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Intervista

Binotto: "La Ferrari è disponibile ai GP in due giorni"

Il team principal della Ferrari in una video intervista rilasciata venerdì sera a Sky Italia ha ammesso che pur lavorando da casa per lo shutdown è in costante contatto con i piloti e con i vertici della F1 per preparare la ripartenza: "Potremmo finire la stagione anche a gennaio".

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Simon Galloway / Motorsport Images

“Sono in casa con mia moglie e i nostri figli, come tutti gli italiani, essere responsabili in un momento così difficile è fondamentale”. Mattia Binotto ha iniziato così una videointervista concessa a Sky Italia. “Da quando siamo tornati da Melbourne abbiamo seguito le indicazioni restando nelle nostre abitazioni, il contesto è ovviamente diverso rispetto a quello solito del periodo lavorativo, ma c’è comunque la possibilità di lavorare da casa, inizio alle 8 del mattino e grazie a telefono e computer sono in costante contatto con i miei collaboratori. La differenza è che all’ora di pranzo posso essere con la mia famiglia, che è ovviamente molto piacevole”.

Come gestisci la quotidianità? Ti senti con Seb e Charles?
“Abbiamo iniziato a lavorare in smart-working con una parte dei dipendenti appena rientrati dall’Australia, adesso siamo in periodo di shutdown FIA, quindi dobbiamo tenere chiuso per regolamento, il che prosegue il periodo di chiusura che nel nostro caso era già iniziato da qualche giorno. Con Seb e Charles ci sentiamo quasi quotidianamente, sono entrambi a casa e si stanno allenando come sempre. Li sento carichi e sono indubbiamente in forma. Charles dice che si allena tre volte al giorno e diventerà più forte di Hulk. Vedremo! Anche Seb fa varie ore di allenamento, è importante.”

Cosa è successo la notte prima del GP d’Australia?
“È stata una notte in cui si è discusso molto a causa della situazione che si è creata dopo il caso del membro del team McLaren che è risultato positivo al test Covid-19. La nostra posizione è stata subito chiara: non avremmo corso il Gran Premio d’Australia. Anche qualora il weekend si fosse svolto regolarmente, la Ferrari non avrebbe partecipato per non far correre rischi a tutti i componenti della squadra. Già nel corso della notte abbiamo lasciato liberi Charles e Seb di poter tornare a casa”.

Qual è stata la decisione più difficile che hai dovuto prendere nel 2019
“Se penso a decisioni difficili mi viene in mente più che altro questo inizio di stagione, nel quale ce ne sono state diverse, come quella di decidere di non correre in Australia. Abbiamo preso una posizione di responsabilità verso i team più piccoli che in questo momento sono in difficoltà economiche, perché ora ci sono tante spese e nessun introito, problemi più importanti in proporzione di quelli che hanno anche i team di vertice. È stato un gesto responsabile garantire nel 2021 l’utilizzo delle monoposto attuali. Se devo pensare a una decisione importante del 2019 direi quella di procedere con l’estensione del contratto di Charles”.

Con lo slittamento al 2022 dell’entrata in vigore delle nuove regole, c’è il rischio di vedere nel prossimo Mondiale gli stessi valori della stagione 2020?
“Considerando la base attuale, e i riscontri arrivati dai test, non pensiamo di esserci garantiti un vantaggio legato a questa scelta. Considerando che ora siamo in shutdown ci sarà sempre meno tempo per lavorare sulla macchina dell’anno prossimo. Non è stata una decisione facile ma andava presa. Siamo in una situazione di emergenza, in un momento particolare, ed era importante dare un segnale responsabile per il futuro. Il regolamento rimane lo stesso, ci sarà ancora spazio per lo sviluppo aerodinamico. Dobbiamo ancora definire nei dettagli, ne stiamo discutendo con tutti i rappresentanti delle squadre e con la FIA, per capire cosa sarà congelato e cosa sarà invece aperto allo sviluppo, puntando a mantenere il ‘dna’ della Formula 1, che resta competizione e confronto”.

Che idea vi siete fatti in merito alla ripresa del Mondiale 2020? Carey ha detto che la Formula 1 è pronta a ripartire…
“Siamo impegnati in dialoghi costanti, anche oggi pomeriggio mi sono sentito con gli altri team principal, sono momenti cruciali. In merito al calendario abbiamo dato libertà a Carey e alla FIA di poter fare le scelte che riterranno più opportune in queste condizioni. Potremmo anche avere weekend di due soli giorni, con le prove libere spostate al sabato mattina, in modo da poter andare incontro alle esigenze logistiche in caso di Gran Premi ravvicinati anche in località distanti tra loro. Inoltre lo shutdown attuale lascia spazio alla possibilità di poter disputare delle gare nel mese di agosto qualora dovessero esserci le condizioni per poterlo fare”.

