Le gomme restano al centro del dibattito di F.1. Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport, nell'intervista esclusiva di ieri ci ha spiegato perché c'è un livellamento delle prestazioni nel Circus e che spiegano come mai ci siano stati cinque vincitori diversi in cinque Gp. Eppure, le motivazioni del gommista italiano continuano a lasciare la bocca amara a chi, come la Red Bull Racing, pare aver perso tutto il vantaggio tecnico che si era costruita in passato.
“Io dubito che la Williams realmente sappia perché sono stati così forti” dice
Christian Horner, commentando a freddo la pole e la vittoria di Pastor Maldonado al Gp di Spagna. Il team principal della Red Bull Racing insiste nel mettere l'accento sul fatto che a vincere è la squadra con il miglior pacchetto globale, ma è fondamentale quest'anno
“...capire come funzionano le gomme e qual è la finestra di temperature in cui lavorano al meglio”.
Horner sembra indispettito dal fatto che la Red Bull Racing sembra aver perso la bacchetta magica che ha permesso a Sebastian Vettel di vincere gli ultimi due titoli mondiali:
"Non è che le squadre di centro griglia hanno fatto un salto di qualità aerodinamico rispetto allo scorso anno - ha insistito Horner –
ma è indubbio che abbiano fatto un grosso passo avanti dal punto di vista delle prestazioni".
Vuole dire che l'apporto di Adrian Newey sta diventando meno strategico?
“Non scherziamo! Adrian non è solo un aerodinamico, ha la visione completa della monoposto. Ora c'è bisogno di armonizzare tutto, e capire questi pneumatici non è affatto facile. Nico Rosberg ha dominato in Cina, ma in Spagna è stato inconcludente. È molto difficile fare delle previsioni per cosa accadrà al prossimo Gp: direi che è un incubo per i bookmakers. Ora la F.1 è una lotteria".
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