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FE | San Paolo: Mitch Evans trionfa nel "triplo" podio Jaguar

Mitch Evans ha vinto il primo storico ePrix del Brasile a San Paolo, imponendosi davanti a Nick Cassidy e al compagno di casacca Sam Bird. Un podio tutto Jaguar, perché l'Envision del neozelandese ha un cuore "comune" con la I-Type 6 del team ufficiale. Quarto posto per Da Costa, mentre Wehrlein riesce a rimontare fino alla settima posizione limitando i danni.

Mitch Evans, Jaguar Racing , Jaguar I-TYPE 6

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Non poteva esserci giornata migliore per la Jaguar, che nello storico primo ePrix del Brasile non ha solamente centrato la sua prima vittoria stagionale, ma anche un bel doppio podio, piazzando oltretutto “tre” vetture tra i primi tre. Oltre alle due monoposto del team ufficiale, infatti, sul podio è salita anche la Envision di Nick Cassidy, anch’essa spinta dallo stesso propulsore presente sulla Jaguar I-Type 6 del marchio di Coventry.

Ad aggiudicarsi il successo è stato Mitch Evans, autore di una corsa gestita con grande intelligenza dal punto di vista energetico grazie anche al supporto della scuderia, che ha saputo leggere al meglio una gara che ha messo a dura prova la gestione della carica residua.

Come previsto alla vigilia, con i suoi lunghi rettilinei e le alte temperature la pista di San Paolo si è dimostrata particolarmente stressante sulla batteria, forse tra le più energivore del mondiale. Per questo si è assistito a una strategia di gara ancora più “estrema” rispetto a quanto si vede solitamente, con i piloti di testa che si lasciavano superare per risparmiare energia.

La partenza

La partenza

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Lo si è visto soprattutto nelle prime fasi di gara con Vandoorne, a lungo in testa dopo essere partito dalla pole, e Da Costa, con il pilota della DS che dopo 18 passaggi poteva contare sul 3% di carica in meno dei suoi avversari.

Evans ha sferrato l’attacco decisivo per la vittoria proprio nelle ultime tornate, superando Cassidy mentre alle sue spalle stava giungendo il compagno di casacca Bird, il quale poteva contare su una maggior quantità di energia per gli ultimi giri. Nonostante un passaggio conclusivo intenso, in cui il neozelandese della Envision ha provato più volte l’attacco ma senza trovare lo spiraglio giusto, Evans è riuscito a portare la sua I-Type 6 davanti a tutti sul traguardo, centrando la prima vittoria della sua stagione.

Quarto posto per Da Costa, il quale dopo aver preso il via dalla prima fila, è stato autore di una prima parte di gara particolare, in cui ha giocato a lungo con Vandoorne per non rimanere in testa e risparmiare carica. Il portoghese è poi stato protagonista di un errore giungendo lungo alla staccata più impegnativa del tracciato, vedendosi costretto a perdere diverse posizioni al fine di rispettare il regolamento imposto dalla FIA in caso di taglio curva in quella particolare zona della pista.

Jean-Eric Vergne, DS Penske, DS E-Tense FE23

Jean-Eric Vergne, DS Penske, DS E-Tense FE23

Photo by: Alastair Staley / Motorsport Images

Quinta posizione per Jean Eric Vergne, bravo nel recuperare qualche posizione dopo una qualifica in cui non aveva entusiasmato, uscendo già nella prima fase eliminatoria del gruppo A. Alle sue spalle il compagno di casacca con l’altra DS, Stoffel Vandoorne, il quale alla partenza aveva tentato di prendere subito il largo con uno scatto fulminante.

Non riuscendo a incrementare in modo netto il suo vantaggio, tuttavia, il belga ha poi scelto una tattica più attendista, cercando di tenere compatto il gruppo, tanto da arrivare a sfruttare con un certo anticipo l’Attack Mode per scalare in classifica e risparmiare energia. Non è un caso che dopo una ventina di tornate, infatti, Vandoorne poteva contare su una carica residua tra il 2-3% inferiore rispetto a quella dei principali rivali.

Settimo posto per Pascal Wehrlein, anch’egli costretto a rimontare dal fondo dopo una qualifica in cui aveva deluso dopo aver toccato il muro. Sulla griglia il tedesco aveva pagato anche un’ulteriore penalizzazione per un incidente in Sudafrica: partendo dalla diciottesima posizione, il pilota della Porsche è stato comunque autore di una buona rimonta, in cui anche qualche episodio favorevole lo ha aiutato.

Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3

Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Una gara nel complesso solida, che gli ha permesso di mantenere la leadership del campionato con 24 punti di vantaggio su Dennis, oggi costretto al ritiro. Su Wehrlein, tuttavia, pende ancora una possibile penalità, perché i commissari stanno ancora investigando su dei possibili sorpassi completati doppia bandiera gialla.

A concludere la zona punti le due McLaren di Jake Hughes e René Rast, seguita dall’altra Envision di Sebastien Buemi, che nel secondo giro era stato autore di un tamponamento che lo aveva fatto scivolare in fondo al gruppo.

Giornata deludente per la Maserati, fuori dalla top ten con entrambe le monoposto. La corsa di Gunther si è immediatamente complicata al termine del primo giro, con un lungo che lo ha costretto a perdere diverse posizioni, mentre Mortara è stato autore di due incidenti: il primo proprio nella fasi dello start, il secondo nel corso del ventesimo giro, costringendolo al ritiro definitivo. Stessa sorte anche per Muller, le due Nissan di Fenestraz e Nato oltre all’Andretti di Jake Dennis, costretta a fermarsi a bordo pista per un problema di natura tecnica.

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Dopo la poco esaltante qualifica, l’inglese era comunque rimasto imbottigliato nel gruppo, ma stava provando a risalire la classifica, quantomeno fino a quando è stato autore di un doppio contatto: dopo essere stato tamponato da Ticktum, giunto lungo alla staccata più impegnativa del tracciato, Dennis aveva perso il controllo andando a sbattere contro Wehrlein, anche se fortunatamente il tedesco non ha riportato particolari danni.

Fuori dalla top ten anche il pilota di casa Lucas Di Grassi, il quale era partito dal fondo dopo l’incidente in qualifica.

 

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