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Crutchlow: "Lorenzo dominerebbe con la Honda!"

Secondo Cal, Jorge fa la differenza su una Yamaha che insegue. Lui punta ad essere il miglior pilota satellite

Crutchlow:
Cal Crutchlow non è mai stato un ragazzo con troppi peli sulla lingua e lo ha confermato anche nell'intervista apparsa oggi sulla Gazzetta dello Sport. Il pilota della Yamaha Tech 3 è stato la grande rivelazione dei test di Jerez de la Frontera della MotoGp, nei quali ha chiuso con il miglior tempo assoluto, nonostante la sua Yamaha M1 sia ancora quella del 2012, ma non si vuole creare false aspettative sulla stagione che lo attende. L'ex campione del mondo della Supersport ha infatti ribadito nuovamente che al giorno d'oggi secondo lui non è possibile vincere con una moto satellite: "Lo confermo Se metti Lorenzo sulla mia moto non so se potrebbe vincere e comunque la Yamaha sarebbe molto più debole: io vedo i dati della telemetria e con un’altra moto giapponese (l'unica alternativa è la Honda, ndr) Lorenzo dominerebbe. La differenza in Yamaha la fa Jorge". Purtroppo per lui la politica della Yamaha non prevede una moto aggiornata, almeno per le prime gare: "La Honda dà agli altri due piloti moto praticamente identiche a quelle ufficiali, la politica della Yamaha è diversa, non ne hanno la possibilità materiale. La mia M1 adesso è tre gradini indietro rispetto alle ufficiali: esattamente quella che Jorge usava nei test della Malesia 2012 con un aggiornamento di motore". Anche perchè Cal è convinto di avere tutto per stare con i primi se avesse anche una moto alla pari: "Assolutamente sì. Ma posso solo pensarlo, perché non ce l’ho e manca quindi la controprova". Il suo obiettivo per il 2013 è quello di provare ad essere il migliore dei piloti satellite, anche se le moto più evolute della Honda sembrano preoccuparlo un po': "L’obiettivo è essere il migliore dei piloti satellite, anche se Bradl e Bautista hanno moto ufficiali. Se li batterò in qualche gara sarò molto contento. In Qatar, posso fare una bella gara, potrei anche lottare con i migliori. E se riuscirò a stare vicino a Valentino con la mia moto vorrà dire che avrò fatto un buon lavoro. Abbiamo lo stesso stile e, oltretutto, lui distribuisce il mio merchandising…". Infine, il britannico ha anche chiarito tutta la vicenda del suo quasi passaggio alla Ducati, spiegando che alla fine è stato lui a dire no quando da Borgo Panigale hanno cambiato le condizioni che gli erano state proposte inizialmente: "È molto semplice. Per circa tre mesi siamo stati in contatto. Mi hanno dato le loro condizioni e io le ho accettate. Tutti i giorni ci sentivamo e mi dicevano, "tra un’ora ti mandiamo il contratto da firmare", "è tutto a posto". Poi invece hanno tenuto Hayden e preso Dovi. Poi mi hanno offerto il team satellite con la moto ufficiale, ma a quel punto io ho preferito restare dove stavo".

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