Fernando Alonso è deluso, ma non lo vuole fare vedere. Affronta i giornalisti con la carica di chi non considera tutto perduto. Lo spagnolo è abituato a ribaltare il tavolo da gioco, anche se è perfettamente consapevole che questa Ferrari non è affato in grado di tenere il passo della Red Bull Racing.
Felipe Massa è stato davanti al suo capitano: già questo è un dato insolito, ingigantito dal fatto che lo spagnolo disponeva delle ultime soluzioni tecniche apportate sulla F2012. Un giudizio lo si potrà dare solo domani dopo la gara, ma la sensazione è che questa volta la squadra non sia riuscita a produrre quello sforzo che il presidente Luca di Montezemolo auspicava.
Le modifiche non hanno funzionato se il brasiliano con la Rossa meno evoluta è riuscito a stare davanti: i tecnici del Cavallino hanno perso la bussola e ora rischia di perdersi di vista anche il muretto dei box che, finora, non ha commesso errori importanti.
La Ferrari ha scelto di andare in Q3 con gomme rodate nella terza sessione di prove libere: una tattica che è stata studiata a tavolino ma che si è rivelata controproducente.
La Rossa nei primi giri paga circa tre secondi sulla concorrenza e poi non riesce a trovare un rendimento accettabile per mandare le gomme nella temperatura di esercizio. Insomma un vero disastro con Felipe Massa settimo e addirittura Fernando Alonso, nono. Lo spagnolo beneficierà della retrocessione di Romain Grosjean che con la Lotus scivolerà al nonoposto per la sostituzione del cambio, ma Fernando si troverà nella condizione di dover partire sul lato sporco della pista.
"Non siamo riusciti a mettere insieme un giro decente - ammete Alonso -
anche in Q1 e Q2 ho sofferto abbastanza. Siamo stati troppo lenti e partiamo troppo indietro nella griglia di partenza".
Le gomme Medium non sono andate in temperatura: colpa della Pirelli che ha sbagliato la scelta delle coperture o della Ferrari che non saputo sfruttare il materiale a disposizione?
"Le gomme sono uguali per tutti. Il problema era nostro: non siamo riusciti a farle funzionare. Abbiamo visto che era un problema di tutti mandare gli pneumatici in temperatura: la logica era stare in pista il più a lungo possibile, sapendo che l'ultimo giro sarebbe stato quello più veloce. Bisognava essere perfetti in quell'ultima tornata, ma non è stato così per noi".
La stagione ha dimostrato a Valencia e a Monza che un conto sono le qualifiche e uin altro l'andamento della gara...
"Certo in gara può succedere di tutto, indipendentemente dalla posizione in griglia. L'obiettivo di domani sarà fare più punti di Sebastian: domani è ancora possibile riuscirci perché può succedere di tutto: ci sono tanti aspetti che contano come l'affidabilità, gli incidenti e le safety car. In corsa ci sono tanti componenrti che possono rimescolare le carte di una classifica. Anche ad Abu Dhabi eravamo più lenti, ma siamo tornati a casa avendo recuperato tre punti su Sebastian. Vediamo cosa succederà domani e poi faremo i conti...".
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