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F1 | Sargeant frustrato: da una potenziale Q2 all’ultima fila

Quella di Jeddah per Logan Sargeant ha rappresentato una qualifica frustrante, quasi a metà. Da una parte lo statunitense aveva il potenziale per conquistare la sua prima Q2 in carriera, ma la cancellazione del miglior crono per aver superato i limiti della pista e due errori sul finale lo costringeranno a prendere il via dal fondo.

Logan Sargeant, Williams FW45

Logan Sargeant, Williams FW45

Mark Sutton / Motorsport Images

La seconda qualifica in carriera di Logan Sargeant ha un gusto terribilmente amaro, di delusione e frustrazione, perché il potenziale per ottenere il suo primo accesso in Q2 era davvero a portata di mano. Sulla pista di Jeddah, la Williams si è ben comportata, dimostrando di avere quei barlumi di velocità che la possono portare a lottare con costanza nella zona bassa della midfield.

Ma le qualifiche dell’Arabia Saudita hanno raccontato quel potenziale solo a metà. L’americano si è infatti visto annullare il tempo registrato nel primo tentativo a causa del superamento dei limiti del tracciato, in particolare di quella linea che divide l’entrata box dalla pista.

Un crono che, in realtà, gli avrebbe permesso di superare brillantemente la tagliola e accedere alla fase successiva. Ciononostante, non ha cercato scuse perché, al netto della delusione per la politica adottata sui track limit, che allo stesso modo ha portato poi alla cancellazione del tempo di Nico Hulkenberg nella seconda manche, Sargeant ha poi commesso altri due errori negli altri tentativi.

"Sì, credo di aver messo la mia anteriore sinistra sulla vernice all'ingresso dei box. È frustrante perché per tutto il fine settimana non sono stati rispettati i limiti della pista e poi non abbiamo riferimenti per le qualifiche, faccio quello che ho fatto per tutto il fine settimana e viene cancellato”, ha spiegato il pilota della Williams al termine delle qualifiche".

“Ma è comunque colpa mia. Avevo altri due giri per fare un tempo, ma non l'ho fatto. Quindi, ovviamente, sono deluso da me stesso per questo. La squadra mi ha dato un'ottima macchina, avevamo molta velocità ad essere onesti. E sì, è deludente non aver fatto un buon giro per loro e avanzare in qualifica”, ha poi aggiunto Sargeant, riferendosi al testacoda in curva 22 da cui fortunatamente è riuscito a uscire senza riportare danni.

Lo statunitense ha poi commesso un altro errore all'inizio del suo ultimo giro, toccando il muro esterno che lo ha poi costretto a parcheggiare la vettura pochi metri più tardi con sospetti danni alle sospensioni. Sargeant non è quindi riuscito a stabilire un tempo rappresentativo, per cui sarà necessario ricevere l’approvazione dei commissari FIA per poter prendere parte alla gara di domenica.

Logan Sargeant, Williams FW45

Logan Sargeant, Williams FW45

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Quando gli è stato chiesto se avesse esagerato negli altri due tentativi sentendo la pressione di dover completare quantomeno un giro pulito, l’alfiere del team di Grove ha sottolineato come effettivamente le prospettive cambino: "Sì, cambia decisamente. Forse è qualcosa che devo migliorare, ma cambia l'emozione. È un po' frustrante”.

“È come se avessi appena fatto un ottimo giro, me lo togliessero, e ora devo rifarlo e togliermelo per niente. Forse è qualcosa in cui posso migliorare. Qualcosa a cui prestare attenzione, sicuramente. Ma come ho detto, nel secondo giro non ho sentito la pressione. Stavo facendo un altro grande giro e ho commesso un piccolo errore".

Il responsabile delle performance delle vetture Williams, Dave Robson, ha accolto positivamente ciò che potenzialmente avrebbe potuto dimostrare Sargeant, sostenendo che comunque l’episodio di sabato rappresenta una parte chiave del processo di apprendimento per un debuttante.

Leggi anche:

"Un piccolo errore di qualche centimetro e poi, nel giro di pochi minuti, si è trasformato in una sessione un po' sfortunata.”

 "Credo che le cose vadano così. È molto facile che accada. È una questione di esperienza, devi mantenere un po' di calma in quella situazione e far sì che le occasioni successive funzionino per te. Penso che questo sia ciò che significa essere un esordiente quando si gioca con margini così sottili", ha spiegato Robson.

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