La botta rimediata ieri a
Motorland Aragon è stata piuttosto dura per
Dani Pedrosa, ma più che il fisico è il morale dello spagnolo della
Honda ad essere uscito segnato dal 14esimo round. La toccata con
Marc Marquez gli è costato uno zero pesantissimo in ottica Mondiale, visto che ora è a -59 con appena quattro gare da disputare.
Pur senza polemizzare troppo, dato che il contatto tra i due è stato accidentale, il pilota della
Honda si è lamentato dell'atteggiamento del compagno di squadra.
"
Marc è troppo aggressivo, ha mancato ancora la frenata e ha tranciato il cavo del sensore del traction control. Quando ho capito cos’era successo, ero già a terra. Non abbiamo lo specchietto, ho sentito un tac e… giù. Per fortuna mi è andata bene: ho preso solo un colpo dietro, poi ho avuto un calo di pressione, ma nulla di preoccupante. Il punto è un altro. Ormai è sempre la stessa storia: Marc combina le cose e poi chiede scusa! Combina le cose e poi chiede scusa!" ha detto
"Camomillo".
Marc è stato messo anche sotto investigazione per l'accaduto, ma
Dani non vuole invocare punizioni esemplari: "
Io non sto dicendo che devono punirlo. Non è il mio ruolo, ci sono persone deputate a prendere le decisioni. Io voglio solo che si fissino delle regole, un limite. Qual è? Secondo me, lo si scavalca quando si mette in pericolo un collega. Ma deve essere uguale per tutti, non parlo solo di Marc. Lui però deve capire che non corre da solo, ma soprattutto che se dovessero saltare le regole, sarebbe reciproco. E non mi vengano a raccontare che sta imparando".
Nella serata di ieri poi ci sono state le scuse formali di
Marquez, che ha raggiunto
Pedrosa mentre festeggiava il compleanno con la famiglia. Tra i due c'è stato un confronto sincero, ma poi
Marc ha chiarito: "
Non sono pericoloso, è il mio modo di guidare e non cambierà". Ora quindi si attende solo di capire se la Direzione Gara deciderà di prendere dei provvedimenti nei suoi confronti: se lo privasse di due punti della licenza, in Malesia dovrebbe partire ultimo.
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