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F1 | Ocon: "Ho toccato il muro due volte, la A523 era instabile"

Il settimo posto davanti a Lewis Hamilton rappresenta una piccola soddisfazione per l'Alpine, che si era presentata in Arabia Saudita proprio con l'obiettivo di sfidare le Mercedes. Ocon ha completato un giro al limite, in cui ha rivelato di aver toccato il muretto esterno due volte.

Esteban Ocon, Alpine A523

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Alla vigilia dell’appuntamento di Jeddah, i piloti dell’Alpine non avevano fatto mistero di voler puntare in alto, accendendo la sfida con una Mercedes che deve ancora trovare una sua identità dopo le difficoltà di inizio stagione.

Il settimo posto finale è un po’ uno specchio dei valori in campo, con la squadra francese attualmente dietro Red Bull, Ferrari, Aston Martin e forse alla Stella, ma in grado di inserirsi e sfruttare le opportunità offerte dalla pista.  

Opportunità che Esteban Ocon non si è lasciato sfuggire in Arabia Saudita, riuscendo a piazzare la sua A523 davanti a un Hamilton in difficoltà e a solo un decimo da Lance Stroll, per quanto quest’ultimo generalmente si esprima meglio in gara che in qualifica.

Al termine della sessione, il francese ha rivelato di aver toccato i muri in ben due occasioni nel giro che gli è valso il settimo posto, che si trasformerà nella sesta casella grazie alla penalità rimediata da Charles Leclerc.

"Sto ancora cercando di respirare! È stata una qualifica intensa. I margini sono così ridotti e la quantità di rischi che si devono prendere qui è davvero impressionante”, ha spiegato Ocon nelle interviste.

"Nel mio giro più veloce ho colpito due volte il muro, alla curva 1 e all'ultima curva. Ho pensato che fosse finita, che avessi rotto qualcosa. Ho tenuto il pedale sull’acceleratore, pensando che sarebbe andato tutto bene. Ho comunque migliorato... probabilmente era il massimo".

Esteban Ocon, Alpine A523

Esteban Ocon, Alpine A523

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

"Sono contento del giro, sono contento di come abbiamo migliorato la macchina dalle FP3 alle [qualifiche], perché le FP3 non erano adatte a come le volevamo. Spero che domani potremo dare battaglia alle altre vetture".

Seppur non abbia un carico equivalente a quello, ad esempio, dell’Aston Martin, la A523 si è ben difesa nei tratti veloci, pagando però un certa fatica alla fine dei rettilinei, dove si è evidenziato del derating, sull’allungo principale quantificabile intorno ai 5 km/h. Le difficoltà in termini di stabilità, tuttavia, non hanno permesso di trovare la fiducia necessaria in altri tratti della pista.

Ocon ha infatti aggiunto di essersi dovuto "distaccare" dalla vettura a causa del suo comportamento imprevedibile: “Ci sono state curve in cui la macchina era un po' più complicata di altre. Non riuscivo a sentire la fiducia; ho dovuto staccare in un certo senso e andare il più veloce possibile".

 

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"La macchina si muoveva dappertutto. Sono felice che le qualifiche siano ormai alle spalle. C'era un sacco di movimento e ho avuto troppi incidenti in questo fine settimana”.

"Nelle FP3 ne ho avuto un grosso snap. Sono stato molto vicino a Mick [Schumacher] l'anno scorso” - ha spiegato il francese riferendosi al brutto impatto del tedesco nel 2022 -. "È il momento di spingere i limiti ed è normale che ti avvicini a esso, ma qui quel limite è stato spinto un po' troppo in là".

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