esce a 95 km/h in prima: è in leggera salita e serve una buona trazione. Segue la Bico de Pato, la curva a destra in cima alla salita dove si esce a 65 km/h in prima marcia. Si inizia la discesa alla volta della Mergulho, la curva 11 che è una sinistra veloce a sinistra dove si dosa l’acceleratore per uscire secondo la simulazione di Wintax Marelli a 180 km/h in quarta marcia e si prosegue verso la curva più importante del tracciato, la Curva 12.

SETTORE 3
Curva 12 – Linea di arrivo

Si esce dalla Junçao a 107 km/h in prima marcia e bisogna portare la maggiore velocità possibile per la salita che porta alla Curva 13, una piega a sinistra che si percorre a 227 km/h in quarta e si collega alla Curva 14, che è sempre a sinistra e in salita, e si affronta a 284 km/h in sesta. Poco prima di Curva 15 è possibile riaprire l’ala mobile: la piega a sinistra si affronta a 316 km/h in settima marcia utile a cercare la massima velocità sul rettilineo dei box.

PRESTAZIONI E AFFIDABILITA’

AERODINAMICA
Il tracciato di Interlagos richiede un alto carico aerodinamico per la presenza di numerose curve lente, ma necessita anche di una buona efficienza per raggiungere migliori velocità in rettilineo. L’utilizzo dell’ala mobile consente un aumento della velocità massima fino a 18 km/h sul rettilineo del traguardo e 13 km/h sul backstraight.

FRENI
A Interlagos ci sono tre frenate potenti, nelle Curve 1, 4 e 6. L’impianto frenante non è particolarmente sottoposto a sforzi, per cui non ci dovrebbero essere problemi di usura che di raffreddamento. Lo testimonia il fatto che i dischi vengono utilizzati solo per 13”5 nell’arco di un giro e per questo non contribuiscono in modo significativo alla ricarica della batteria tramite la MGU-K, con valori che si avvicinano a quelli di Canada e Austria.

CAMBIO
In Brasile la trasmissione non è uno degli organi più sollecitati: per effettuare la gara sono necessarie 3.160 cambiate secondo le previsioni di Wintax Marelli. Il rapporto più sollecitato è quello della quarta marcia, che sarà utilizzato per il 21% del giro.

MOTORE
Interlagos è un impianto poco selettivo per il motore termico, ma risulta impegnativo per il turbocompressore che in altitudine deve girare a regimi mediamente più elevati per fornire la potenza al 6 cilindri di 1,6 litri. La tipologia del tracciato non consente un gran recupero di energia dai gas di scarico e le monoposto più efficienti in quest’area della power unit ne avranno il maggiore beneficio, specialmente nelle accelerazioni in salita.

CONSUMO
Il consumo di benzina in Brasile non è un aspetto critico perché secondo la simulazione di Wintax Marelli non servono più 89 kg di carburante per completare la distanza della gara.

ERS
Sul tracciato di Interlagos è possibile recuperare 1.152 kJ in frenata con la MGU-K e 1.912 kJ in accelerazione con la MGU-H per un totale di 3.064 kJ per giro: si tratta del valore più basso del campionato insieme a Zeltweg. Il contributo prestazionale dell’ERS su questo circuito corrisponde a 1”7 per ogni giro e a 11 km/h di velocità di punta.

I NUMERI DI INTERLAGOS

Circuito Autodromo Jose Carlo Pace
Località San Paolo (Brasile)
Distanza 305,909 km
Giri 71 giri
Lunghezza 4.309 m
Latitudine 23.703435 S
Longitudine 46.699998 W
Altitudine 747-786 m sul livello del mare
Partenza-staccata 292 m
Lunghezza pit lane 354 m
Curve 5 a destra, 10 a sinistra
Tempo di pit lane 15”6 a 80 km/h
Altezza cordoli bassa
Bump alcuni
Asfalto medio grip
Velocità max 333 km/h
Velocità min 73 km/h
Straight 15” 3
Effetto peso 0”26 ogni 10 Kg al giro
Effetto potenza -0”13 sec ogni 10 cv al giro
Gomme Soft/Medium
Aerodinamica alto carico
Grip longitudinale e laterale
Carburante 89 kg
Motore bassa severità
Cambio medio/bassa severità
Cambiate 3.160 a gara
Frenata media severità
Tempo di frenata 13”5
Picco di frenata 2.228 kw

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