L’ipotesi che il Mondiale 2020 possa avere una coda ad inizio 2021 è plausibile?
“È un altro di quegli aspetti sui quali si sta discutendo e noi come team dobbiamo garantire massima flessibilità, disponibilità e collaborazione. Se correre a gennaio ci permette di garantire un Mondiale 2020 più completo può essere valutato, visto che la stagione successiva non inizierà prima di marzo”.

C’è stata una giornata particolare vissuta in Ferrari che ti porterai nel cuore?
“In venticinque anni di Ferrari ci sono stati tanti bellissimi momenti, e un gran numero di giornate speciali. Ricordo come fosse oggi la mia prima giornata di lavoro a Maranello, la prima vittoria vissuta in pista, nel Gran Premio del Belgio del 1996, i trionfi di Michael, che ricordo sempre con molto affetto, ma anche le vittorie dello scorso anno vissute da team principal, e su tutte quella di Monza, davanti ai nostri tifosi”.

Hai vissuto il periodo della grande rincorsa ferrarista che mise le basi per i trionfi di Schumacher. C’è qualcosa in comune con il momento che state vivendo oggi?
“La seconda metà degli anni ’90 è stato un periodo in cui sono stati assunti tanti giovani, io stesso ero uno di quelli, l’azienda ha investito su di loro con l’obiettivo di posare delle basi solide su cui costruire una squadra vincente. Sotto questo aspetto trovo delle similitudini con il nostro momento attuale, siamo una squadra giovane che sta cercando di migliorarsi passo dopo passo imparando dagli errori, e sono convinto che questo approccio ci renderà un gruppo solido”.

Lo scorso anno Sebastian ha confermato di saper gestire meglio le gomme rispetto a Charles. Questo aspetto può portarvi quest’anno a differenziare le strategie tra i vostri due piloti?
“Seb è un pilota che ha una maggiore esperienza di Formula 1 rispetto a Charles, e la capacità di saper gestire le gomme è una di quelle che si acquisisce con il tempo. Però Charles sta crescendo, già lo scorso anno ha disputato delle gare in cui la sua gestione è stata molto buona, come in Bahrain, alla seconda gara con noi. Non credo che sia necessario differenziare le strategie, ma magari aiutare ancora Charles a imparare velocemente e completare il suo percorso di crescita”.

La sosta obbligata che state facendo può qualche modo contribuire a presentarvi a quella che sarà la prima gara del 2020 in una forma diversa?
“È difficile dirlo, perché ancora non sappiamo quando rientreremo in ufficio. Dal rientro da Melbourne tutti gli impianti si sono fermati perché l’azienda, per tutelare i lavoratori, ha sospeso la produzione e non abbiamo quindi potuto lavorare sulla vettura, a differenza di altre squadre che hanno avuto questa opportunità rimanendo aperti più a lungo, Prima o poi torneremo in ufficio e vedremo se ci sarà tempo per sviluppare in previsione della prima gara. È ancora presto per dirlo, ma se ci sarà del lavoro da fare cercheremo di farlo”.

Conclusa l’intervista, Binotto era ancora on-line quando è iniziato il collegamento con Felipe Massa, ospite successivo. Mattia ha ripreso il microfono salutando l’ex ferrarista:
“Felipe è un nostro grande amico e tifoso, e personalmente ho condiviso con lui bellissimi momenti sin da quando era il nostro test-driver. E gli devo sempre delle scuse per la biella che si ruppe sul suo motore quando era in testaal Gran Premio d’Ungheria del 2008”. Fu un ritiro pesante quello di Massa a Budapest 12 anni fa, senza il quale a fine anno il brasiliano sarebbe stato campione del Mondo.

Mattia Binotto, Ferrari

Mattia Binotto, Ferrari

Foto di: Erik Junius

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Laurent Mekies, Direttore sportivo, Ferrari, e Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Laurent Mekies, Direttore sportivo, Ferrari, e Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Claire Williams, Deputy Team Principal, Williams Racing, Toto Wolff, Executive Director (Business), Mercedes AMG, Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, Zak Brown, Executive Director, McLaren, e Cyril Abiteboul, Managing Director, Renault F1 Team

Claire Williams, Deputy Team Principal, Williams Racing, Toto Wolff, Executive Director (Business), Mercedes AMG, Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, Zak Brown, Executive Director, McLaren, e Cyril Abiteboul, Managing Director, Renault F1 Team

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, e Sebastien Vettel, Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, e Sebastien Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Gina-Maria Schumacher e Mattia Binotto, Team Principal Ferrari festeggiano la vittoria in F2 di Mick Schumacher

Gina-Maria Schumacher e Mattia Binotto, Team Principal Ferrari festeggiano la vittoria in F2 di Mick Schumacher

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, e Charles Leclerc, Ferrari, in piedi sulla griglia in memoria di Anthoine Hubert

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, e Charles Leclerc, Ferrari, in piedi sulla griglia in memoria di Anthoine Hubert

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal della Scuderia Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal della Scuderia Ferrari

Foto di: Jack Ke

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