Nakamoto: "Stoner e Marquez? Sarebbe dura gestirli"
Il vice-presidente della HRC li ama entrambi, ma teme che insieme potrebbero generare un Senna-Prost bis
La stagione 2015 non è iniziata nel migliore dei modi per la Honda: se lo scorso anno Marc Marquez aveva infilato dieci vittorie consecutive, quest'anno il campione del mondo in carica ha vinto solamente ad Austin e si è inchinato alle Yamaha nelle altre tre gare disputate fino ad oggi.
Tuttavia, questo non sembra spaventare troppo Shuhei Nakamoto, vice-presidente operativo della HRC, che non vede una situazione troppo differente rispetto al 2014: "Credo che il livello di Honda e Yamaha sia simile a quello dello scorso anno, con piste più o meno favorevoli all’una o all’altra. Le nostre prime quattro gare sono state influenzate da qualche errore e dall’assenza di Pedrosa, ma siamo ancora competitivi" ha detto in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
Parlando dell'assenza di Pedrosa, non si può non fare un riferimento a Casey Stoner, che aveva dato la sua disponibilità per sostituire lo spagnolo, anche se la cosa non si è concretizzata perché in casa Honda non se la sono sentita. A Nakamoto è stato quindi chiesto un confronto tra lui e Marc Marquez: "Sono differenti. Casey mi ha dato tanto, anche se è uno con il quale è difficilissimo comunicare a causa della sua personalità. Ma è estremamente onesto: mi piace molto. È uno che ci prova sempre, anche quando non è al 100%. Marc è simile, sia come stile di guida sia come mentalità: in Argentina è caduto proprio per aver voluto provare a vincere, anche se non era posto".
Recentemente si è parlato spesso anche di un possibile ritorno dell'australiano nel 2016, ma il manager giapponese teme che non sarebbe assolutamente facile gestire una coppia con due campioni di questa portata: "Dal punto di vista delle prestazioni sarebbe una squadra perfetta, ma sarebbe difficile da gestire: un po’ come Senna e Prost con la McLaren-Honda...".
Non poteva mancare una battuta sul ritorno in auge di Valentino Rossi, che oggi sembra davvero l'avversario numero 1 nella corsa al titolo: "Non mi aspettavo tornasse così competitivo. Lui è uno che ha conquistato nove mondiali, quando vinci così tanto non è facile cambiare: se perdi, continui a combattere, ma se vinci tanto non pensi a modificare il tuo stile, il tuo approccio o il capo tecnico. Perlomeno così farebbero le persone “normali”, mentre lui c’è riuscito: impressionate".
Inoltre quest'anno è tornata ad essere molto competitiva anche la Ducati. Nakamoto non è sorpreso di questo però nella GP15 vede uno spunto preso dalla RC213V: "Non sono sorpreso, perché è in crescita dall’anno scorso: da fuori, il motore appare molto più piccolo, mentre il telaio sembra quello della Honda". Sull'argomento ha detto anche di non ritenere che le Rosse abbiano troppi vantaggi regolamentari: "Siamo felici di avere più concorrenti, che sia rientrata anche la Suzuki. Personalmente sono contento per Dovizioso, un pilota che non ha mai mollato".
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