F1 | Ferrari: Leclerc un gioiello che è stato ben custodito
Charles ha avuto un inizio di stagione strepitoso con due vittorie e un secondo posto, mettendo in luce lo scintillante talento che ha sempre avuto: c'è chi pensa che il monegasco non sbagli più e sa fare il leader. Il "principe" in realtà è sempre lo stesso, ma ora si trova fra le mani una F1-75 molto competitiva che gli permette di fare la differenza.
Foto di: Ferrari
Il grande inizio di stagione di Charles Leclerc è stato motivo di molta esaltazione da parte di tifosi, appassionati e media. Il monegasco ha confermato di saper prendere il largo nella classifica generale, dimostrandosi ottimo interprete della F1-75, quella monoposto che l’ex allievo dell’Academy di Maranello sognava da due stagioni. Leclerc è cresciuto, è maturato, non sbaglia più, sa fare il leader… ma è davvero così? Si può davvero credere che nei tre mesi trascorsi dalla fine del mondiale 2021 all’inizio della stagione 2022 un pilota possa aver fatto uno step di questa portata?
Se ad essere oggetto d’esame sono le capacità del pilota, questa valutazione è molto azzardata. Qualcosa è effettivamente cambiata dallo scorso dicembre a questo inizio di stagione, ma non Leclerc, bensì la vettura che ha a disposizione, ovvero la fin qui splendida F1-75, ‘l’oggetto’ sul quale Mattia Binotto e i tecnici della Scuderia hanno riversato tutte le loro energie. Binotto lo scorso anno chiedeva un po' di pazienza, ed oggi bisogna riconoscere che Mattia aveva una visione di quanto stava per accadere molto chiara.
Charles Leclerc sul podio australiano con George Russell
Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images
Se la monoposto non sembra neanche parente rispetto a quella che l’ha preceduta, Leclerc in realtà è sempre lo stesso. Certo, c’è un percorso di maturazione che prosegue costantemente (come conferma, ad esempio, la carriera di Lewis Hamilton) ma non si scoprono oggi le doti di Charles.
Per due anni è stato un leone in gabbia, con un posto in prima fila per assistere al confronto Hamilton-Verstappen, accompagnato dalla consapevolezza di non poter essere della partita. La scorsa stagione sono arrivati anche degli errori, certo, ma molto spesso innescati dall’incapacità di sapersi arrendere davanti all’evidenza, una realtà dura da accettare per chi sente di non aver nulla di meno rispetto a coloro che si alternavano regolarmente sul podio.
Charles Leclerc, Ferrari F1-75, arriva nel Parco chiuso di Melbourne
Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images
Il Leclerc attuale non è maturato in modo particolare rispetto al precedente, e sotto molti aspetti la sua vita attuale è parecchio più in discesa rispetto a quella del 2020/2021. L’esame della pressione Charles lo aveva già superato nel 2019 (basti ricordare in quale modo vinse il Gran Premio d’Italia), quello del talento era stato passato a pieni voti già in precedenza, altrimenti non sarebbe mai salito su una Ferrari.
E proprio la Scuderia a fine 2019 aveva fatto una scelta senza precedenti nella sua lunga storia, offrendo a Charles un rinnovo contrattuale di ben cinque anni, la certificazione della fiducia nel suo ruolo di top-driver.
Mancava la monoposto, ed è arrivata. E come diversi addetti ai lavori sostengono da anni, quando nel box c’è una vettura competitiva tutti in squadra diventato più bravi, anche i cuochi. Sorprende, però, che si scopra oggi il Leclerc in grado di puntare ad un titolo Mondiale, il pilota capace di prendersi sulle spalle la responsabilità di trasformare la competitività di una monoposto in ventisei punti al termine di un weekend di gara.
Dodici mesi fa Charles dopo tre gare era quinto nella classifica generale, con 28 punti, mentre oggi in quinta posizione (sempre con 28 punti) c’è Lewis Hamilton, che lo scorso anno al termine della terza gara era leader provvisorio.
Charles Leclerc festeggia la vittoria all'Albert Park
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Esaltare un’ipotetica crescita di Leclerc equivale a credere che Hamilton abbia perso lo smalto dei giorni migliori, scordandosi che pochi mesi fa ha esaltato il mondo con la splendida rincorsa che lo ha portato ad un ‘Masi’ dalla conquista del suo ottavo titolo mondiale.
Giudicare un pilota è un esercizio difficile e complesso, ma per fortuna a Maranello c’è chi anni fa ha capito tutto, blindando un pilota che è diventato una delle colonne portati dell’attuale progetto ferrarista. Forse, senza saperlo, la Ferrari ha fatto scuola, visto che dopo il rinnovo di cinque stagioni proposto a Leclerc la Red Bull ha pensato di proporre a Verstappen un contratto identico sul fronte temporale.
Chi ha un ‘gioiello’ in casa se lo tiene stretto, e a Maranello sapevano da tempo di avere tra le mani qualcosa che non potevano rischiare di perdere.
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